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Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab
in collaborazione con PRESTITIONLINE.IT

Per la prima volta da luglio 2022, la BCE ha annunciato un taglio dei tassi di interesse. Questa decisione ha già fatto sentire i primi effetti positivi sul mercato del credito al consumo, anche se la rata dei prestiti rimane alta. A meno di una ripresa dell’inflazione, nei prossimi mesi potremo aspettarci tassi ancora in diminuzione e prestiti più convenienti.

Nel frattempo, ci si può fare un’idea di quanto pagare facendo una simulazione del prestito con PrestitiOnline.it. Inserendo l’importo desiderato del prestito e la durata del finanziamento si possono avere le migliori offerte del periodo delle finanziarie partner del servizio.

 

Quanto costa oggi un prestito personale?

Le decisioni prese dalla BCE per contrastare l’inflazione hanno avuto un forte effetto sul mercato dei prestiti personali. L’aumento dei tassi che ha interessato il mercato a partire da metà 2022, infatti, ha comportato una riduzione della domanda di prestiti e dell’importo medio richiesto e, contemporaneamente, una riduzione dell’offerta.

Chi ha chiesto un prestito finalizzato o non finalizzato a partire dal secondo semestre 2022, quindi, ha dovuto sostenere costi più elevati che in precedenza e potrebbe aver incontrato qualche difficoltà in più a ottenere credito.

Ora che la BCE ha iniziato a tagliare i tassi e che l’andamento dell’inflazione sembra stabilizzato, si intravedono buoni segnali di ripresa del mercato del credito al consumo, con le erogazioni che appaiono in crescita rispetto allo scorso anno.

 

Secondo i dati dell’Osservatorio Finanziamenti di PrestitiOnline.it il tasso medio dei prestiti personali nel secondo trimestre 2024 è sceso all’8,8% dal valore di 8,92% nel trimestre precedente.

Prendendo in considerazione le offerte di finanziamento del periodo più convenienti, invece, il miglior tasso di interesse effettivo globale per un prestito personale richiesto nel secondo trimestre dell’anno è stato del 7,39%.

Simulando la richiesta di un prestito personale per liquidità da 12.000 euro, da rimborsare in 5 anni e ipotizzando che a richiedere il finanziamento sia un uomo di 40 anni di Milano con un contratto da lavoratore dipendente a tempo indeterminato nel settore privato, attualmente la rata da pagare sarebbe compresa tra circa 238 e circa 270 euro al mese.

 

Quali sono gli effetti del taglio dei tassi deciso dalla BCE

Il Consiglio Direttivo della BCE si è riunito il 6 giugno e ha deliberato un taglio dei tassi di politica monetaria di 25 punti base, entrato in vigore dal 12 giugno. Si tratta del primo taglio al costo del denaro dopo 9 rialzi consecutivi, iniziati a partire da luglio 2022.

La decisione della BCE ha comportato la riduzione del tasso sui rifinanziamenti principali dal 4,5 al 4,25%, del tasso sui depositi dal 4 al 3,75% e del tasso sui prestiti marginali dal 4,75 al 4,5%.

La politica monetaria della BCE è stata dettata dalla necessità di tenere sotto controllo il tasso di inflazione, schizzato in Europa fino a raggiungere il picco dell’11% a ottobre 2022. La politica restrittiva ha avuto successo, tanto che ad aprile di quest’anno a livello comunitario si è registrata un’inflazione del 2,4%, molto vicina al target fissato dalla Banca Centrale Europea del 2%.

 

La situazione relativa all’inflazione è ancora migliore in Italia: il rialzo dei prezzi al consumo è sceso dal picco del 12% di ottobre 2022 allo 0,9% di aprile 2024. La combinazione di bassa inflazione e tassi di interesse in diminuzione incentiva l’aumento della fiducia dei consumatori e ha effetti benefici sui consumi, spingendo all’insù la domanda.

Secondo le previsioni il tasso di inflazione dovrebbe rimanere stabile o proseguire la sua discesa: di conseguenza, ci si aspettano ulteriori riduzioni dei tassi di interesse nel corso dell’anno.

La discesa dei tassi, appena iniziata, avrà effetti positivi tanto sul mercato dei prestiti personali quanto su quello dei mutui, che hanno risentito in modo molto forte della crescita registrata da metà 2022.

Avere prestiti personali più accessibili e meno costosi incentiva anche la ripresa della domanda e dell’offerta del credito al consumo, dopo trimestri caratterizzati da una contrazione dovuta alle resistenze delle famiglie a sopportare costi elevati e alla decisione degli istituti di credito di ridurre la propria offerta, per bilanciare la maggiore rischiosità delle operazioni di finanziamento.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Giugno 2024, 09:28

 

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