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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Archiviano in rialzo l’ultima seduta della settimana le Borse europee , in scia ancora all’ottimismo dopo i dati dell’inflazione americana della vigilia che è calata più delle attese e quindi aumentano le propabilità che la Fed possa intervenire in materia di politica monetaria. Così il Ftse Mib termina le contrattazioni in progresso dello 0,76%, Parigi e Francoforte dell’1,27%, mentre Londra poco sotto il mezzo punto percentuale.

Market mover della giornata da un lato il dato sui prezzi alla produzione, a cui da sempre gli investitori guardano con particolare attenzione poiché alcune delle sue componenti vengono utilizzate per il calcolo dell’inflazione Pce, l’indicatore preferito dalla Fed per le decisioni in ambito di politica monetaria; dall’altro la stagione delle trimestrali, che ha preso il via con i conti dei big bancari JPMorgan Chase, Wells Fargo e Citigroup. Elementi che però non sembrano smuovere particolarmente la borsa americana: Wall Street viaggia in leggero rialzo con lo S&P poco sotto l’1%.

Jp Morgan e Citi battono le stime ma non convincono mercati

Venendo ai conti delle principali banche americane, nel secondo trimestre JpMorgan Chase ha visto balzare i profitti, superando le previsioni degli analisti grazie anche al solido andamento dell’investment banking dove le commissioni sono cresciute del 50% e che il giro d’affari legato ai mercati è migliorato del 10%. Ad incidere positivamente sui numeri anche un guadagno contabile di 8 miliardi legato a un accordo di scambio di azioni con Visa. L’utile netto è di 18,15 miliardi (+25%) mentre i ricavi ammontano a 50,2 miliardi (+22%), Gli analisti attendevano in media profitti per 4,19 dollari per azione, con ricavi per 42,34 miliardi. Positivo anche il secondo trimestre di Citigroup che vede profitti e ricavi in aumento, rispettivamente del 10% e del 4%, superando le previsioni degli analisti, in particolare grazie «a una crescita generalizzata di tutti i business, in particolare delle attivita’ bancarie e di quelle legate ai mercati». I profitti netti sono pari a 3,21 miliardi di dollari (2,9 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente), «grazie all’incremento dei ricavi e al calo delle spese, parzialmente bilanciati dall’aumento dei costi del credito» per circa 2,5 miliardi, contro gli 1,8 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi si sono attestati a 20,1 miliardi, dai 19,4 miliardi precedenti. Gli analisti in media attendevano un utile di 1,39 dollari per azione con ricavi per 19,6 miliardi. Sotto il profilo azionario, il guadagno contabile registrato da JpMorgan spinge al ribasso il titolo che lascia sul terreno oltre il 2%. Cali più contenuti per Citi mentre Wells Fargo è il peggiore sullo S&P 500, dopo che la banca statunitense ha informato che il suo margine di interesse è diminuito del 9% nel secondo trimestre su base annua a 11,9 miliardi, a causa dell’impatto dei tassi di interesse più elevati sui costi di finanziamento, contro attese per 12,12 miliardi di dollari.

Usa: prezzi produzione a giugno a +0,2%, sopra le stime

Intanto Oltreaceano sono stati resi noti i dati sui prezzi della produzione di giugno che sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente, contro attese per un rialzo dello 0,1%. Lo ha reso noto il dipartimento del Lavoro. Il dato di maggio è stato rivisto da -0,2% a +0,0%. La componente “core” – quella depurata dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni alimentari, energetici e dei servizi commerciali – è cresciuta dello 0,4%, contro il +0,1% delle stime. Nei dodici mesi chiusi a giugno, i prezzi sono aumentati del 2,6%, con le attese al 2,3%. I prezzi ‘core’ sono aumentati del 3%, contro il 2,5% delle previsioni.

Piazza Affari tiene con auto e lusso

Tra i titoli a maggiore capitalizzazione a Piazza Affari, buona performance per Saipem (+1,6%) dopo l’accordo quadro con BP Exploration (Caspian Sea) per attività offshore nel Mar Caspio, per un valore complessivo stimato in circa 300 milioni di dollari, di cui 250 milioni per la quota Saipem. Bene il comparto del lusso con Moncler che a metà giornata ha incrementato i guadagni e chiude a +2%; acquisti anche per il settore dell’auto con Iveco che chiude da prima della classe a+2,4%. Il settore bancario si è mosso a due velocità dopo la pesantezza della vigilia: bene Banca Mediolanum, Unicredi e Intesa Sanpaolo; mentre tra le performance peggiori Mps, Unipol e Mediobanca. Fuori dal paniere principale, boom di Bff Bank (+11,3%) dopo l’invio del riscontro a Banca d’Italia in merito ai rilievi emersi sulla classificazione crediti, sulla governance e sulle prassi aziendali in materia di remunerazione e annunciati con i risultati del primo trimestre 2024.

 

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