Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Abruzzo
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
Alghero aste
Cagliari aste
Chieti
Emilia Romagna aste
Firenze aste
Italia aste
L'Aquila
Lazio aste
Lombardia aste
News aste
Olbia aste
Post dalla rete
Roma aste
Sardegna aste
Sassari aste
Toscana aste
Zes agevolazioni
   


Cosa succede all’attuazione del Pnrr. L’analisi di Fedele De Novellis, macroeconomista, curatore del rapporto Congiuntura Ref

 

Come ricordato in Congiuntura di aprile, al quale rimandiamo per maggiori dettagli, il Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato interessato da una revisione importante, che ha modificato le dotazioni finanziare di molte misure, eliminandone alcune ed introducendone di nuove. Uno dei fattori che avevano condotto il Governo a proporre alla Commissione una revisione era legato ai ritardi che si evidenziavano in alcuni interventi, che sono stati spostati al di fuori del Piano, assegnandoli al finanziamento ordinario, non soggetto alle condizionalità presenti invece per i fondi europei.

È pertanto interessante fare il punto, alla fine del primo semestre 2024, sul grado di avanzamento e di attuazione del Piano, all’indomani delle modifiche, ricordando che ufficialmente il Pnrr terminerà a metà 2026. Per fare ciò si utilizzano i dati disponibili su Italia Domani – il portale ufficiale predisposto dal governo per la diffusione delle informazioni e dei dati relativi al Pnrr.

La prima dimensione attraverso cui analizzare l’attuazione è quella “tradizionale”, che si basa sull’articolazione delle misure in obiettivi da conseguire, siano essi di natura prettamente procedurale (le Milestone) oppure di carattere quantitativo (i Target). Tali traguardi, del resto, sono stati concordati con le istituzioni europee, e il loro conseguimento rappresenta la condizione necessaria al fine dell’esborso delle rate di finanziamento all’Italia da parte della Commissione. La revisione del Piano di fine 2023, oltre alla revisione delle misure, ha comportato anche una rideterminazione del cronoprogramma degli obiettivi da conseguire. In particolare, sono state aggiunte ulteriori 90 scadenze nel nuovo cronoprogramma concordato con l’Ue, mentre sono state stralciate 13 scadenze nazionali, vale a dire obiettivi intermedi predisposti dal governo per il raggiungimento di quelli rilevanti a livello europeo. Oltre che un aumento degli obiettivi, si è osservato anche un loro slittamento in avanti, che del resto ha seguito lo slittamento osservato nella programmazione finanziaria di molte misure. Il profilo finale delle scadenze, quindi, presenta rispetto alla vecchia formulazione 17 obiettivi europei in meno per il 2023, mentre sono aumentati quelli previsti nel 2024 (24), nel 2025 (30) e soprattutto nel 2026 (53).

Un’altra dimensione attraverso cui valutare il grado di avanzamento è quella che si basa sull’attuazione “materiale”, vale a dire quella che concerne la messa a terra degli interventi del Piano. Sotto questo profilo, il primo step è quello che riguarda l’assegnazione delle risorse stanziate al finanziamento di specifici progetti, gestiti e monitorati dai rispettivi soggetti attuatori. Questi ultimi, in seguito allo svolgimento di tutte le fasi procedurali di carattere amministrativo, sono quindi tenuti all’assegnazione delle risorse ai beneficiari, o, per quei progetti che lo richiedono – specialmente quelli di carattere più complesso – alla progettazione delle opere e all’assegnazione dei lavori alle imprese realizzatrici mediante procedure di gara. Secondo tale lettura, l’ammontare dei progetti finanziati, l’ammontare delle gare bandite per gli acquisti di servizi e forniture o per l’individuazione delle imprese realizzatrici delle opere, e la quota di tali gare che vengono aggiudicate, rappresentano quindi tutti step consecutivi del processo di avanzamento degli investimenti previsti dal Piano. Da tale analisi emerge che su un totale di 194.4 miliardi di risorse (secondo la nuova formulazione del Piano), 134.5 miliardi hanno già trovato destinazione verso specifici progetti (69.2 per cento). D’altra parte, a tali risorse si aggiungono anche quelle derivanti dal Pnc (Piano Nazionale Complementare) e dai co-finanziamenti dello Stato, degli enti locali, e di eventuali finanziamenti privati, per ulteriori 54.5 miliardi. Il totale dei progetti finanziati, quindi, è di 189 miliardi, di cui la parte più consistente (106 miliardi) relativa alla realizzazione di opere.

I principali soggetti attuatori sono i Comuni (32.2 miliardi), le Regioni (22.6 miliardi), i Ministeri (24.1 miliardi) e soggetti costituiti sotto forma di società per azioni, tra le quali spicca Rfi (49.7 miliardi).

Come detto, un ulteriore passo avanti nell’attuazione è quello che riguarda la messa a bando delle gare, in quanto tale step presuppone che sia stata realizzata una serie di ulteriori atti procedurali, al fine dell’individuazione delle modalità specifiche di realizzazione del progetto stesso. I dati evidenziano che risultano bandite procedure di gara per un totale di 65.4 miliardi di euro (il 34.6 per cento dell’importo dei progetti). Di queste, 45.6 miliardi di euro si riferiscono a procedure già aggiudicate, per le quali sono state quindi già individuate le imprese fornitrici o realizzatrici delle opere. Inoltre, va considerato che non tutti i progetti, per loro natura, vengono attuati mediante l’espletamento di una procedura, ma alcuni si esauriscono mediante leggi o decreti di finanziamento. Tra questi rientrano anche i progetti in capo a Rfi: per tale motivazione, l’importo delle gare bandite e aggiudicate risulta particolarmente basso nelle Missione 3 (mobilità sostenibile), mentre è più elevato nelle altre.

Ulteriori informazioni circa lo stato di avanzamento possono essere ricavate dai dati relativi alle fasi dell’iter dell’attuazione di ogni progetto. Tali dati indicano, per ogni progetto, le diverse fasi dell’iter in cui esso è articolato (studio di fattibilità, progettazione, pubblicazione bando, aggiudicazione, etc.), e le relative date di inizio e fine di ogni fase, sia secondo i cronoprogrammi previsti, sia sulla base dell’avanzamento effettivo. È bene precisare che per tale analisi sono stati presi in considerazione, in maniera prudenziale, solamente i progetti che presentano disponibilità di dati relativi all’avvio effettivo di almeno una fase dell’iter, così da considerare solo i progetti effettivamente avviati, in quanto la mancanza di dati potrebbe sì essere sintomatica di ritardi, ma potrebbe anche riflettere un mancato invio degli stessi da parte dei progetti attuatori. L’analisi riguarda quindi solamente un sottoinsieme di progetti (circa tre quarti del totale). L’analisi di tali dati permette di ricavare due indicazioni fondamentali: la prima riguarda la fase in cui ogni progetto si trova alla data attuale, mentre la seconda concerne l’incidenza dei ritardi sul totale degli interventi, ed in quali fasi dell’attuazione essi sono più frequenti.

Quello che emerge è che la maggior parte dei progetti si trova nella fase di esecuzione (il 62.4 per cento del totale), seppur secondo le previsioni iniziali tale quota dovrebbe essere leggermente più elevata (67.7 per cento). Tale andamento si riscontra anche con riferimento al solo segmento dei progetti relativi alla realizzazione di opere, che comunque si collocano per la maggior parte (53.5 per cento) nella fase centrale di esecuzione. Nel complesso, i progetti che risultano attualmente in ritardo rispetto al cronoprogramma previsto sono il 12.4 per cento del totale. Tale quota è più elevata per il solo segmento dei lavori (27.5 per cento), che del resto si caratterizzano per un iter più complesso e dettagliato. Se si guarda alla distribuzione del sotto-insieme delle opere che presentano ritardi di attuazione, si nota come la maggior parte si concentri nella fase di stipula del contratto con l’impresa aggiudicataria. In generale, una delle conclusioni che emerge da questa analisi è che la maggior parte dei ritardi si concentra nelle fasi iniziali di attuazione, cioè quelle di carattere prettamente amministrativo, piuttosto che in quelle relative all’esecuzione materiale degli interventi.

La sintesi che emerge dalla rassegna di indicatori qui presentata, quindi, è che, nonostante alcuni ritardi, l’attuazione di buona parte degli interventi previsti dal Piano è ormai entrata nelle fasi centrali di realizzazione: il Pnrr sembra aver finalmente ingranato la marcia, ma il tempo che resta è poco.

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui