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MONTE VIDON CORRADO Il mercato crede nelle potenzialità di Linky Innovation, il marchio del primo longboard elettrico pieghevole al mondo, che si riorganizza per accelerare la sua crescita. Due i cambiamenti destinati a rivoluzionare il business dell’azienda nata nel 2016: il reshoring della produzione a partire da settembre, e vendere il know-how tecnologico ad altre aziende per applicarlo su prodotti come carrozzelle, trolley, ecc. La pandemia aveva rallentato lo sviluppo della Pmi innovativa ma aveva dato modo ai cofondatori Cristiano Nardi e Paolo Pipponzi di ripensare al modello di business.

Il piano

La nuova visione dell’azienda è stata accolta favorevolmente prima da Fondazione Marche, che aveva già finanziato il progetto alla sua nascita nel 2016. Questa volta erogando un finanziamento di 200mila euro utilizzato per ristrutturare il team, allestire una nuova sede e aumentare l’occupazione da 2 a 6 persone. La Linky 2.0, la nuova versione dell’azienda e del longboard, ha poi avuto accesso a due bandi Invitalia: Brevetti+ (finanziamento da 180mila euro) e Smart&Start (finanziamento da 700mila euro). Questo ha permesso all’impresa di dare il via al progetto finalizzato al reshoring. «Il rientro della produzione in Italia è dettato da due motivazioni principali – spiega il ceo di Linky Innovation Cristiano Nardi -. La prima è per il nostro territorio, nel quale porteremo un forte impatto tecnologico e dare una spinta a livello occupazionale. Il secondo è l’aumento della qualità dei prodotti grazie al made in Italy». Per dare il via all’operazione di rientro in Italia, Linky ha attivato due importanti collaborazioni: una con il partner produttivo Sp Plast Creating di Grottazzolina, e l’altra con il partner tecnologico Università de L’Aquila. Solo le batterie resteranno made in Cina.

I particolari

«Una difficoltà incontrata è stata quella di creare delle competenze sul settore automotive nel nostro territorio per poter formare un team interno valido» afferma Nardi. Che ha intenzione di assumere ancora giovani per rafforzare i reparti di R&D e marketing. Il longboard Linky 2.0 made in Italy è un veicolo a tutti gli effetti, molto complesso da realizzare perché deve essere resistente agli urti, sicuro, durevole e con un software per personalizzare la guida. Sarà il longboard più leggero al mondo (sotto i 6 kg) e avrà una autonomia di 25 km a 40 km/h. Questa nuova versione ha già raccolto oltre 120 pre ordini sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter per un fatturato di oltre 100mila euro. Ordini che arrivano prevalentemente dal mercato Usa. A fronte di questo sviluppo, sono entrati nuovi soci nel capitale sociale dell’impresa fermana, tra cui anche Rancilio Cube family office. «Siamo di fronte a due giovani imprenditori folli che hanno intrapreso una iniziativa industriale che ha già un importante impatto sul territorio» spiega Fabrizio Lunazzi di Fondazione Marche e Cfo di Linky Innovation. Che poi prosegue: «La prossima evoluzione è fare di Linky un’azienda capace di vendere anche tecnologia. Il motore sviluppato a Falerone potrebbe essere applicato ad altri prodotti come carrozzelle, trolley, ecc».



 

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