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Sisma 2016, indennizzo per le attività chiuse durante i lavori di ricostruzione
ROMA – Un indennizzo sostitutivo alla delocalizzazione che, su richiesta del titolare dell’attività produttiva, può essere chiesto nel caso di brevi sospensioni dell’attività legate a lavori di ricostruzione. Questa è la modifica all’art.26 del Testo unico della ricostruzione privata approvata in Cabina sisma e fortemente voluta dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli. Il contributo sarà calcolato per i mesi di effettiva chiusura (massimo sei) sulla media degli utili netti desumibili dai conti economici aziendali nel triennio precedente, proporzionata al medesimo periodo di chiusura. “Abbiamo raccolto una necessità che ci è arrivata a più riprese dal territorio, trovando una soluzione ragionevole per chi si trova a sospendere l’attività per la ricostruzione – spiega il Commissario Castelli -. Al posto di delocalizzare, queste attività potranno richiedere un indennizzo per massimo sei mesi, utili al completamento dei lavori. Negozi e attività produttive hanno quindi da oggi uno strumento più comodo e ritengo anche più favorevole della delocalizzazione, che quando si tratta di pochi mesi può risultare inutilmente costosa. Ringrazio i Presidenti delle Regioni Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria con cui ho condiviso queste decisioni in Cabina. Voglio ribadire che la ricostruzione è una creatura viva e le eventuali criticità che i cantieri ci pongono, se affrontate sinergicamente, devono e possono essere risolte”.

Sisma e Superbonus “rafforzato”, fino al 30 settembre si può tornare al contributo di ricostruzione
ROMA – Nuova finestra di possibilità, fino al 30 settembre 2024, per rientrare nel contributo di ricostruzione
per quanti avevano invece rinunciato optando per il canale del cosiddetto Superbonus “rafforzato”. A stabilirlo
un’Ordinanza del Commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, su cui oggi la Cabina
sisma ha raggiunto l’intesa.
La nuova finestra (inizialmente chiusasi il 31 marzo 2024) si apre in seguito alla riforma del Superbonus, che ha di
fatto eliminato la facoltà di usufruire del Superbonus “rafforzato” in alternativa al contributo della ricostruzione
mediante le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito. Per questo la Struttura commissariale, d’intesa con
le Regioni del cratere 2016 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) ha voluto concedere una ulteriore parentesi per
consentire a chi preferisce rientrare nel contributo sisma di farlo e di procedere così con la ricostruzione. “Le modifiche alla disciplina del Superbonus occorse negli ultimi mesi hanno reso necessaria un’attenzione particolare per quanti avevano inizialmente rinunciato al contributo, e che ora potranno esercitare un ripensamento – spiega il Commissario Castelli -. Chi aveva scelto il canale del Superbonus rafforzato, rinunciando al contributo, potrà così ora tornare al contributo “standard”. Ringrazio i presidenti delle Regioni Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria con cui ho condiviso questa decisione. La ricostruzione va trattata come una creatura viva, con tutti gli affinamenti necessari alla sua piena attuazione” – Ufficio Stampa –



 

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