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Prima casa, stop alle agevolazioni fiscali per gli under 36

Sei nato dopo il 31 dicembre 1988 e stai comprando una casa da 250 mila euro? Se non fai il rogito entro la fine di quest’anno ti toccherà pagherà di tasse 2.600 euro in più se compri da privato. Se acquisti da costruttore la stangata sarà di 10.600 euro.
Da dove saltano fuori questi numeri?
Dal fatto che le agevolazioni legate all’acquisto di prima casa e il fondo di garanzia sui mutui prima casa per gli under 36 scadono il 31 dicembre prossimo e che l’articolo 3 del disegno di legge di Bilancio 2024 proroga unicamente, rifinanziandolo con 282 milioni di euro, l’attività del fondo per i mutui. Se quindi non vi saranno modifiche in sede parlamentare si prospetta un aggravio di costi non indifferente per i giovani che cercano un alloggio oltretutto in una fase certo non brillante per il mercato. D’altra parte la casa esce piuttosto malconcia dal disegno di legge proposto dall’esecutivo, come illustriamo qui.

Quasi 3.000 euro di tasse in più comprando da privato

Il conto sulla maggior spesa legata all’acquisto è fatto in maniera presuntiva sulla transazione tra privati mentre è esatta al centesimo per l’acquisto da costruttore. Nel primo caso infatti le imposte non si pagano sul prezzo reale ma sulla rendita catastale moltiplicata per 115,5. A voler spaccare il pelo in quattro bisognerebbe dire che l’acquirente può optare quando fa il rogito per l’una o l’altra base imponibile ma nella realtà la rendita catastale moltiplicata è nella stragrande maggioranza dei casi più bassa del prezzo reale. Qui abbiamo ipotizzato che le imposte siano calcolate sulla metà del prezzo, quindi su 125 mila euro.

Su questa cifra si pagano l’imposta di registro nella misura del 2% con base minima di mille euro, nel caso specifico quindi si tratta di 2.500 euro; le imposte ipotecaria e catastali sostitutive, nella misura fisso di 50 euro ciascuna.
Fino al 31 dicembre prossimo c’è esenzione da queste imposte, dal 1° gennaio prossimo no.

Fino a 10 mila euro in più se si compra da costruttore

Discorso diverso per l’acquisto da costruttore. L’Iva è nella misura del 4% sul prezzo ma fino al 31 dicembre va sì pagata ma dà diritto a un credito equivalente di imposta. L’acquisto fino alla fine del 2023 è esente dalle imposte di registro, catastale e ipotecaria, che in regime Iva sono pari a 200 euro ciascuna, di qui il conto di 10.600 euro. A tutto questo si aggiunge un altro aggravio dei costi per i giovani che per comprare casa devono accendere un mutuo: infatti non viene nemmeno prorogata l’esenzione dall’imposta sostitutiva, pari allo 0,25% dell’importo preso a prestito.
Se per la casa da 250 mila euro del nostro esempio ipotizziamo un mutuo da 200 mila euro significa sborsare 500 euro in più.

Proroga solo per le agevolazioni sui mutui

Viene prorogata invece, come diciamo sopra, l’attività del fondo di garanzia gestito da Consap sui mutui. In particolare, questo fondo interviene sui mutui prima casa, e prioritariamente su quelli stipulati dagli under 36, con rapporto tra somma mutuata e valore della casa dall’80 al 100%, garantendo che in caso di insolvenza del debitore coprirà l’80% del debito residuo. Un meccanismo che consente di erogare finanziamenti che o non verrebbero dato o, se concessi, avrebbero condizioni assai meno favorevoli rispetto a quelle previste dal fondo Consap e aggiornate ogni mese.

 

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