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MILANO – La casa, e ancor più il mutuo, è sempre più un affare da single. Non dovrebbe stupire questa cosa, visto che come ha raccontato Linda Laura Sabbadini su Repubblica l’Italia è sempre più un Paese di mini-famiglie. Ma certo segnala una importante svolta in atto, anche per il mercato del credito bancario.

A certificare il trend è un mix di analisi che emergono sia dal fronte delle compravendite immobiliari che da quello dei mutui, preparate per Repubblica dagli osservatori di Tecnocasa e Qualis Credit Risk, realtà assicurativa nel gruppo AmTrust che supporta le banche nell’erogazione di mutui a cosiddetto High Loan to Value (Ltv), ovvero che superano l’80% del valore della casa da comprare.

In questa famiglia di mutuatari, che tendenzialmente hanno meno capitale da anticipare all’atto dell’acquisto, secondo Qualis quasi la metà (45%) dei finanziamenti viene sottoscritta da mono-richiedenti. Una quota che, nel portafoglio assicurato dalla società, è cresciuta costantemente negli ultimi anni. Si partiva da un 23,8% nel 2019, anno pre-pandemico, per arrivare a un terzo (32,7%) nel 2021 e quindi inerpicarsi ancora più in su.

Come si diceva è un fenomeno che si accoppia alla dinamica sociale. Oggi infatti al primo posto, come tipologia familiare in Italia, ci sono le persone sole, quasi nove milioni, il 36,9%. Le coppie con figli negli anni Ottanta erano la maggioranza e nell’ultimo decennio sono scese di 1,1 milioni. E il riflesso, seppure in misura minore, si vede anche dall’analisi delle compravendite delle agenzie del Gruppo Tecnocasa: nel 2023, il è stato concleuso 33,4% da single. Prendendo in considerazione solo le grandi città italiane la quota di acquirenti single aumenta e raggiunge il 39,9% del totale. Anche in questo caso è un fenomeno in crescita, perché gli acquirenti soli erano meno del 29% nel 2019.

Le compravendite di single e famiglie

Le compravendite di single e famiglie 

Questi dati fotografano una “evoluzione demografica cui il mondo del credito si deve conformare”, ragionano Vittorio Bruno ed Elena Merlika rispettivamente responsabili Business Development e Marketing di Qualis. Il fatto che la quota dei mutuatari single ad alto Ltv sia ancora più alta degli acquirenti è una spia: “Questi prodotti vanno a sussidiare persone che presentano garanzie meno forti – spiegano gli esperti – ed è dunque possibile che una persona sola, senza cointestatario, possa avere meno anticipo di capitale disponibile e quindi l’incidenza del finanziamento cresca”. Con il picco dei tassi di fine 2022, che ha reso per molti il mutuo e quindi la casa un miraggio, “il mondo del credito è chiamato a svolgere anche un ruolo di equilibratore sociale, deve sostituire quell’aiuto intergenerazionale che non sempre è possibile”.

I monorichiedenti si sono nel 90% dei casi orientati verso tassi fissi, probabilmente in cerca di stabilità, mentre e i tassi di rischiosità di questi finanziamenti, assicurano da Qualis, sono nella norma. “Il pensiero comune può esser che il soggetto solo è più rischioso, ma se siamo arrivati al 45% del portafoglio è perché abbiamo capito che è possibile erogare senza peggiorare la rischiosità”. Per altro, i dati regionali mostrano che l’età media di questi mutuatari single è piuttosto elevata, sui 38-39 anni, in parte legata anche a “situazioni di instabilità di coppia che diventano più diffuse e portano a compiere più volte passi già affrontati, come appunto l’acquisto di casa”.

Dai dati sulle compravendite del Centro Studi Tecnocasa emergono ulteriori dettagli su questa fetta di popolazione sempre più centrale nel mercato del mattone. Si scopre così quali sono le città con le più alte incidenze di single-compratori: Milano (49,6%), Firenze (45,1%) e Torino e Roma (44,5% e 44,4%). Le città con le percentuali più basse sono invece Napoli (25,8%) e Verona (27,8%). Quanto alla tipologia di immobili, non stupisce che le famiglie cerchino più metri quadri, ma il trilocale risulta comunque la tipologia più compravenduta anche per i single (36,5%). Che diventano dominanti nei due locali, con una quota del 15,0% per le famiglie, contro il 31,7% dei single. Proporzione che sale ancora nelle grandi città, dove i prezzi sono più alti: qui la tipologia più scelta dai single diventa il bilocale che compone il 40,4% degli acquisti, mentre il trilocale passa in seconda posizione attestandosi al 33,3%.

 

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