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La riforma delle aliquote Iva e la razionalizzazione delle cosiddette “tax expenditures” devono aspettare: mancano le coperture “La possibilità di realizzare pienamente la delega fiscale, come la riforma delle aliquote Iva, è ora collegata al reperimento delle risorse necessarie”, ha detto il direttore generale del Dipartimento delle Finanze del Mef, Giovanni Spalletta, facendo il punto sull’attuazione della riforma tributaria, in occasione della cerimonia per la consegna dei premi Lef-Tesi di laurea assegnati alle migliori tesi in materia fiscale da parte dell’Associazione per la legalità e lequità fiscale Lef, che si è svolta al Cnel. “Finora è stato fatto tanto in termini di procedure, manca tutto quello che costa e che comporta oneri significativi”,  ha detto Spalletta. Rimane all’orizzonte della riforma l’obiettivo del taglio e della razionalizzazione delle cosiddette “tax expenditures” che, sottolinea Spalletta, “trova resistenza di natura politica dalle categorie di contribuenti beneficiarie e che sono ben rappresentate in Parlamento”. “La delega è molto ricca di contenuti e le sue linee guida perseguono l’ambizione di toccare tutto il migliorabile, con tre obiettivi principali: la riduzione della pressione fiscale, la semplificazione del sistema e la ridefinizione dei rapporti fisco-contribuente con molto più dialogo preventivo e meno repressione” ha ricordato il direttore generale del Mef. L’interlocuzione generalizzata e continua con il contribuente  richiede per Spalletta “un rafforzamento delle risorse per rendere l’Agenzia delle Entrate idonea a sostenere il nuovo sistema di controllo” e per quanto riguarda il concordato preventivo biennale “è uno strumento analogo ad altri in passato che spinge alla compliance, ma bisognerà vedere quali saranno i livelli di adesione”.

Gallo: disciplina regionalismo differenziato provvisoria e carente

Alla cerimonia organizzata dall’associazione presieduta da Carlo Di Iorio, sono intervenuti, oltre a Spalletta, il presidente emerito della Corte costituzionale Franco Gallo e il professor Paolo Liberati, ordinario di Scienza delle Finanze Universita` di Roma Tre. Gallo nella sua relazione ha affrontato i temi, attualmente molto discussi, della sorte del federalismo fiscale e del rilancio del regionalismo differenziato attraverso la legge 86. “La recentissima legge 86 del 2024, nell’individuare i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) li intende non come strumenti di prestazioni essenziali perequative da garantire come intesi dall’articolo 119 della Costituzione con carattere di generalità, ma come mere quote di partecipazione al gettito dei tributi erariali maturato nel territorio regionale”. “Ne risulta – ha aggiunto Gallo – di conseguenza una disciplina provvisoria e carente, priva di un quadro di riferimento generale che consenta un adeguato bilanciamento della destinazione sia delle risorse complessive della finanza pubblica, sia di quelle destinate alle singole Regioni, sia di quelle ricavabili dalla loro autonomia tributaria, sia di quelle necessarie al finanziamento di tutti i Lep”. Quanto alla sorte del federalismo Gallo ha evidenziato che “a tutt’oggi, dopo più di dieci anni dall’emanazione della legge 42 del 2009, le modalità di perequazione non sono state differenziate e, soprattutto, non è stata data applicazione all’impianto delle sue norme attuative”.

Tre premi per specialisti in fiscalità

I premi Lef-Tesi di laurea, consistenti in un assegno di 2.000 euro lordi ognuno, sono andati a Valentina Furino, Nicholas Lo Bianco e Maria Martello. Le tre tesi sono state scelte da una commissione guidata da Vincenzo Busa, per molti anni direttore Normativa e Contenzioso dell’Agenzia delle Entrate. In particolare Maria Martello ha affrontato il tema “Piattaforme digitali di trading e implicazioni fiscali”, Nicholas Lo Bianco ha analizzato il “Ruolo delle piattaforme digitali nello scambio di informazioni ai fini fiscali” e Valentina Furino il tema dell’”Educazione alla legalità tra i banchi di scuola”.

 

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