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Squadre di Serie A sulla linea per di partenza per la nuova stagione. All’Auditorium multimediale di Rds a Roma è stato presentato il calendario dell’annata 2024-2025 del massimo campionato italiano, con alcune novità. Suddivisi tra i club anche i proventi dei diritti Tv in vista del prossimo torneo, al via il 17 agosto.

Il calendario della Serie A 2024-25

La stagione 2024-25 sella Serie A partirà con i quattro anticipi della primo turno e finirà con la 38esima e ultima giornata il 25 maggio 2025. Ci saranno quattro soste (8 settembre, 13 ottobre, 17 novembre e 23 marzo 2025) e un solo turno infrasettimanale (mercoledì 30 ottobre), mentre non è prevista la pausa invernale.

Nella maggior parte delle giornate le partite saranno giocate in 9 differenti fasce orarie, dunque con soltanto due gare disputate in contemporanea ad ogni turno, ad esclusione della 1ª, 2ª, 3ª, 7ª, 9ª, 10ª, 12ª, 19ª, 29ª e delle ultime due.

Tra le novità introdotte nel calendario della nuova annata, infatti, la Lega Serie A ha stabilito che anche nella penultima e nell’ultima giornata gli incontri  dovranno essere disputati simultaneamente, fatto salvo il caso di squadre italiane impegnate nelle finali delle competizioni internazionali.

“Le 10 gare di ciascuna giornata – scrive la Lega in un comunicato – potranno essere disputate in più blocchi rispettando la contemporaneità delle gare tra squadre con il medesimo interesse di classifica e assecondando eventuali richieste di anticipo in funzione dell’eventuale partecipazione alle finali delle competizioni europee”.

La ripartizione dei diritti Tv

La Lega Serie A ha intanto stabilito le quote dei diritti Tv da distribuire alle società secondo i criteri fissati nella legge Melandri del 2008. Stando a un documento interno a cui fa riferimento la Gazzetta dello Sport, per la prossima stagione l’Inter riceverà oltre 100 milioni di euro, Milan e Juventus 87 milioni e via via a scalare secondo l’ordine di arrivo nella classifica dello scorso anno, ad eccezione di Roma, Napoli e Lazio, che incasseranno più di Atalanta e Bologna, nonostante queste due squadre si siano posizionate rispettivamente al quarto e quinto posto.

Lo prevedono le norme che disciplinano la ripartizione dei 1.072 milioni di euro previsti per la prossima annata, 54 in più rispetto all’ultima stagione da dividere tra le squadre, escludendo il contributo ad Agcom, la mutualità verso le categorie inferiori e il movimento di base, oltre al paracadute per le retrocesse.

Di seguito le componenti che determinano la fetta dei diritti Tv prevista per ogni club di Serie A:

  • 50% in parti uguali;
  • 28% in funzione dei risultati sportivi, di cui il 14% in base alla classifica (11,2%) e ai punti (2,8%) dell’ultimo campionato;
  • 9,33% in base ai risultati degli ultimi 5 campionati e il restante 4,67% secondo i risultati storici a partire dalla stagione 1946-47;
  • 22% in proporzione al cosiddetto “radicamento sociale”, rappresentato per il 12,54% dagli spettatori paganti dal vivo certificati Siae, per l’8,36% dall’audience media delle dirette tv e per l’1,1% dal minutaggio dei giovani.

Nell’annata 2023-24 è stato introdotto, inoltre, il criterio dei minuti giocati dai giovani calciatori, che vale l’1,1% delle risorse disponibili, per un totale di 12 milioni. Bonus che ha ricevuto l’Atalanta per il maggiore utilizzo in campo di giovani tesserati.

Nell’ultima stagione, l’Inter Campione d’Italia ha incassato 101 milioni, circa dieci in più rispetto al 2022-23, mentre, come ormai da qualche anno, la Juventus ha ricevuto poco meno di 90 milioni di euro, così come il Milan. Seguono, grazie al proprio bacino di tifo, Roma, con 71 milioni, Napoli e Lazio con 67 milioni, davanti alle cosiddette “provinciali”, Atalanta (60 milioni), Fiorentina (59) e Bologna (56).

Una quota di 47 milioni è andata a Genoa e Torino e via via a scalare fino al fondo della classifica con Empoli, Frosinone e Salernitana, che hanno incassato tra 33 e 31 milioni.



 

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