A dispetto dell’andamento negativo del Ftse Italia Mid Cap nella giornata del 26 giugno 2024, prosegue in rialzo rialzo la seduta di Ariston Holding.
Ariston Holding in lieve recupero
Il titolo, dopo aver ceduto ieri oltre due punti e mezzo percentuali, in seguito al rally del 3% messo a segno il giorno prima, fatica oggi a risalire la china con decisione.
Negli ultimi minuti Ariston Holding passa di mano a 4,116 euro, con un progresso dello 0,49% e oltre 300mila azioni transitate sul mercato fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 560mila.
Il titolo finisce sotto i riflettori sulla scia delle ultime indicazioni che arrivano dal mondo politico.
Ariston: prime bozze su normativa case green
Il Sole 24 Ore ha avuto modo di vedere le prime bozze riguardanti la norma Europea EPDB, cosiddetta “case green”.
La direttiva, come già definito a marzo, stabilisce che dal 1° gennaio del 2025 non saranno più ammessi incentivi finanziari per l’istallazione di caldaie alimentate da combustibili fossili.
Le prime interpretazioni, a cui gli analisti di Equita SIM erano “allineati”, propendevano per la possibilità di dare incentivi anche a quegli apparecchi che erano abilitati a funzionare con gas “verdi”, indipendentemente dal combustibile poi utilizzato.
Dalle prime bozze sembrerebbe invece che le caldaie non potranno più essere incentivate, se attraverso la rete non arrivi almeno il 51% di combustibili rinnovabili. Gli incentivi resterebbero per le pompe di calore e per i sistemi ibridi, che prevedono cioè pompa di calore più caldaia.
Ariston Holding: Equita SIM commenta le ultime novità
Secondo gli analisti di Equita SIM, è presto per trarre delle conclusioni sulle ultime novità per diversi motivi.
La direttiva non vincola i paesi membri, ma di certo dà un indirizzo preciso. A tal proposito, la SIM milanese ricorda che recenti articoli di stampa hanno evidenziato come l’Italia non sembrerebbe orientata al recepimento immediato della direttiva europea case green (su alcuni punti/aspetti).
Il tema incentivi sarà definito nelle leggi di bilancio dei singoli paesi e c’è da dire che alcune lobby, come ad esempio Assotermica in Italia, hanno già evidenziato il proprio dissenso.
Ariston: gli analisti parlano di una cattiva notizia
Detto questo, se si andasse in questa direzione, secondo gli esperti di Equita SIM la notizia sarebbe negativa per Ariston Holding.
Questo perché in certi paesi come l’Italia il biometano, guardando al volume del gas trasportato dalla rete, rappresenta una quota davvero minima e in secondo luogo gli attuali livelli di incentivazione (2024) sono ancora elevati, come ad esempio il bonus fiscale del 65% previsto dall’eco-bonus.
Gli analisti di Equita SIM ricordano che il mondo riscaldamento (ex pompe di calore, solare, servizi) stimano che pesi per circa il 15%-20% del fatturato totale di Ariston Holding, prevalentemente in Europa.
Confermata la view bullish sul titolo che per la SIM milanese merita una raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 6,9 euro.
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