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Nuove opportunità per gli Enti del Terzo Settore, quali associazioni di volontariato, organizzazioni non governative, imprese sociali ed enti religiosi civilmente riconosciuti. Dal 1 gennaio 2024 è entrata in vigore la riforma del Fondo di garanzia per le Pmi in applicazione del cosiddetto DL Anticipi, convertito nella legge n. 191/2023, le cui disposizioni avranno durata annuale.

Oltre a confermare alcune novità introdotte nel periodo pandemico sono previste delle nuove: per la prima volta, tra i beneficiari del Fondo alle piccole e medie imprese sono stati introdotti gli Enti del Terzo Settore, i quali potranno richiedere dei finanziamenti con una percentuale di copertura dell’80%.

I requisiti per accedere al Fondo come Enti del Terzo Settore

Enti del Terzo Settore_

Con il Fondo di Garanzia l’Unione europea e lo Stato Italiano affiancano le imprese, e dal 1 gennaio anche gli Enti del Terzo Settore, che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie. Per accedere come Ente del Terzo Settore occorre essere iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) ed essere iscritti al repertorio Economico amministrativo (REA) presso il Registro delle imprese, che raccoglie le notizie di carattere statistico, economico e amministrativo anche per i soggetti per i quali non sussistono i presupposti per l’iscrizione al Registro Imprese ma solo al Repertorio. La garanzia può essere concessa esclusivamente a condizione che i soggetti beneficiari, come gli Enti del Terzo Settore:

  • non rientrino nella definizione di “impresa in difficoltà” ai sensi di quanto previsto dall’art. 2, punto 18), del regolamento di esenzione
  • non presentino, alla data della richiesta di garanzia, sulla posizione globale di rischio, esposizioni classificate come “sofferenze”
  • non presentino, alla data della richiesta di garanzia, inadempienze probabili o scadute nei confronti del soggetto finanziatore
  • non siano in stato di scioglimento o di liquidazione

La garanzia pubblica va a sostituire le costose garanzie che normalmente vengono richieste per ottenere un finanziamento. La garanzia del Fondo è una agevolazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, finanziata anche con risorse europee, che può essere attivata solo a fronte di finanziamenti concessi da banche o da altri intermediari finanziari.

Enti del Terzo Settore: come funziona il finanziamento

L’importo massimo del finanziamento per gli Enti del Terzo Settore, la cui garanzia offerta dal Fondo copre fino all’80% dell’importo totale richiesto, è 60 mila euro ed è da considerarsi per singola operazione finanziaria (senza valutazione del merito di credito). Nel caso imprese di micro dimensione, entro la quale dovrebbero rientrare un notevole numero di ETS, è prevista la gratuità dell’intervento del Fondo. Si tratta di un’opportunità introdotta dal 1 gennaio 2024 e che, salvo proroga, ha validità fino al 31 dicembre 2024.

Le garanzie rilasciate in favore di questi nuovi soggetti beneficiari non potranno essere superiori al 5% della dotazione finanziaria annua del Fondo. È inoltre stato istituito un Comitato consultivo composto dal Ministro delle Imprese e del made in Italy, dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, dal Presidente della Conferenza delle Regioni o da un suo delegato, da un rappresentante delle associazioni rappresentative delle imprese del settore dell’industria, dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura, della cooperazione e del Terzo settore, nonché delle banche, degli operatori di microcredito e dei confidi.

Le banche, grazie alla garanzia pubblica, sono maggiormente propense a concedere finanziamenti anche alle organizzazioni, in quanto dovranno assumersi solo il 20% del rischio del prestito concesso.
La domanda non andrà fatta direttamente al Fondo ma ci si dovrà recare presso una banca per richiedere il finanziamento e verificare se vi è la possibilità della garanzia del Fondo. Spetta alla Banca avviare la pratica di ammissione al Fondo.

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