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Il consistente aumento dei tassi da parte della Fed per contrastare l’inflazione, ha determinato un forte rialzo dei rendimenti obbligazionari che ha fatto soffrire gli investitori a reddito fisso a causa del sensibile ribasso dei prezzi (che si muovono in direzione opposta ai rendimenti). Negli ultimi mesi, gli spread si sono contratti nettamente, e questo non facilita le scelte di portafoglio.

CREDITO CARTOLARIZZATO E MBS

“Vediamo opportunità migliori nei settori di qualità più elevata con rendimenti interessanti come il credito cartolarizzato e gli MBS. In quest’ultimo segmento prediligiamo i bond di qualità e con cedole elevate come quelle di enti pubblici: i tassi ipotecari prevalenti ci fanno pensare che queste obbligazioni non dovrebbero essere rifinanziate in anticipo rispetto alla scadenza. Inoltre le vendite di case hanno rallentato e i proprietari preferiscono non muoversi per tenersi stretti i tassi ipotecari pre-pandemia” fa sapere Flavio Carpenzano, Investment Director per il reddito fisso di Capital Group.

CRESCITA DEGLI UTILI POSITIVA PER TUTTO IL 2024 E IL 205

Grazie all’abbondante ricorso al finanziamento durante la pandemia, quando i tassi erano vicini allo zero, gli emittenti corporate sono riusciti a limitare in gran parte l’impatto dell’aumento dei costi di finanziamento. Inoltre le aziende hanno potuto incrementare i listini grazie alla solidità dei consumi: una combinazione che rende probabile un crescita degli utili positiva per tutto il 2024 e 2025. Non si possono tuttavia escludere problematiche settoriali o aziendali se il rendimento sui Treasury USA a 10 anni rimane vicino al 5% e fosse necessario rinnovare il debito a un costo più elevato.

ATTENZIONE ALLA DISPERSIONE CRESCENTE TRA REGIONI E SETTORI

Questo suggerisce, secondo Carpenzano un approccio cauto, specialmente per quanto riguarda le obbligazioni con rating inferiore, prestando attenzione alla dispersione crescente tra regioni e settori. Per esempio mentre gli spread negli USA si stanno avvicinando ai minimi, in Europa e in Asia siamo ancora lontani nonostante livelli vicini o inferiori alle medie storiche. A livello settoriale, invece, gli spread creditizi per i titoli finanziari sono più ampi rispetto ai titoli industriali. “La dispersione settoriale e regionale in atto nell’investment grade è legata alle singole aziende. Per selezionarle in modo adeguato occorrono competenze dedicate ed esperte nella ricerca bottom-up dei fondamentali” spiega il manager di Capital Group.

LE OCCASIONI NEL SETTORE BANCARIO

La cui attenzione, per esempio, è al settore bancario che, al di là degli istituti di credito regionali USA, evidenzia i fondamentali migliori da decenni mentre il contesto di tassi di interesse elevati lo avvantaggia. “Quello farmaceutico è un altro settore in cui possono essere individuate specifiche opportunità bottom-up. I venti contrari, legati al maggiore rischio legato alle operazioni di M&A e ai timori legati ai “patent cliff”, stanno scemando e la redditività è in aumento; questo, insieme alla scoperta di nuovi farmaci, offre margini per una possibile compressione degli spread” riferisce Carpenzano. .

INTERESSE ANCHE PER IL MERCATO HIGH YIELD

L’Investment Director per il reddito fisso di Capital Group guarda con interesse anche al mercato high yield USA caratterizzato, rispetto all’IG, da rendimenti più alti e da una duration più bassa e che risulta meno trainato dai tassi e più penalizzato da un deterioramento della crescita e della qualità creditizia. Quest’ultima, in generale, è aumentata nettamente negli ultimi anni. Basti pensare che gli emittenti con rating BB rappresentano circa il 50% dell’intero mercato rispetto a meno del 40% di 10 anni fa, mentre i tassi di default sono rimasti eccezionalmente ridotti (1-2% circa).

LA SELEZIONE NEI MERCATI EMERGENTI

“I rendimenti vicini all’8%, associati ad una qualità creditizia più alta e a tassi di default ridotti, consentono di beneficiare di titoli di credito di buona qualità con un reddito interessante che potrebbe anche incrementarsi grazie al capital gain, se e quando i tassi scenderanno. A patto, tuttavia, di adottare una rigorosa selezione degli emittenti” sottolinea Carpenzano che conclude il suo outlook sul reddito fisso approfondendo il debito emergente. Sul quale, in generale, resta costruttivo mentre reputa alcune obbligazioni corporate utili a livello di diversificazione. “Riteniamo interessanti le valutazioni nei mercati in valuta locale con tassi reali più alti. Nell’ambito del debito denominato in dollari USA, ci concentriamo su selezionati titoli di credito a maggiore rendimento i cui spread più ampi offrono un margine di rivalutazione” commenta l’Investment Director per il reddito fisso di Capital Group.

 

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