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La giunta “di scopo” nominata dal neosindaco di Bari Vito Leccese ha meno di quindici giorni per approvare una delibera di assestamento di bilancio e finanziare, con 3,6 milioni di euro, il contributo alloggiativo. Dopo, il testo del provvedimento dovrà sbarcare nell’aula del Consiglio comunale, costituito ancora dai consiglieri dell’ultimo quinquennio di Antonio Decaro. Il tutto, per essere sia a norma di legge sia coerente con quanto prevede lo statuto comunale, deve avvenire entro la perentoria data del 31 luglio.

Assessori riconfermati

Sono questi i tempi stringenti che hanno costretto il nuovo primo cittadino del capoluogo pugliese a riconfermare gli assessori dell’ultima giunta guidata dall’ex sindaco Decaro: il vicesindaco Eugenio Di Sciascio, Carla Palone, Vito Lacoppola, Pietro Petruzzelli, Paola Romano, Ines Pierucci e Francesca Bottalico. Il contributo alloggiativo sarà destinato a circa 2mila famiglie residenti nel capoluogo pugliese e potrà essere ampliato anche da ulteriori fondi messi a disposizione dalla Regione Puglia. «Come accaduto precedentemente – ha spiegato Leccese – questa somma ci consentirà di chiedere l’integrazione alla Regione per consentire a tutte le famiglie di beneficiare del contributo». Il fondo, infatti, abolito a livello nazionale dal governo guidato da Giorgia Meloni, fa preannunciare un «autunno molto caldo sul fronte dei servizi sociali», come ha sottolineato Leccese. «La città di Bari – ha aggiunto il neosindaco – negli ultimi venti anni, ha mostrato grande attenzione alle fasce deboli. Ora non vorrei che questa attività di penalizzazione dei servizi sociali, che purtroppo fa parte delle politiche del governo nazionale, possa anche nella nostra città, non solo smantellare il sistema del welfare che è stato negli anni consolidato, ma anche far scaturire un conflitto sociale che non è auspicabile».

I fondi

L’assestamento non servirà soltanto a rimpinguare il contributo alloggiativo, ma anche ad un’altra variazione di bilancio, di circa 100mila euro, per finanziare attività in favore delle persone portatrici di handicap. Per quanto riguarda la proclamazione del nuovo consiglio comunale, Leccese ha sottolineato come non ci sia alcun tipo di ritardo e di avere grande fiducia nella commissione elettorale. «Il lavoro della commissione – ha commentato Leccese – è finalizzato a riprodurre fedelmente il risultato delle competizioni amministrative ed è un lavoro che porta via tra i 30 e i 40 giorni, dovendo verificare il voto in 345 sezioni elettorali». Il tutto dovrebbe avvenire entro il 12 agosto, data dopo la quale potrà essere convocato il nuovo consiglio. A quel punto, Leccese dovrà presentarsi davanti all’Aula rinnovata presentando il suo programma e tentando di acquisire la fiducia dei consiglieri. Per questa ragione, il tutto rischia di slittare a fine agosto, se non proprio all’inizio del mese di settembre.

Tra gli altri dossier più scottanti c’è, sul tavolo del neosindaco, quello relativo alle licenze taxi. La carenza di licenze sta determinando, in questi giorni di grande affluenza di turisti nel capoluogo, non pochi disagi nei trasporti. Una problematica in realtà già nota da tempo, tant’è vero che la scorsa amministrazione comunale ha provveduto a bandire una gara per la concessione di nuove licenze, 18 in totale. Questa quota, però, è finita sotto la lente di ingrandimento dell’Antitrust. Secondo l’autorità garante della concorrenza e del mercato, 18 licenze sarebbero troppo poche rispetto a quanto previsto dal governo, che nel decreto Asset ha posto l’aumento minimo al 20% per cento del totale delle licenze già concesse. A Bari sono 150, per cui la quota di licenze da concedere dovrebbe essere pari a 30. «Ho convocato un incontro con gli uffici comunali per capire la genesi della scelta compiuta dalla precedente amministrazione comunale e per capire se si può rimediare a quella scelta con correttivi alla proposta, d’accordo con i rappresentanti della categoria», ha detto Leccese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA – SEPA



 

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