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Quando si riceve una multa per un’infrazione al codice della strada si ha l’obbligo di pagarla entro il termine stabilito, che di solito è di 60 giorni dalla notifica. Ovviamente, se non si rispettano i tempi (o se non si paga proprio), le cose potrebbero peggiorare, con aumento dell’importo da pagare, pignoramento dei beni per estinguere il debito e altre conseguenze negative. Esiste però la possibilità di “rifugiarsi” nella prescrizione oppure, in particolari circostanze, di richiederne l’annullamento. Facciamo il punto. 

Notifica della multa

Per prima cosa, è bene sottolineare che, affinché la multa possa essere considerata “valida”, cioè da pagare, quest’ultima dovrà essere  notificata al titolare del veicolo entro e non oltre 90 giorni dall’infrazione. Se la notifica dovesse arrivare dopo i 90 giorni, si avrà margine per contestarla.

Come si calcolano i 90 giorni

Il termine di 90 giorni per la notifica delle multe stradali inizia a decorrere dal giorno successivo all’accertamento dell’infrazione e non dal giorno stesso. A tal fine fa fede la data di spedizione e non quella di arrivo alla casella postale dell’interessato; tuttavia, se la multa è consegnata personalmente da un impiegato del Comune, si considera il giorno di consegna. Attenzione: nei 90 giorni sono inclusi le domeniche e i festivi.

Annullare la multa

Come accennato, la multa che viene notificata oltre i 90 giorni dal compimento dell’infrazione è da considerarsi nulla. Tuttavia non si tratta di una procedura automatica: al contrario sarà necessario che a dichiararla tale siano il Prefetto oppure il Giudice di pace. Pertanto, trascorsi i 90 giorni senza notifica, bisognerà presentare il ricorso nelle forme e nei modi previsti dalla legge.

Presentare ricorso

Per presentare un ricorso, si hanno a disposizione due possibilità:

1) Ricorso al Giudice di pace:  entro 30 giorni dalla ricezione della notifica tardiva (pagando il contributo unificato, che dipende dall’entità della multa);

2) Fare ricorso al Prefetto:  entro 60 giorni, gratuito e tramite raccomanda, nella quale andranno inclusi tutti i dettagli della contravvenzione e tutte le prove a supporto della propria contestazione. Qualora il prefetto dovesse rifiutare il ricorso, al cittadino è concessa la possibilità di presentarne un altro al giudice di Pace. 

Ricorso accettato o rifiutato

Se i ricorso al Prfetto viene respinto, il debitore è chiamato a pagare una multa raddoppiata (oppure a presentare – con i rischi del caso – un ricorso al Giudice di Pace). Se invece viene accettato, gli atti vengono archiviati. Se non si riceve risposta entro i termini stabiliti, il ricorso si intende accolto.

Conviene pagare tempestivamente

Per pagare una multa si hanno a disposizione 60 giorni dalla notifica. Tuttavia, pagando entro i primi 5 giorni dalla notifica, ci si può avvalere di una riduzione della sanzione del 30%. A meno che non si abbia intenzione di contestarla o attendere i 5 anni di prescrizione, conviene quindi pagarla il prima possibile.

Pagare oltre il termine

Se si sfora il tempo massimo consentito per il pagamento della sanzione, pari a 60 giorni dalla notifica, la somma andrà via via crescendo in base agli interessi di mora. Inoltre, potrebbero aprirsi procedure di riscossione coattiva e procedimenti penali. Superato il termine infatti, il debito viene trasferito dall’Ente all’Agente di Riscossione, cioè all’Agenzia delle Entrate che, a sua volta, emetterà una cartella esattoriale, aggiungendo gli interessi dovuti.

Interessi di mora
Per ciò che riguarda le infrazioni al codice della strada, l’importo originale cresce del 10% ogni 6 mesi sul totale dovuto. Gli interessi di mora vengono applicati dal giorno successivo alla scadenza e la legge italiana prevede una sanzione che può raggiungere il 30% dell’importo iniziale.

Procedure di riscossione coattiva 
In caso di ritardi protratti, l’autorità può intraprendere azioni drastiche come il pignoramento dei beni o la trattenuta sulla busta paga.

Sanzioni penali
Se non si paga, le cose possono ulteriormente peggiorare con sanzioni penali, ammende considerevoli o persino l’arresto fino a 6 mesi.

Fermo amministrativo
Un’altra misura che l’autorità può adottare verso il morso è quella del fermo amministrativo del mezzo. Sostanzialmente, al debitore viene avanzata la sospensione temporanea all’utilizzo del veicolo con durata variabile, ma raramente superiore a 90 giorni. 

Notifica della cartella esattoriale

Il tempo concesso all’agente della riscossione per la notifica della cartella esattoriale è di 2 anni dalla multa definitiva (cioè quella che scatta superati i 60 giorni utili al pagamento senza mora). Superato questo termine, la multa decade. Oltre questo periodo, si parla infatti di “decadenza”, scenario che preclude all’ente ulteriori azioni.

Prescrizione della multa

La prescrizione viene utilizzata in giurisprudenza per evitare che le controversie rimangano aperte per un periodo di tempo indefinito. In molti ci sperano. Il termine massimo, quello cioè oltre al quale si arriva alla prescrizione, è di 5 anni. Se, nell’arco di questo tempo, il trasgressore/debitore non dovesse ricevere alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’Ente di riscossione, la multa va in prescrizione, cioè non sarà più dovuta. Tuttavia, è bene ricordare che, qualora la multa dovesse essere inviata oltre questo termine, si renderà comunque necessario presentare un ricorso per contestarla.

Interruzione della prescrizione

La prescrizione può interrompersi. Il conteggio dei 5 anni per la prescrizione infatti ricomincia daccapo ogni qualvolta dovesse arrivare un sollecito di pagamento, una nuova comunicazione da parte dell’Agenzia di Riscossione o altre azioni legali, come ad esempio il ricorso al Prefetto o l’opposizione al Giudice di Pace. 

Verificare la presenza di multe non pagate

Accedendo tramite SPID o CIE all’area riservata presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile visualizzare eventuali sanzioni pendenti e relative opzioni di pagamento. Una possibilità particolarmente utile per evitare l’accumulo di mute e, sopratutto, di interessi di mora. 

Una multa dietro l’altra

Potrebbe capitare di vedersi notificare a casa due o più sanzioni prese in uno spazio di tempo e di chilometraggio assai ristretto. A meno che non vi siano le basi per un ricorso (se si ritiene ad esempio di non aver commesso l’infrazione o se l’autovelox, nel caso di multa per eccesso di velocità, non fosse segnalato), bisognerà pagare tutte le multe. Ogni sanzione amministrativa, infatti, è da considerarsi indipendente. 

 

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