Come la Lombardia vuole far decollare startup e innovazione #finsubitoagevolazioni

Nuove imprese e realtà innovative nasceranno nei prossimi mesi in Lombardia. Una certezza che è radicata nel mix di iniziative e strumenti che puntano proprio a sostenere l’inizializzazione di nuovi attori economici e dalla coesistenza di progetti che trainano in particolare l’ecosistema delle startup.

Il premio per startup

Partendo proprio da quest’ultimo ambito, la più recente call al mondo degli innovatori viene dal lancio dell’ultimissima edizione di StartCup Lombardia, la competizione che, organizzata dagli atenei e dagli incubatori universitari lombardi, attraverso Musa, e sostenuta dalla Regione, punta a favorire la nascita di nascita di nuove imprese ad alto potenziale che hanno nel Dna il fattore accademico. Lo scorso 6 giugno il via alle candidature che si chiuderanno il 1 agosto; a settembre attesa invece la selezione dei partecipanti che prenderanno parte agli acceleration days e si contenderanno la finale. Nuove idee emergeranno quindi in settori molto rilevanti come Ict & Services, Industrial technologies, Life sciences & MedTech, CleanTech & energy.

I numeri della competizione parlano di 41 nuove imprese costituite dal 2016 al 2022 (+83% ancora attive), più della metà ha già ricevuto investimenti in equity, + del 35% ha già iniziato a generare ricavi; a trainare le realtà emergenti anche il contributo complessivo di Regione Lombardia che nell’arco di tempo che va dal 2016 al 2023 è stato pari a 1.1 milioni di euro. Nel 2024, i vincitori riceveranno premi per un totale di 150 mila euro, messi a disposizione dalla dotazione finanziaria regionale, e non mancheranno premi speciali che possono andare, eventualmente, a integrare anche quelli delle quattro categorie citate.

Accelerare le imprese

Non manca l’elemento accademico, trainante nel caso di StartCup Lombardia e propedeutico alla stessa definizione dei team che vi partecipano, anche sul fronte dell’acceleratore di imprese Berkley SkyDec Europe – Milano, che già nel nome dichiara a chiare lettere la sua matrice: l’iniziativa è stata avviata nel 2022 dall’acceleratore dell’Università di Berkeley UC Berkeley SkyDeck e dall’hub di innovazione Cariplo Factory (con il sostegno di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, ndr). Nei primi due anni, ha impresso la sua spinta a 36 imprese innovative provenienti da numerosi paesi e settori e continua la sua opera di accelerazione, come dimostrava il recente Demo Day di aprile che svelava le potenzialità di altre 9 startup ( 4 le italiane) che potranno contare su un boost economico, complessivo, di 1,3 milioni di euro (e sulla formazione ricevuta in sei mesi tra California e Milano) e che afferiscono ad aree di grande potenziale come green tech, HR tech, cybersicurezza, nuovi materiali.

I fondi

Se quella delle startup è, per definizione, l’imprenditorialità da cui ci si aspetta visione e discontinuità, spazio anche al sostegno a nuove attività con lo strumento Nuova Impresa, che anche nel 2024 garantirà contributi per incentivare la creazione di nuove realtà, sostenendole in particolare proprio nella fase più critica, quella di avvio. A fine maggio, la Giunta ha incrementato, di oltre 700mila euro, la dotazione finanziaria del bando che si attesta, nel complesso, a oltre quattro milioni di euro. Micro, piccole e medie imprese, lavoratori autonomi e professionisti ordinistici con partita Iva individuale possono quindi farsi avanti per il contributo a fondo perduto (secondo le regole previste dalla misura, ndr) e rientrare in un novero di oltre 2mila attività nate negli ultimi anni grazie alla spinta dell’investimento regionale (pari a oltre 15 milioni di euro).

Alle attività che nasceranno spetterà giocare una parte non da poco nel computo generale dell’economia regionale, che viene da anni di espansione seguita al post pandemia ma a cui non mancano altre sfide, compreso il superamento dell’attuale rallentamento: come indica il più recente rapporto annuale di Bankitalia, “nel medio termine il sentiero di sviluppo della regione sarà tracciato dalla capacità di dare continuità e accelerare i cambiamenti strutturali intrapresi nell’ultimo decennio e di affrontare i problemi delle tre grandi transizioni: climatica, tecnologica e demografica”.

Le imprese più innovative potranno fare molto sul tema della transizione climatica e tecnologica, così come le realtà più grandi e strutturate, e margini importanti restano, come indica il rapporto, per una capacità innovativa ancora maggiore: possono continuare a crescere infatti gli investimenti in ricerca e sviluppo da parte di imprese, enti pubblici e atenei, così come la presenza di “personale qualificato in termini di istruzione terziaria o di occupazione nelle professioni tecnico-scientifiche” e pure il numero dei brevetti che è superiore alla media italiana ma può fare di più se paragonata ad altre aree europee.