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BUSTO ARSIZIO – Tutto fermo fino a fine anno, con il buono pasto “congelato” agli attuali 5,80 euro, e poi nuove fasce con maggiori sconti dal 1° gennaio 2025 con il piano tariffario che verrà approvato con il bilancio preventivo. È la soluzione al caso dei rincari delle mense presentato dall’amministrazione nella riunione con i rappresentanti dei genitori che si è tenuta oggi pomeriggio, 9 luglio, ai Molini Marzoli. «Vi siamo venuti incontro – sostiene il sindaco Emanuele Antonelli – il vostro richiamo ci è servito».

Il bonus fino a fine anno

Stavolta sono pochi i genitori presenti, rispetto all’accesa riunione dello scorso aprile. E non c’è tensione, perché la soluzione prospettata dall’assessore alle politiche educative Daniela Cerana «effettivamente viene incontro alle nostre richieste», come rivela la prima mamma che alza la mano per intervenire. «A settembre continuerete a pagare esattamente come l’anno scolastico precedente – annuncia l’assessore – con la scontistica del 50% per il secondo figlio e la gratuità per il terzo figlio. Nel frattempo stiamo pensando alle nuove tariffe dal 1° gennaio 2025 ma saranno definite con gli iscritti esatti». Apparirà un “bonus Comune” nella App della mensa della società che gestisce il servizio, che abbatterà automaticamente l’aumento che era stato previsto dall’inizio del prossimo anno scolastico.

Nuove tariffe dal 2025

Insomma, bocce ferme fino al bilancio preventivo 2025 che verrà approvato a dicembre e che definirà le tariffe che entreranno in vigore dal 1° gennaio. Ad oggi c’è una proposta, ma non può ancora essere definitiva perché «ad oggi, dopo vari solleciti, risultano 2196 iscritti con ISEE presentato, ma erano 2639 l’anno scorso – spiega l’assessore Cerana – non è un’anomalia perché ci si può iscrivere tutto l’anno». Le nuove tariffe mostrate in sala Tramogge introducono più fasce di prezzo in base all’ISEE: fino a 6000 euro (contro gli attuali 5000) si pagherà 1,80 euro, 4 euro da 6 a 12mila euro di reddito e 5,80 come oggi da 12 a 20mila. Il buoni pasto aumenterà solo oltre i 20mila euro di reddito – 6,10 euro fino a 30mila euro e 6,50 oltre i 30mila – e per i non residenti, che dovranno versare 6,71 euro, pari al costo intero del servizio. Inoltre viene ripristinata in parte la scontistica per chi ha più fratelli iscritti:  il 50% per il secondo figlio e il 25% per il terzo figlio, tutto a fasce ISEE e solo per i residenti.

L’impegno del Comune

«Ci accolliamo noi la differenza e anche l’aumento Istat che verrà applicato dal 1° settembre» aggiunge l’assessore Daniela Cerana. E il sindaco Antonelli rimarca: «Forse abbiamo fatto un passo in più allargando le fasce più deboli che dal 2024 risparmieranno a fronte di un incremento per le fasce più alte». Le famiglie dovranno però comunicare l’ISEE, altrimenti andranno automaticamente nella fascia maggiore. «Se ci sarà un calo di iscrizioni il Comune ci rimetterà, ma lo abbiamo calcolato».

L’opposizione punge

In prima fila i consiglieri comunali di maggioranza Orazio Tallarida e Laura Rogora (Forza Italia), Simone Orsi (Lega), Marco Lanza e Matteo Sabba (Lista Antonelli), ma anche Emanuele Fiore (Gruppo misto) dell’opposizione. «Di fatto è stata approvata la mia mozione anche se in consiglio è stata respinta perché dovevano intestarsi la soluzione – punge Fiore – peccato che a me non interessano le intestazioni ma le soluzioni. Oggi una famiglia con 3 figli e reddito isee da 6 a 12 pagava 7 euro e continuerà a pagare 7 euro. Bene così».

Busto, caro-mense in standby. E la maggioranza boccia la mozione anti-aumenti

busto arsizio mense scolastiche – MALPENSA24



 

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