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PD AGRIGENTO 

Nel Consiglio Comunale straordinario tenuto lo scorso 27 giugno il Sindaco, l’assessore regionale Roberto Di Mauro e soprattutto il presidente di AICA Settimio Cantone, ottimisticamente pronosticarono il ritorno alla normalità entro poche settimane, massimo 45 giorni.

Certo, da noi la normalità non è mai stata l’acqua corrente 24 ore su 24, come in tutti i paesi sviluppati, ma almeno turni di alcuni giorni che consentano di gestire con recipienti e vasche di accumulo l’approvvigionamento idrico.

A distanza di circa un mese da quel Consiglio, invece di avviare il problema a soluzione, ieri arriva l’ordinanza del sindaco che impone rigide misure di risparmio, come se già gli agrigentini non centellinassero la poca acqua disponibile. La verità è che non hanno fatto niente di serio per affrontare la crisi e non hanno alcuna capacità politica e gestionale per portarla a soluzione.

Si erano impegnati a mettere in funzione un mini-dissalatore a Porto Empedocle entro 45 giorni, ma nulla è stato fatto.

Ma niente si sa anche di altre misure utili a contrastare l’emergenza.

E allora, poniamo alcune semplici domande al Sindaco e al presidente dell’AICA.

  1. I lavori nei pozzi che dovevano essere riattivati a che punto sono?
  2. Sono in corso lavori per lo scavo di nuovi pozzi, come promesso?
  3. Perché le perdite macroscopiche d’acqua della rete cittadina non vengono riparate prontamente, ma dopo mesi, con uno spreco inammissibile, soprattutto in questo momento?
  4. È stato fatto un censimento delle sorgenti presenti nel territorio verificando la qualità dell’acqua e la possibilità di immissione in rete?
  5. Dopo che se ne parla da mesi, sono stati requisiti i pozzi privati? Ed eventualmente, quanti sono e quale portata aggiuntiva garantiscono ad AICA?
  6. Il bonus idrico alle famiglie indigenti perché non viene erogato?
  7. I mini-dissalatori, pronti all’uso, verranno installati? Eventualmente con quali tempi?
  8. Come si pensa di garantire le dovute misure igienico-sanitarie con l’autorizzazione all’esercizio anche delle autobotti non autorizzate, come dispone l’ordinanza del sindaco?
  9. Visto che la situazione volge al peggio, con gli invasi al minimo storico ed in via di esaurimento, cosa si aspetta a chiedere l’intervento di mezzi e risorse tecniche e finanziarie della protezione civile e dell’esercito?

Sono domande semplici e pertinenti, ma anche questa volta (com’è già accaduto con le richieste consegnate dal “Cartello sociale” al sindaco in occasione della marcia per l’acqua del 1° giugno scorso) molto probabilmente le risposte non arriveranno. L’unica cosa che li preoccupa veramente è la rabbia composta ma forte e determinata delle manifestazioni popolari, che mettono alla berlina il potere asserragliato nelle grigie stanze del palazzo.

La situazione idrica è sempre più grave. Da drammatica qual è oggi, potrebbe tra breve trasformarsi in tragica, non appena gli invasi esauriranno le loro scarse scorte di acqua.

Facciamo appello al “Cartello sociale” e ai vari comitati cittadini sorti spontaneamente in questi ultimi mesi, per una nuova grande manifestazione cittadina, che chieda con forza il commissariamento dell’AICA, assolutamente incapace di affrontare la gravità della crisi in corso, e l’intervento della protezione civile e dell’esercito.

Bisogna agire con urgenza, più attendiamo peggio sarà la situazione che dovremo affrontare in seguito.

Agrigento 20 luglio 2024

Il circolo cittadino

 

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