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L’iniziativa è finalizzata alla realizzazione di un progetto di ricerca sulla condizione abitativa nei quartieri residenziali di Abruzzo e Molise

LARINO. Il Sunia, Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, in collaborazione con lo Spi Cgil, la Cgil Molise e l’Università degli Studi di Teramo, sono impegnati nella realizzazione di un progetto di ricerca denominato “Indagine dei Quartieri di Edilizia Residenziale Popolare”, finalizzato all’analisi della condizione abitativa nei quartieri di ERP delle regioni Abruzzo e Molise e nello specifico: l’Aquila, Pescara Chieti, Lanciano e Teramo per l’Abruzzo e le province di Campobasso e Isernia in Molise.

In tale ambito è stato programmato per giovedì 11 luglio alle ore 10.30 un incontro pubblico che avrà luogo in via Rosano a Larino, nello spazio antistante le case popolari del quartiere Cappuccini 2, al quale parteciperà una delegazione territoriale del Sindacato Sunia e dell’Università degli Studi di Teramo, guidata dal docente coordinatore dell’unità di ricerca adriatica del Dipartimento di Scienze della Comunicazione, prof. Emilio Cocco.

L’iniziativa in programma nella città frentana è coordinata dal segretario regionale del Sunia Abruzzo e Molise, Geppino Oleandro, e dal referente del Sunia a Larino, Manfredi Vitiello.

Proprio Larino è uno dei centri in Molise che vanta un numero consistente di edifici di edilizia popolare, ubicati in diverse zone del territorio comunale:  via Giulio Cesare, Corso Magliano, Via Marra, via Cavalieri di Malta, via San Michele, Piani di Zona Cappuccini 1 e 2, zona Monterone e via Marconi nel centro storico.

Il primo edificio ERP è stato edificato negli anni ’50  con l’approvazione del cosiddetto “Piano Fanfani”, mentre l’ultima realizzazione di alloggi popolari risale alla metà degli anni ’80 con 30 alloggi ubicati in zona Cappuccini 2, il luogo scelto per l’iniziativa e dove insistono da tempo problematiche che condizionano la vita dei numerosi inquilini.

“La presenza di questi ultimi – spiegano dal Sunia – unitamente a quella degli altri cittadini interessati è preziosa per il grande contributo che può dare alla ricerca sul campo e per riproporre con forza la necessità di nuovi investimenti in edilizia popolare al centro dell’attenzione amministrativa e politica”.



 

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