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Più cari della Germania, dell’Austria e anche della Spagna. Ma più convenienti rispetto alla media italiana e lombarda. La tabella mensile dell’«Osservatorio Mutui» di Ottopiù Casa sui tassi praticati a Brescia per finanziare l’acquisto di un immobile, offre più di una sorpresa. La prima è sicuramente quella relativa al costo del finanziamento, che risulta in media inferiore a quello medio rilevato a livello nazionale da Bankitalia (4,05%).

L’indicatore che abbiamo preso a riferimento per il nostro calcolo è il Taeg o Isc, che comprende ad esempio le spese di istruttoria, quelle di incasso delle rate, ogni altra spesa prevista nel contratto. Ebbene facendo una semplice media dei tassi praticati a Brescia non si supera il 3,9%. Il mutuo più conveniente sulla piazza bresciana è quello della Bcc del Garda. L’istituto monteclarense propone per un finanziamento ventennale di 100mila euro un Taeg-Isc del 2,95% ed una rata di 539 euro; è seguito dalla Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella con un tasso del 3,54% e rata da 574 euro; e da Intesa SanPaolo, tasso 3,56% e 561 euro. Lo spread, cioè il ricarico applicato dalla banca per remunerare il costo della raccolta e il rischio, va da un minimo dell’1,55 della Bcc di Brescia, ad un massimo del 4,30 di Unicredit.

«Storicamente il credito a Brescia costa meno rispetto al resto d’Italia e anche rispetto alla vicina Milano – spiega Marco Bonetti, direttore commerciale di Banca Valsabbina -. È una piazza ricca, ma con una forte concorrenza bancaria, accentuata dalla presenza di ben dieci banche di credito cooperativo (nove le bresciane, più la Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella, ndr). Non dobbiamo poi dimenticare che anche la propensione al rischio connesso al finanziamento è sempre stata inferiore rispetto alla media nazionale».

Nel 2012 gli istituti di credito hanno assistito ad una forte riduzione delle richieste di finanziamento e di surroga. «Non abbiamo mai cambiato i criteri di erogazione dei mutui – spiega Bonetti -. Da sempre eroghiamo fino ad un massimo dell’80% del valore dell’immobile, ed il rapporto rata/reddito non può superare il 30-40%. Il 2012 ha segnato una contrazione dei mutui stipulati del 20% a fronte di un calo del mercato del 50 per cento. Il mutuo che proponiamo è a tasso variabile con “floor”. Una tipologia di finanziamento che propone uno spread più basso calmierando futuri, inevitabili, rialzi dell’Euribor».

La Bcc di Pompiano e Franciacorta è uno dei pochi istituti di credito bresciani che nei mesi scorsi ha registrato un aumento dei contratti di finanziamento per la prima casa. «Nel 2012 abbiamo erogato 170 nuovi mutui, una media di 15-20 al mese – spiega Luigi Mensi, direttore della Bcc -. Eravamo abituati a cifre diverse. Nei tempi d’oro la nostra banca ne concedeva anche 400 l’anno. Credo sia un segnale di speranza, giovani e famiglie stanno tornando ad avere fiducia nel futuro. In questo momento, riusciamo a proporre finanziamenti a tasso finito del 3,5%».

La categoria più penalizzata nell’accesso al mutuo casa, ancora una volta, è quella dei giovani. Ne è convinto Ferdinando Natali, direttore area commerciale Brescia di Unicredit. «Hanno difficoltà ad accedere al mondo del lavoro e spesso hanno contratti a tempo determinato – spiega Natali -. Unicredit, pur nell’ambito di rapporti a tempo determinato, è disponibile alla valutazione dei mutui in presenza di continuità nel rapporto di lavoro. Ma esistono anche opportunità in filiale da non perdere. Una di queste è la convenzione “Fondo per la casa” promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e alla quale ha aderito Unicredit».

Roberto Ragazzi

 

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