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A Brescia l’importo medio di un mutuo supera i 133mila euro. Lo certifica un’indagine realizzata da Facile.it e Mutui.it, che ha rilevato come nei primi sei mesi del 2024 la richiesta di mutui in Lombardia sia aumentata del 18% rispetto allo stesso periodo del 2023 nonostante il costo superiore alla media nazionale.

La ricerca, si legge in un comunicato, è stata condotta su un campione di oltre 95mila richieste di finanziamento raccolte online dalle due società tra l’1 gennaio e il 27 giugno scorso, messe a confronto con quelle dello stesso periodo nel 2023.

In Lombardia l’importo medio richiesto per un mutuo è pari a 144.187 euro, superiore alla media nazionale che si attesta sui 133.389 euro. Brescia si posiziona a circa metà della classifica delle province lombarde, con i 133.566 euro. In testa c’è Milano, con un importo medio di 161.838 euro. Seguono Como (142.043 euro), Lecco (139.206 euro), Monza e Brianza (136.064 euro), Brescia, Varese (132.117 euro) e Bergamo (129.259 euro). Continuando a scorrere la graduatoria lombarda si posizionano, a breve distanza tra di loro, Lodi (117.736 euro), Mantova (117.675 euro) e Cremona (116.483 euro). Chiude la classifica Pavia (114.572 euro). I dati su Sondrio non sono disponibili.



Il profilo del richiedente

Stando ai dati della ricerca, il richiedente di un mutuo medio in Lombardia ha puntato a ottenere 144.187 euro di finanziamento, importo in aumento (+1,5%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Cresce anche il valore medio dell’immobile oggetto di mutuo, che arriva a 227.741 euro (+3%). La durata del mutuo scende leggermente da quasi 25 anni a 24 anni, mentre l’età media dei richiedenti arriva a sfiorare i 40 anni (in aumento di un anno rispetto al 2023).

Limitando l’analisi alle sole richieste di mutui per l’acquisto della prima casa, emerge che l’importo medio richiesto in Lombardia nei primi 6 mesi del 2024 è stato pari a 150.135 euro, in aumento dell’1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Cala leggermente il valore medio dell’immobile, che scende a 210.626 euro (-1%). Stabili, invece, l’età media dei richiedenti (36 anni e mezzo) e la durata del piano di ammortamento (poco più di 26 anni).

Crescono le richieste di surroga, trainate dalle condizioni favorevoli offerte dalle banche per i tassi fissi: tra gennaio e giugno 2024 questo tipo di domande hanno rappresentato il 32% del totale lombardo, in aumento di 11 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’offerta e i tassi

Dal punto di vista dell’offerta, i primi sei mesi dell’anno sono stati caratterizzati da buone condizioni sul fronte dei tassi fissi. L’IRS, l’indice di riferimento per i mutui fissi, nonostante un andamento altalenante dovuto alle performance del mercato obbligazionario, è rimasto su livelli bassi per tutto il semestre e questo ha permesso alle banche di mantenere bassi i tassi proposti alla clientela. Secondo le simulazioni di Facile.it per un mutuo medio da 126.000 euro in 25 anni (LTV 70%) le migliori offerte disponibili online partono da un tasso (TAN) del 2,86%, con rata di 588 euro. Tariffe ancora più convenienti per gli immobili di classe A o B, con i mutui green che partono da tassi (TAN) pari a 2,72% e una rata di 579 euro.

Per quanto riguarda i tassi variabili, nonostante il calo degli indici dovuto al taglio della Banca centrale europea, i valori restano ancora elevati. Per un mutuo medio, le migliori offerte partono da un tasso (TAN) del 4,34%, con una rata di 682 euro. Stando alle previsioni dei futures sugli euribor, che rappresentano le aspettative degli operatori di mercato, l’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, potrebbe scendere ulteriormente da qui a fine anno, ma il beneficio sarebbe comunque limitato in termini di risparmio sulle rate variabili.

«Il 2023 è stato un anno complesso per il mercato dei mutui, colpito dall’aumento dei tassi di interesse e da una minore disponibilità economica da parte delle famiglie, già alle prese con l’aumento dell’inflazione», spiegano gli esperti di Facile.it. «II 2024, però, è partito positivamente, con una richiesta in aumento, trainata soprattutto dal miglioramento delle condizioni offerte dalle banche per i tassi fissi, che ha generato fra i consumatori una maggiore fiducia verso il futuro.».

 

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