diLuca Zanini
Oggi a Firenze, a Palazzo Vecchio, la presentazione ufficiale delle squadre del Tour de France 2024. Diretta tv e poi alle 20 su Raisport il docufilm di Franco Bortuzzo che racconta la storia del grande ciclista che vinse il Tour nel 1924
FIRENZE Saranno schierate nel pomeriggio del 27 giugno a Palazzo Vecchio le squadre che parteciperanno al Tour de France 2024. Poi, sabato 29, il Grand Départ da piazza della Signoria per le tre tappe italiane che apriranno – per la prima volta nella storia dal nostro Paese – la competizione d’Oltralpe arrivando al confine al Colle del Monginevro il 2 luglio. Giovedì, dal centro storico di Firenze, tutti i ciclisti raggiungeranno piazzale Michelangelo per la presentazione ufficiale trasmessa in mondovisione. Tra gli italiani Alberto Bettiol, Davide Ballerini, Davide Formolo, Gianni Moscon, Giulio Ciccone, Matteo Sobrero, Stefano Oldani. Ma da sabato, idealmente in gara, ci sarà anche un fantasma eroico: quello di Ottavio Bottecchia, che cent’anni fa, il 20 luglio del 1924, fu il primo connazionale a vincere il Tour de France.
El furlan de fero in un docufilm
Per celebrarne la vita e le conquiste sportive, Raisport trasmetterà il 27 sera, il docufilm «Ottavio Bottecchia, el furlan de fero» (il friulano di ferro fu un soprannome meritato, da furlan ad honorem, anche se era nato in Veneto), coprodotto dalla Radiotelevisione italiana con la Cineteca del Friuli, il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e il patrocinio del Comune di Gemona del Friuli (Ud). Il film andrà in onda intorno alle 20, dopo la presentazione delle squadre al Tour de France, in diretta da Firenze. Il centenario della vittoria al Tour de France di questo ciclista epico, viene raccontato dal documentario — scritto e diretto dal giornalista Franco Bortuzzo e montato da Luca Zanoli, con la voce narrante di Francesco Pancani — che contiene anche una decina di minuti di immagini originali dei Tour de France 1923, 1924, 1925 e 1926, provenienti dagli archivi francesi della Gaumont Pathé: frammenti da cineprese in bianco e nero che mostrano Bottecchia in azione con il suo inconfondibile stile e spiegano cosa significasse pedalare con quelle bici, su quelle strade, cento anni fa.
La morte in circostanze misteriose
«Ottavio Bottecchia, el furlan de fero» non racconta soltanto le fatiche e il successo sportivo del grande ciclista veneto-friulano. Si spinge, invece, ad affrontare alcuni aspetti della sua vicenda umana e tenta di far luce sulla sua morte – avvenuta in circostanze ancora misteriose nel 1927, dopo che il 3 giugno venne trovato a terra agonizzante, in stato di semincoscienza, lungo una strada – attraverso le testimonianze di una trentina fra storici, giornalisti, scrittori, ciclisti, attori e, ancora, parenti dello stesso Bottecchia, tra cui il nipote diretto Ottavio Bernardi che, per la prima volta, parla del nonno campione.
La dedica e l’omaggio a Gino Bartali
La prima tappa italiana del Tour, da Firenze a Rimini, superando gli Appennini, sarà poi dedicata alla memoria di un altro famoso ciclista italiano: Gino Bartali. Passerà per questo davanti al Museo del Ciclismo Gino Bartali di Ponte a Ema, dove nacque il campione vincitore di 3 Giri d’Italia e 2 Tour de France.
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