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«Lavoro: sicurezza al centro – Le nuove frontiere tra diritto e tecnologia», questo il titolo del convegno che si è svolto oggi (giovedì 4 luglio 2024) nella sede di Confapi Brescia a Brescia.

Il convegno a Brescia sul tema “Lavoro: sicurezza al centro”

Il convegno è stato organizzato congiuntamente da Confapi Brescia e dal Comando provinciale dei Carabinieri di Brescia, come declinazione di un protocollo di collaborazione sottoscritto, a livello nazionale, dalla Confederazione e dall’Arma. Nel corso del convegno sono stati discussi i nuovi paradigmi della sicurezza del lavoro tra innovazioni normative e scenari connessi all’applicazione dei moderni paradigmi tecnologici ai protocolli di sicurezza sul luogo di lavoro. Il cruciale obiettivo di mantenere uffici, impianti produttivi e spazi aziendali in piena sicurezza per i dipendenti di ogni organizzazione si sposa oggigiorno con un crescente trend, che vede l’innovazione giocare un ruolo nella diffusione della cultura della prevenzione del rischio su cui Confapi Brescia e Arma dei Carabinieri da tempo collaborano.

 

Ad aprire i lavori del convegno, Pierluigi Cordua, presidente di Confapi Brescia, ha sottolineato:

«Confapi Brescia valorizza la sicurezza sul luogo di lavoro come centrale per il successo delle imprese associate e il contributo del mondo dell’industria al benessere sociale e collettivo. La sicurezza sul luogo di lavoro è un asset strategico che rende migliori le condizioni di vita delle aziende, e la cultura della prevenzione che Confapi Brescia promuove assieme all’Arma dei Carabinieri crea benefici non solo sociali ma anche economici alle organizzazioni che decidono di implementarla».

«Il confronto con l’Arma – ha ricordato Cordua – si aggiunge a un’ampia serie di interlocuzioni che l’Associazione ha e sviluppa in maniera costante con il sistema istituzionale bresciano, con interlocutori che vanno dai sindacati alla Prefettura passando per l’ATS. Fare squadra su questi temi è cruciale per lo sviluppo di un territorio produttivo come quello bresciano e, oggi più che mai, Confapi Brescia intende promuovere questa necessità in ogni sede istituzionale».

Il Colonnello Vittorio Fragalà, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Brescia, nell’evidenziare l’impegno dell’Arma dei Carabinieri anche nella tutela del lavoro in tutte le sue declinazioni, ha dichiarato:

«Eventi come quello odierno sono importanti perché contribuiscono a promuovere lo sviluppo di una sempre più diffusa e condivisa cultura della sicurezza sul lavoro. L’Arma, da sempre vicina ai cittadini, è anche al fianco delle associazioni di categoria che promuovono queste occasioni di incontro, di scambio e di conoscenza reciproca».

Le parole di Santa Picone

Santa Picone, direttrice della sede INAIL di Brescia, ha ricordato che la sua istituzione:

«Intende porre l’attenzione sull’analisi del fenomeno infortunistico che rappresenta la base per elaborare strategie e ricercare soluzioni innovative che consentano all’Istituto di supportare le aziende anche con finanziamenti e agevolazioni».

Picone sottolinea che:

«Una missione strategica vincente, messa in campo da INAIL, è espressa dall’innovazione tecnologica attraverso le attività scientifiche nella ricerca clinica e nel campo delle tecnologie e metodiche innovative con la collaborazione di numerosi partners al fine di rendere fruibili, al mondo produttivo, i risultati con soluzioni suscettibili di applicazione in ambito industriale».

Il Maresciallo Capo Francesco Caruso, Comandante del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Brescia, dopo un breve excursus sulle violazioni più frequenti riscontrate durante l’attività ispettiva, ha invece affermato che:

«Le misure di sicurezza sui luoghi di lavoro non devono essere viste come un costo, bensì come un investimento».

Intervenuto inoltre, con una relazione dal titolo «Attività preventiva ed ispettiva: il ruolo dei Carabinieri nella sicurezza sul lavoro» il maggiore Carlo Venturini, Comandante del Nucleo Investigativo Carabinieri di Brescia.

Il datore di lavoro

L’avvocato Gianluigi Bodei, di Studium 1912, è intervenuto parlando dell’evoluzione normativa della figura del datore di lavoro in ottica delle tematiche securitarie.

«La normativa prevenzionale, inaugurata con il D. Lgs. 626/1994 e sistematizzata con il D. Lgs. 81/2008, oggi vigente, – ha descritto l’avvocato – si fonda sul principio di collaborazione sinergica dei fattori di produzione, con conseguente valorizzazione del contributo di tutti gli attori (datore di lavoro, dirigente, preposto e lavoratore) ai fini della salvaguardia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro». In quest’ottica, ha ricordato Bodei, «è responsabilità del datore di lavoro ‘pensare’ l’organizzazione dell’attività lavorativa e fornire le regole, gli strumenti ed i presidi affinché tale organizzazione sia concretamente attuata, in modo efficace ed efficiente, da ciascuna figura operante sul posto di lavoro, secondo le proprie qualifiche funzionali e competenze specifiche».

 

Raffaello Castagna, direttore Relazioni industriali e sindacali Confapi Brescia, ha parlato della contrattazione collettiva del sistema Confapi e la sua applicazione inerente al tema della sicurezza del lavoro, ricordando che:

«Nel sistema delle relazioni industriali, la sicurezza è al centro dell’attenzione e del dibattito. In questo campo spicca la disciplina contrattuale innovativa rappresentata dai cosiddetti break formativi, ossia momenti formativi in materia di sicurezza da svolgersi per brevi periodi direttamente presso la postazione lavorativa. L’obiettivo è quello di sensibilizzare tutti gli attori coinvolti alla cultura e all’importanza della partecipazione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro».

A chiudere i lavori Paolo Ferrari, docente del Dipartimento d’Ingegneria dell’Informazione, Università degli Studi di Brescia, che ha sottolineato:

«L’importanza della tecnologia dell’Internet of Things (IoT) nel consentire la sicurezza collettiva dei luoghi di lavoro oltre che il miglioramento della produttività e dei controlli. Lo scambio dati tra macchinari e operatori può consentire un monitoraggio efficace dei luoghi di lavoro: uno use case interessante di una tecnologia sempre più impiegata in ambito industriale».

 

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