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Come funziona la richiesta del mutuo per la prima casa? Vediamo le informazioni importanti e i requisiti per chiederlo alla banca (scopri le ultime notizie su bonus, Adi e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Requisiti per richiedere il mutuo per la prima casa: quali sono?

Richiedere il mutuo è un passaggio fondamentale per l’acquisto della (prima) casa, uno di quegli step che riguarda la stragrande maggioranza degli italiani che possono e vogliono acquistare una casa di proprietà.

Spesso si fa però confusione su requisiti e criteri, oltre alle condizioni del mutuo. In Italia, infatti, siamo piuttosto indietro per quanto riguarda informazioni base come tasso fisso e tasso variabile e in generale per quanto riguarda l’educazione finanziaria. Facciamo allora un po’ di chiarezza.

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Requisiti anagrafici per richiedere il mutuo

Per richiedere un mutuo, il requisito fondamentale è la maggiore età; la fascia d’età più vantaggiosa per ottenere un mutuo prima casa è tra i 25 e i 35-40 anni. In questa fascia, sono disponibili agevolazioni per l’accesso al mutuo e benefici fiscali come riduzioni sulle imposte di ipoteca, registrazione e catastali.

Non esiste un’età massima per richiedere un mutuo, ma per i richiedenti più anziani, la durata del mutuo è generalmente limitata a quindici anni, in linea con la speranza di vita sufficiente a coprire il prestito.

Per quanto riguarda la nazionalità, possono richiedere un mutuo i cittadini italiani e gli stranieri residenti in Italia da almeno tre anni, inclusi i cittadini dell’Unione Europea e gli extracomunitari.

Requisiti finanziari per richiedere il mutuo

Il reddito è un fattore cruciale per l’ottenimento del mutuo: la banca verifica la capacità del richiedente di rimborsare il prestito, richiedendo un reddito stabile e adeguato, tipicamente attraverso un contratto di lavoro a tempo indeterminato e la dichiarazione dei redditi.

Di solito, la rata mensile del mutuo non deve superare il 30% del reddito netto mensile.

Anche chi ha contratti a tempo determinato o a progetto può ottenere un mutuo con il supporto di un garante.

La banca valuta inoltre l’affidabilità creditizia del richiedente controllando precedenti finanziamenti e la presenza nel registro dei cattivi pagatori. In caso di negatività, sono richieste garanzie aggiuntive. I documenti principali richiesti per un mutuo prima casa includono:

  • documento d’identità e codice fiscale,
  • certificato di residenza,
  • stato di famiglia,
  • copia del compromesso o della proposta d’acquisto dell’immobile,
  • copia dell’atto di provenienza dell’immobile,
  • dichiarazione dei redditi,
  • ultime due buste paga,
  • estratto conto degli ultimi tre mesi.

Mutuo, quanti soldi bisogna avere per ottenerlo? Quanto si ottiene?

La questione è rilevante perché quasi tutte le banche non finanziano l’intero costo dell’immobile, ma solitamente non superano l’80%. Pertanto, è necessario avere un po’ di risparmi da investire, ma vediamo esattamente quanto occorre.

L’investimento iniziale dipende ovviamente dal valore della casa. Ad esempio, se la casa costa 300.000 euro, bisogna avere almeno 75.000 euro (cioè il 20% del valore, più altri fondi per spese accessorie) già disponibili; il resto, circa 220.000 euro, può essere richiesto in prestito a una banca o a un istituto finanziario, che valuteranno la fattibilità del prestito attraverso specifici calcoli.

Bisogna sempre considerare che ad avere l’ultima parola sulla concessione del mutuo è l’istituto bancario: nonostante queste linee guida generali, è la banca che decide se concedere un mutuo anche a condizioni leggermente più flessibili o se invece decide di non concederlo anche in presenza di tutti i requisiti visti in questo articolo.

La normativa bancaria

Il limite dell’80% non è una scelta arbitraria delle banche, ma è stabilito da una normativa, precisamente dal Testo unico bancario (Tub), emanato con il d.lgs 1º settembre 1993, n. 385, in vigore dal 1º gennaio 1994.

Tuttavia, in alcuni casi è possibile ottenere il 100% del finanziamento. Ad esempio, accedendo al Fondo di Garanzia Prima Casa (lo Stato garantisce il 50% del valore dell’immobile, permettendo così di ottenere il finanziamento completo dalla banca).

Questo fondo è destinato a:

  • Coppie sposate o conviventi da almeno 2 anni, con almeno uno dei partner sotto i 36 anni
  • Genitori single con figli minorenni
  • Persone aventi diritto a una casa popolare
  • Chi richiede un mutuo fino a 250.000 euro

In alternativa, alcune banche offrono il 100% del finanziamento superando i limiti del Tub tramite un’assicurazione che copre il 20% rimanente. Questo comporta un costo per la polizza, aumentando quindi le rate del mutuo.

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Requisiti mutuo prima casa. In foto: casa, contratto e calcolatrice.

FAQ: domande frequenti su mutui, debiti e pignoramenti

Cosa significa rinegoziare un mutuo?

La rinegoziazione del mutuo è un processo che permette di modificare le condizioni del contratto con l’istituto di credito che ha erogato il prestito. Questa operazione, di norma, non comporta alcun costo ed è uno strumento strategico per evitare che gli oneri finanziari diventino insostenibili.

Gli aspetti del contratto che possono essere soggetti a rinegoziazione includono il tasso di interesse e lo spread, la durata del contratto, e il tipo di contratto.

Cos’è la surroga del mutuo?

La surrogazione del mutuo, o surroga del mutuo, rappresenta l’opportunità di trasferire il proprio mutuo da un istituto di credito ad un altro, rinegoziando nello stesso tempo anche le condizioni.

Il vantaggio principale della surroga è che permette di beneficiare di nuove condizioni del mutuo senza sostenere alcun costo. Infatti, il trasferimento del mutuo è gratuito e l’unica spesa che il debitore deve sostenere è il pagamento di una tassa ipotecaria.

Come posso ridurre la rata del mio mutuo?

Ci sono diverse strategie per ridurre la rata del tuo mutuo. Potresti considerare la rinegoziazione del tuo mutuo con la tua banca, cambiando le condizioni del contratto in base alle tue esigenze finanziarie.

Un’altra possibilità potrebbe essere la surroga del mutuo, che ti permette di trasferire il tuo mutuo a un altro istituto di credito, potenzialmente con condizioni migliori. Infine, potresti considerare il passaggio da un mutuo a tasso variabile a uno a tasso fisso, per avere maggior prevedibilità sui tuoi pagamenti mensili.

Quando scatta il pignoramento per debiti fiscali?

Il pignoramento per debiti fiscali si attiva dopo un processo che inizia con la segnalazione dell’inadempimento da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Nonostante non vi sia una tempistica fissa, la legge prevede specifici lassi di tempo prima che si possa procedere con l’azione esecutiva.

Importante è notare che, prima di giungere al pignoramento, il contribuente può ricevere vari solleciti e l’intero processo può estendersi per un periodo considerevole, talvolta anche anni, a seconda delle circostanze specifiche e delle procedure adottate.

Quanto tempo dopo l’avviso di accertamento arriva il pignoramento?

Dopo l’emissione di un avviso di accertamento esecutivo, il contribuente ha 60 giorni di tempo per effettuare il pagamento o presentare un ricorso.

Qualora queste azioni non vengano intraprese, segue un periodo di circa 6 mesi (180 giorni) dopo il quale l’Agenzia Entrate Riscossione può iniziare a identificare i beni su cui procedere con il pignoramento. Considerando questi intervalli e possibili ulteriori dilazioni, il pignoramento può avvenire non prima di un anno dall’avviso di accertamento, a volte anche più tempo.

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