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“Fallire per eccesso di credito. Basta crediti incagliati”. Gli imprenditori e i lavoratori edili tornano in piazza per chiedere lo sblocco dei crediti fiscali legati al super bonus con una manifestazione nazionale in programma il prossimo 2 luglio a Roma, al Circo Massimo. Una mobilitazione organizzata dal gruppo “Emergenza Nazionale Edilizia” che riunisce piccole e medie imprese che da Nord a Sud avevano aderito ai movimenti regionali “Basta Crediti Incagliati”.

«Siamo esasperati, la situazione è drammatica. Nel migliore dei casi ci ritroviamo con cassetti fiscali pieni di crediti ma senza liquidità – racconta Franco Caruso, alla guida di un’azienda edile genovese da quarant’anni e tra i promotori della protesta – Molte ditte hanno già iniziato i licenziamenti e se il Governo non sbloccherà la situazione saremo tutti destinati a fallire».

Una vicenda, quella dei crediti incagliati che coinvolge 35 mila imprese in tutta Italia , circa 1.500 in Liguria: aziende che devono riscuotere milioni di euro, risorse necessarie per proseguire i cantieri ma di fatto congelate, anche da anni. «Io stesso mi ritrovo a dover sospendere due cantieri a Genova perché non ho più liquidità per pagare i dipendenti , due palazzine in cui stavamo lavorando sulle facciate con il bonus 90%. Cantieri già oltre il 60% ma che non siamo più in grado di proseguire- racconta Franco Caruso- Ci siamo fatti carico degli aumenti dei costi dei materiali, non senza difficoltà, e per limitare le spese siamo passati da 21 a 18 dipendenti, ho dovuto licenziare tre persone, ma non è bastato. Se non sbloccheranno i crediti fiscali per me e per tanti altri imprenditori sarà impossibile proseguire l’attività. Che interesse ha il governo a far fallire migliaia di aziende in questo modo?».

Una protesta che va avanti da tempo, dal 2021 quando con il decreto Anti Frode le banche non hanno più accettato i crediti dalle imprese edili. «Fino a quel momento le banche trattenevano il 10% come era previsto dal superbonus – ricorda Caruso – Poi le cose sono andate via via peggiorando con istituti che prevedo trattenute fino al 25% – 30% . Noi imprenditori abbiamo soltanto rispettato la legge mentre il Governo ha continuato a cambiare le carte in tavola, l’ultima soltanto pochi mesi fa, con il solo risultato che quelli che sono crediti sono considerati criticità come se fossero debiti. Con il nostro rating bancario che, ovviamente, non è dei migliori».

Martedì dal Circo Massimo la richiesta da parte del gruppo “Emergenza Nazionale Edilizia” al Governo sarà unanime, quella di sbloccare la situazione. «Ci hanno messa in questa situazione e tocca al Governo tirarci fuori e trovare finalmente una soluzione – conclude l’imprenditore- Le associazioni di categoria non parteciperanno alla manifestazione ma è una protesta che va ben oltre gli addetti ai lavori. Quello che è successo al settore edile potrebbe accadere a tutti».

 

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