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L’ippica continua a versare in una crisi profonda e pertanto sono necessari ed urgenti due provvedimenti governativi: l’istituzione di un’Agenzia ippica (nuova Unire) dedicata alla gestione del settore; un finanziamento per l’Agenzia derivante dalle entrate delle scommesse ippiche (da riformare) ma soprattutto deve essere previsto un prelievo dell’1 percento sui ricavi complessivi del betting su tutte le scommesse in generale che porterebbe nelle casse della nuova Agenzia circa 160 milioni (questa proposta è stata giustamente presentata per il Coni). Solo se il Governo ed il Parlamento decideranno di intraprendere questa strada e realizzare in tempi brevi questi due obiettivi l’ ippica potrà avere un futuro ed un concreto rilancio”.

A dirlo è Attilio D’Alesio, presidente del Coordinamento ippodromi, sottolineando quanto l’ippica italiana abbia urgente bisogno “di una profonda e radicale riforma, di cui molto è stato discusso in Parlamento in questi ultimi venti anni, senza riuscire, purtroppo, a raggiungere alcun risultato”.

D’Alesio quindi ne approfitta per ricordare la serie di decisioni e di fatti che hanno portato l’ippica nella crisi in cui si dibatte attualmente.

Per poter costruire un piano di rilancio è opportuno ricordare alcuni ‘punti memorabili’ che hanno fatto la storia dell’ippica nazionale: l’Unire – Unione nazionale incremento razze equine fu istituito nel 1932; l’Unire è sempre stata finanziata dalle scommesse ippiche fino al giorno in cui sono state ‘autorizzate’ le scommesse su tutte le competizioni sportive, sulle corse virtuali, su tutti gli eventi ed introdotti tanti altri giochi come le slot, i gratta e vinci e tanto altro ancora.

Da quel giorno le scommesse ippiche sono precipitate in una crisi profondissima e l’ippica è stata costretta a subire la chiusura di 360 agenzie ippiche, trasformate in punti di gioco, senza ricevere alcuna ricompensa (i ‘minimi garantiti’ previsti dalla legge non sono mai stati ricevuti )

Fino a quel momento si poteva scommettere solo sulle corse dei cavalli, al Totocalcio ed al Lotto.

L’Unire gestiva direttamente le scommesse, aveva due enti tecnici, molti dipendenti competenti e preparati ed era sotto il controllo diretto del ministero dell’Economia e delle finanze e del ministero dell’Agricoltura, che ne nominava i dirigenti.

Con il passaggio della gestione delle scommesse all’Agenzia delle dogane e dei monopoli e con la profonda crisi delle scommesse ippiche e la conseguente mancanza di risorse , il Parlamento nel 2011 decise la chiusura definitiva dell’Unire ed il trasferimento di tutte le competenze e la gestione al ministero dell’Agricoltura.

Oggi le scommesse ippiche ormai sono ridotte ai minimi termini e visti i dati pubblicati da Adm, forse, quest’anno le entrate potrebbero raggiungere la modestissima cifra di 45 milioni.

In questi anni sono stati chiusi molti ippodromi e ne sono rimasti aperti soltanto 33 che vanno avanti con grandissime difficoltà”.

 

Dopo queste premesse, D’Alesio passa ad esaminare quanto è accaduto in tempi più recenti. “Il ministero dell’Agricoltura, con l’avvicendamento di tanti ministri e sottosegretari delegati, ha provato a gestire al meglio il settore ed anche ad avviare una riforma complessiva ma purtroppo nessun Governo c’è mai riuscito.

Le competenti commissioni parlamentari hanno discusso molte volte della riforma, facendo audizioni e ricevendo tante proposte, ma purtroppo non è stato raggiunto alcun risultato.

Solo dieci mesi fa c’è stata una importante novità con la nomina del direttore generale dell’ippica ed altre importanti decisioni ministeriali che è opportuno ricordare: la nomina di quattro nuovi dirigenti (uffici Dipp 1 2 3 e 4); la nomina di numerosi collaboratori in materia di programmazione delle corse e non solo; le tante iniziative del sottosegretario la Pietra come la costituzione della Consulta ippica, il Palio delle regioni, la continua promozione e presenza istituzionale negli ippodromi; la ricerca di sponsorizzazioni per l’ippica; la costituzione di un gruppo di lavoro per la classificazione degli ippodromi basata su un metodo matematico scientifico in collaborazione con l’Università Parthenope”.





 

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