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PESCARA. Agli imprenditori abruzzesi restano solo 24 ore di tempo per inviare il modello relativo al credito d’imposta per investimenti nella Zona economica speciale del Sud Italia. A disposizione delle imprese ci sono 1,8 miliardi di euro, previsti da decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha reso operativo quanto disposto dal cosiddetto decreto Sud promosso dal ministro Raffaele Fitto.
L’agevolazione è destinata alle imprese che effettuano l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nei territori assistiti delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
La finestra temporale della durata di un mese per l’invio delle domande si era aperta il 12 giugno scorso. Le imprese interessate quindi hanno tempo fino a domani per inviare all’Agenzia delle Entrate l’apposito modello con i dati degli investimenti agevolabili e del relativo credito d’imposta, utilizzando esclusivamente il software denominato “Zes Unica”, disponibile sul sito internet dell’amministrazione. L’invio può essere fatto direttamente dal beneficiario o da un soggetto incaricato. Per ciascun progetto di investimento il limite massimo è di 100 milioni di euro; per quelli il cui costo complessivo risulti inferiore a 200mila euro non è previsto l’accesso al beneficio.
GLI INVESTIMENTI AMMISSIBILI.
Il credito d’imposta spetta per gli investimenti connessi a un progetto iniziale, realizzati dal primo gennaio 2024 al 15 novembre 2024, riguardanti l’acquisto, anche tramite locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella Zes unica.
Il contributo può essere richiesto anche per l’acquisto di terreni e per l’acquisizione, realizzazione o l’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti ed effettivamente utilizzati per l’esercizio dell’attività nella struttura produttiva. Sono esclusi i beni autonomamente destinati alla vendita e i materiali di consumo.
Il valore dei terreni e dei fabbricati acquistati non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato. Il decreto precisa che il credito d’imposta è determinato in base al costo complessivo dei beni acquistati nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. In ogni caso, come si precisava poc’anzi, non sono agevolabili i progetti di costo inferiore a 200mila euro.
BONUS DIVERSIFICATO
L’ammontare del tax credit riconosciuto varia per regione. In particolare, il credito d’imposta è fissato nella misura massima consentita dalla vigente Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. Entriamo ne dettaglio.
a) Per gli investimenti realizzati in Calabria, Campania, Puglia, con esclusione di quelli previsti dalla successiva lettera c), e in Sicilia, è pari al 40% dei costi.
b) Per gli investimenti realizzati i Basilicata, Molise e Sardegna, con esclusione degli investimenti della lettera c), è pari al 30% dei costi.
c) Per gli investimenti realizzati nei territori individuati ai fini del sostegno del fondo per una transizione giusta nelle regioni Puglia e Sardegna, nella misura massima, è pari, rispettivamente, al 50% e al 40% dei costi, come indicato nella Carta degli aiuti a finalità regionale.
d) Per gli investimenti nelle zone assistite della regione Abruzzo indicate dalla vigente Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 è pari al 15% dei costi.
UTILIZZO IN COMPENSAZIONE CON IL MODELLO F24
Il contributo è utilizzabile esclusivamente in compensazione, presentando il modello F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento sopra richiamato che fissa la percentuale del bonus effettivamente fruibile e, comunque, non prima della data di realizzazione dell’investimento.
TEMPI SUPPLEMENTARI
A partire dal 31 luglio 2024 fino al 17 gennaio 2025, è possibile presentare alle Entrate una comunicazione integrativa per gli investimenti non ancora realizzati alla data dell’invio dell’istanza oppure per gli investimenti che sono stati effettivamente realizzati entro il 15 novembre 2024 ma per i quali bisogna comunicare gli estremi delle fatture elettroniche o delle certificazioni richieste. Il modello e le modalità di invio – precisa l’Agenzia delle Entrate – restano invariati. (u.c.)



 

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