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Il 26 gennaio scorso (ratificato il 5 marzo) è stato rinnovato il contratto delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative sociali che ha introdotto delle importanti novità: un incremento di 120 euro al mese a regime a fine 2025, l’introduzione della quattordicesima mensilità, il potenziamento della maternità e altre tutele per i 14 mila addetti delle oltre 200 imprese della cooperazione sociale nella nostra regione, di cui l’80% donne, con 800 lavoratori svantaggiati assunti. Un rinnovo che «qualifica il lavoro sociale e produce un incremento significativo delle buste paga di lavoratrici e lavoratori, erose dall’inflazione».

A presentare il nuovo Osservatorio sono state oggi, 11 luglio, le Organizzazioni Sindacali e le Centrali Cooperative che costituiscono il Comitato misto paritetico della Cooperazione sociale regionale, ospiti nella sede di Legacoop Fvg a Udine. Allo stesso tavolo, dunque, erano seduti Fabiano D’Elia per Fisascat Cisl, Orietta Olivo per Fp Cgil, Andrea Carlini per Agci, Luca Fontana per Confcooperative Federsolidarietà, Palo Bernardis per Uil Fpl, oltre che come presidente del Comitato paritetico, e Paolo Felice, presidente Legacoopsociali Fvg. Il Comitato misto paritetico, lo ricordiamo, è un organo composto da rappresentanti delle principali cooperative e dai rappresentanti sindacali: Legacoopsociali Fvg, Confcooperative Federsolidarietà, Agci solidarietà Fvg, Fiascat Cisl, Cgil funzione pubblica, UilTucs, Cisl Fp Fvg, Uil Fpl.

L’Osservatorio regionale sugli appalti e sugli accreditamenti territoriali, istituito ora a livello nazionale nel nuovo Ccnl, anche se in Friuli Venezia Giulia un tavolo di confronto e coordinamento era già attivo da anni, rappresenta uno strumento fondamentale per il monitoraggio e la corretta applicazione del Ccnl e che, pertanto, si configura come un punto di riferimento per gli affidamenti dei servizi di comparto. L’osservatorio avrà la funzione di sollecitare la Pubblica Amministrazione nell’attivare tutti i percorsi tecnici, giuridici e finanziari necessari ad adeguare il costo del lavoro negli affidamenti dei servizi; l’Osservatorio inoltre promuoverà azioni concrete per la valorizzazione del contributo fornito dalla cooperazione per l’inserimento lavorativo quale strumento di sostegno delle fragilità e di superamento delle disuguaglianze.

«Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale della cooperazione sociale – ha spiegato il presidente del Comitato Paolo Bernardis – rappresenta una tappa fondamentale per la valorizzazione del lavoro svolto da migliaia di professionisti impegnati quotidianamente nei servizi del welfare del nostro paese. Una risposta, quindi, alla perdita del potere di acquisto delle retribuzioni, ma anche lo sforzo di restituire dignità e valore al lavoro sociale impegnato nella cooperazione sociale. La cooperazione sociale è un interlocutore primario delle Pubbliche Amministrazioni, con le quali condivide finalità di interesse generale, nell’ambito della progettazione e della realizzazione di servizi sociosanitari, educativi e per l’inclusione lavorativa di persone svantaggiate nei quali investe professionalità e competenze organizzative. L’importante risultato raggiunto con il rinnovo del Ccnl – ha proseguito – non può prescindere dal suo riconoscimento da parte delle istituzioni pubbliche considerando che in Friuli Venezia Giulia circa l’85% del valore delle commesse delle cooperative sociali deriva dalla domanda pubblica». Il che tradotto, significa che, a fronte di un auspicato e raggiunto aumento delle buste paga, i costi a carico del privato sociale sono divenuti ingenti, tanto che, senza un intervento di sostegno da parte del pubblico, che il più delle volte appalta servizi essenziali per i cittadini, le cooperative saranno in grossa difficoltà nel mantenere in vita i servizi stessi.

L’appello

Da qui l’appello lanciato da sindacati e cooperazione Sociale a Regione, Aziende Sanitarie, Ambiti socio assistenziali, Comuni e Prefetture. «Serve un tempestivo adeguamento dei contratti in essere tra amministrazioni pubbliche e cooperative – hanno denunciato all’unisono –, tenendo presente che a regime l’intero rinnovo contrattuale determinerà un aumento complessivo del costo del lavoro pari a circa il 15,18%.Pertanto auspichiamo che l’impegno, in primis degli assessori regionali alla Salute, Riccardo Riccardi, e al Lavoro, Alessia Rosolen, possano garantire con la prossima legge di assestamento regionale il mantenimento sia degli attuali livelli dei servizi che i livelli occupazionali».

Nel corso dell’incontro, infine, è stata riaffermata la necessità che la previsione di questi incrementi contrattuali «sia riconosciuta dalle stazioni appaltanti, sia per quanto attiene i servizi di prossimo affidamento che per quelli tutt’ora in essere». Le organizzazioni hanno inoltre assunto l’impegno a «sviluppare unitariamente tutte le azioni politiche, di orientamento, informazione e sensibilizzazione, affinché tale risultato sia raggiunto a garanzia dell’intero sistema di welfare: dei cittadini beneficiari dei servizi, dei professionisti e lavoratori in essi impegnati, della stessa cooperazione sociale che con le Pubbliche Amministrazioni».

 

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