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Tra distopia e ottimismo il focus di ieri, seconda serata, del Festival del Sarà, a tema “Intelligenza artificiale”. Una carrellata di relatori – in presenza ma anche in videocollegamento – ha fornito il proprio contributo alla discussione che ha visto una prima parte dedicata all’Ai, appunto, (sottotitolo: Il silicio non ha intenzioni) e una seconda incentrata sulla mobilità sostenibile (sottotitolo: La mobilità non è intelligente).

Dilemmi etici e domande sulla sostenibilità ambientale delle nostre innovazioni, tra cui tutti i software di intelligenza artificiale, hanno accompagnato il primo panel che ha visto salire sul palco Diletta Huyskes – Co-Ceo di Immanence, una start up che si occupa giustappunto di consulenza etica e sociale per supportare aziende ed enti pubblici nello sviluppo di progetti digitali e che ha presentato al pubblico di piazza Duomo il suo libro ‘Tecnologia della rivoluzione’, che fornisce punti di vista critici in particolare perché “è una evoluzione che non guarda agli ultimi, alle fasce sociali più deboli”– e Michele Di Pasquale – esperto di Ai, tornato per l’occasione nella ‘sua’ Termoli. Tante domande e spunti di riflessioni offerti, a partire da quella sull’impatto ambientale di queste innovazioni tecnologiche che consumano tantissime risorse, “più di quelle che generano”.

Un messaggio alla piazza termolese è arrivato altresì da Alessio Butti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’innovazione tecnologica e transizione digitale, che ha sottolineato l’umanocentrismo di queste tecnologie. In video collegamento anche la giornalista Rai Barbara Carfagna, che ha difeso il valore delle connessioni tra uomini e macchine negli ecosistemi che ci attendono e che non devono spaventarci, la manager Maria Claudia Pignata dell’acceleratore di progetti sulla sosteniblità ambientale VeniSia dell’Università Ca’ Foscari, che intende “fare di Venezia la più antica città del futuro, un epicentro dell’innovazione”, e ancora il fondatore della casa editrice Tlon Andrea Colamedici, che ha posto l’accento, tra le altre cose, sul portato di diseguaglianze sociali e di nuove forme di esclusione che l’intelligenza artificiale può avere, sottolineando l’impegno a far sì che la distribuzione e l’accessibilità siano eque altrimenti si rischia di allargare la forbice tra ricchi e poveri, con la possibile creazione di una elite tecnocratica che concentra nelle sue mani fette enormi di potere.

Ma ad aprire le ‘danze’ è stato anche ieri Alec Ross, con la videointervista realizzata a fine giugno con lui da Antonello Barone. Chiamato a rispondere appunto sull’AI, l’ex consulente di Barack Obama ha sentenziato: “Cina e Stati Uniti stanno correndo. L’Europa no, credo che sia una questione di mentalità più ‘burocratica’ e meno avvezza all’imprenditoria”.

Festival del Sarà

Il secondo panel, come detto, ha avuto al centro la mobilità del futuro. Primo tra gli ospiti il senatore Costanzo Della Porta, che ha parlato dello stato dell’arte, “a buon punto”, del DDL bipartisan n. 658 presentato in Senato e che propone l’istituzione della Capitale italiana della mobilità sostenibile, di cui Termoli è designata quale Capitale Zero e che per il parlamentare “spero veda presto la luce ma è già un successo, perché ha avuto il merito di innescare un dibattito e che favorirà la corsa delle città italiane a primeggiare su questo che è un aspetto fondamentale della nostra vita”. Al suo fianco Rossella Muroni, dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile e che quel disegno di legge ha contribuito in larga parte a scriverlo. Di mobilità sostenibile (legata anche all’aspetto della sicurezza, specie per le donne) ha parlato inoltre l’assessore al Comune di Milano Gaia Romani (già ospite un anno fa del Festival). E l’ente locale guidato da Beppe Sala è tra quelli che hanno appoggiato il Ddl. Perché? “Noi dedichiamo un terzo del nostro bilancio alla mobilità sostenibile e al trasporto pubblico locale, ma non basta. Dobbiamo ragionare insieme alle altre amministrazioni, dobbiamo impegnarci tutti”. È partita proprio da Milano – capitale economica d’Italia – l’esperienza di A2A E-Mobility, tra i main partner del Festival termolese e per cui era sul palco Fabio Pressi. La sua idea è quella di dotare massicciamente, di modo che siano “popolari e democratiche”, le città italiane di colonnine di ricarica elettrica a bassa potenza “e la prima è stata installata anche a Termoli”. Nel ricchissimo parterre di ospiti anche Stefano Gardini dell’Aeroporto Marconi di Bologna che ha fatto una scelta di campo in nome del plastic free e della sostenibilità. “Ormai non si può più fingere di essere sostenibili, bisogna esserlo davvero”.

Ospite particolarmente atteso anche Tommaso Pavoncello di Acc che “sosteniamo il ddl, certo. C’è bisogno di creare dibattito intorno alla mobilità del futuro, senza dubbio quella elettrica, e occasioni come questo progetto legislativo e come questa manifestazione vanno proprio in tal senso”. E che ha parlato lungamente del progetto della Gigafactory che al momento ha subito uno stop, “un rallentamento”.

 

A chiudere il cerchio un imprenditore molisano, Antonio Lucio Valerio, che crede nell’innovazione e lo sta facendo con l’azienda Res, che si occupa del riciclo (sostenibile) dei rifiuti. Che ha anticipato uno dei progetti in cantiere: “Il Molise avrà una stazione di servizio innovativa di idrogeno, combustibile in cui crediamo molto”.

 

Infine, a salire sul palco per un saluto – dimostrando la grande rete che si è instaurata intorno al Festival del Sarà e anche la operazione di marketing turistico tutt’altro che trascurabile – nientemeno che l’ex rettore del Politecnico di Torino, quel Guido Saracco che un anno fa da quella stessa piazza lanciò l’idea di una collaborazione in vista della realizzazione, a Termoli, della prima gigafactory d’Italia.

Festival del Sarà



 

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