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L’Aula del Senato, nella seduta di mercoledì 26 giugno, ha rinnovato la fiducia al Governo approvando il nuovo testo del DL Coesione (DDL di conversione del DL 60/2024) con tutte le modifiche: il provvedimento passa all’esame della Camera che, visti i tempi, dovrebbe ratificare il tutto per la definitiva approvazione entro il 7 luglio 2024.

Vediamo le misure di principale interesse per professionisti e imprese, ricordando che il provvedimento dovrà essere approvato anche dalla Camera e poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale per la sua entrata in vigore.

 

Transizione 5.0

Il comma 4-bis dell’articolo 15, inserito durante l’esame in sede referente, modifica la disciplina delle agevolazioni fiscali connesse al pacchetto Transizione 5.0.

Con le modifiche introdotte si precisa che sono ammessi al credito d’imposta Transizione 5.0 anche gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, anche a distanza.

 

Promozione dell’autoimpiego nel lavoro autonomo, libere professioni e attvità di impresa

Glli articoli 16-17-18 definiscono specifiche azioni a sostegno dell’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali, nell’ambito della strategia nazionale delle politiche attive del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

In entrambi i casi (Nord e Sud) i finanziamenti sono dedicati tra l’altro a persone Under 35, disoccupate da almeno 12 mesi, donne disoccupate, persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, come definiti dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro.

Sono ammesse al finanziamento  le iniziative economiche finalizzate all’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali, in forma individuale o collettiva, ivi comprese quelle che prevedono l’iscrizione ad ordini o collegi professionali.

Tali attività sono avviate in forma individuale mediante apertura di partita IVA per la costituzione di impresa individuale o per lo svolgimento di attività libero professionale, ovvero in forma collettiva mediante costituzione di società cooperativa, società in accomandita semplice, società in nome collettivo, società a responsabilità limitata o società tra professionisti.

Nello specifico, sono ammissibili a finanziamento le seguenti iniziative:

  • a) erogazione di servizi di formazioni e di accompagnamento alla progettazione preliminare per l’avvio delle attività di cui al comma 1 definita su base territoriale e di concerto con le Regioni interessate, in coerenza con il Programma Giovani, Donne e Lavoro e con il programma GOL;
  • b) tutoraggio, finalizzato all’incremento delle competenze e al supporto dei soggetti di cui al comma 3 nell’avvio e nello svolgimento delle attività;
  • c) interventi di sostegno consistenti nella concessione di incentivi in favore dei soggetti di cui al comma 3 per l’avvio delle attività.

 

Incentivi per il Centro Nord

L’articolo 17, come modificato in sede referente, prevede la disciplina della misura denominata Autoimpiego Centro-Nord Italia, finalizzata a sostenere l’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali nel centro-nord Italia.

I destinatari sono giovani di età inferiore ai 35 anni che si trovano in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, o sono inoccupati, inattivi e disoccupati, ovvero sono disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL).

Gli interventi ammissibili al finanziamento da parte della misura riguardano la formazione e l’accompagnamento alla progettazione preliminare, nonché il tutoraggio relativi all’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali, e specifici incentivi in regime de minimis:

  • un voucher di avvio fino a 40.000 euro;
  • un contributo a fondo perduto fino al 65 per cento dell’investimento (per programmi di spesa fino a 120.000 euro);
  • un contributo a fondo perduto fino al 60 per cento dell’investimento (per programmi di spesa tra 120.000 e 200.000 euro).

I termini, i criteri e le modalità di finanziamento delle iniziative ammissibili sono individuati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR, da
emanarsi entro novanta giorni dall’entrata in vigore del decreto in esame.

 

Incentivi “Resto al Sud”

Si prevede, nello specifico:

  • un voucher di avvio in regime de minimis, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività, per un importo massimo di 40 mila euro per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e le attività aventi sede legale nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. Nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l’importo massimo del voucher è di cinquantamila euro per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno;
  • un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al settantacinque per cento per l’avvio dell’attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e le attività aventi sede legale nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016;
  • un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa oltre i 120 mila euro e fino ai 200 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al settanta per cento per l’avvio dell’attività, aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e localizzate nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e 2016.

 

Incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica

Un altro incentivo (art.21) è previsto per gli Under 35 disoccupati o inattivi che avviano, entro il 31 dicembre 2025, un’attività di impresa nell’ambito dei settori strategici di sviluppo per le nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica.

Per queste attività è possibile richiedere, per 3 anni (fino al 31/12/2028), sia per i professionisti che per gli eventuali dipendenti delle imprese Under 35 assunti a tempo indeterminato dal 1° luglio 2024 fino al 31 dicembre 2025, l’esonero del 100% dei contributi INPS con un limite di 800 euro al mese.

 

Assunzione di giovani (Bonus giovani)

L’art.22 prevede poi che i datori di lavoro privati che assumono, tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025, a tempo indeterminato, giovani Under 35, sono esonerati dai contributi INPS (al 100%) per massimo 2 anni e per 500 euro di tetto mensile.

Per chi assume in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, il tetto di esonero sale a 666 euro mensili.

 

Assunzione di donne

Infine, l’art.23 tratta l’agevolazione per l’assunzione di donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno
sei mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica
per il Mezzogiorno.

Il bonus consiste nell’esonero dai contributi INPS (al 100%) per due anni, se l’impresa le assume a tempo indeterminato, nei limiti di 666 euro mensili, senza ripercussioni negative per la pensione.

 

Verifica della congruità della manodopera in tutti gli appalti pubblici e privati

Attenzione anche alla modifica che viene apportata dall’articolo 28, confermato nella sua versione originaria, al DL 19/2024 – da poco convertito in legge – e che riguarda la congruità della manodopera: nello specifico, si interviene sull’articolo 29 del DL 19, estendendo a tutti i ‘cantieri’ pubblici e privati l’obbligo della verifica di congruità prima di procedere al saldo finale dei lavori (e non più solamente negli appalti pubblici superiori a 150 mila euro o privati superiori a 500 mila euro).

Nell’ambito degli appalti pubblici e privati di realizzazione dei lavori edili, prima di procedere al saldo finale dei lavori, il responsabile del progetto, negli appalti pubblici, e il direttore dei lavori o il committente, in mancanza di nomina del direttore dei lavori, negli appalti privati, verificano la congruità dell’incidenza della manodopera sull’opera complessiva, nei casi e secondo le modalità di cui al decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 143/2021.

Nel dettaglio:

  • negli appalti pubblici, fermi restando i profili di
    responsabilità amministrativo-contabile, l’avvenuto versamento del
    saldo finale da parte del responsabile del progetto in assenza di
    esito positivo della verifica o di previa regolarizzazione della
    posizione da parte dell’impresa affidataria dei lavori
    , è
    considerato dalla stazione appaltante ai fini della valutazione della
    performance dello stesso
    ;
  • negli appalti privati di valore complessivo pari o superiore
    a 70.000 euro
    , il versamento del saldo finale da parte del
    committente è subordinato all’acquisizione, da parte del Direttore
    dei lavori, ove nominato, o del committente stesso, in mancanza di
    nomina, dell’attestazione di congruità
    . Il versamento del saldo
    finale, in assenza di esito positivo della verifica o di previa
    regolarizzazione della posizione da parte dell’impresa affidataria
    dei lavori, comporta la sanzione amministrativa da euro 1.000 ad euro
    5.000 a carico del direttore dei lavori o del committente, in
    mancanza di nomina del direttore dei lavori
    .

IL TESTO A FRONTE CON LE MODIFICHE APPORTATE IN SEDE PARLAMENTARE E IL TESTO APPROVATO DAL SENATO SONO SCARICABILI IN ALLEGATO PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE.

 

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