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Come è noto, con il Decreto del 1° maggio, il Ministro Fitto, anche su sollecitazione del Presidente del Comitato Nazionale Tecnico Autoimpiego, dott. Pasquale Angelo Cicalese, ha trasferito dal Pnrr ai Fondi di Coesione, circa 1,5 miliardi di Euro da destinare, prevalentemente, al finanziamento agevolato di nuove Imprese giovanili e femminili, vero futuro prospettico socio-economico-imprenditoriale del nostro Paese.

Il 4 aprile 2022, infatti, il Presidente del Comitec, Dott. P. Angelo Cicalese, inviava una lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con la quale lo invitava a prendere atto della incapacità oggettiva dei nostri politici ed amministratori alla spesa rapida, utile, efficiente dei fondi Europei, con il rischio di restituzione, mentre paradossalmente, centinaia di progetti di imprenditoria giovanile e femminile, restavano privi di copertura finanziaria presso Invitalia per mancanza di fondi.

Un paradosso assurdo ed intollerabile, tenuto conto che, come ha confermato la Premier Meloni in intervista del 27 maggio 2024 in Sicilia, ad oggi, dei 126 miliardi di fondi europei stanziati a favore delle imprese italiane e dell’Italia per il periodo 2014-2020, i nostri politici ed amministratori, sono stati in grado di utilizzare appena 46 miliardi, con un residuo inutilizzato di ben 80 miliardi non spesi ed a rischio di restituzione.

Un danno incalcolabile – sostiene il Presidente COMITEC dott. Pasquale Angelo Cicalese – tenuto conto della circostanza che, queste preziose risorse, non solo non vengono utilizzate utilmente per il finanziamento di progetti ed Imprese di pubblica utilità ma, per quanto, vengono anche sottratti e negati al finanziamento di centinaia di progetti validi e fattibili, promossi da imprese, giovani e donne italiane che, restano privi di copertura, per una paradossale quanto falsa carenza di fondi che, invece, ci sono e chissà dove finiscono nei meandri della cattiva politica ed amministrazione.

Ed è questo il punto di domanda maggiore che pone il Presidente dott. Cicalese senza risposta: ma dove finiscono questi miliardi di euro stanziati dall’Europa fin dal 2014 e destinati ad imprese e cittadini italiani, senza che, a tutto il 2024, della sola programmazione 2014-2020, mancano all’appello di spesa ben 80 miliardi di euro?

Insomma, una situazione drammatica e paradossale che ben chiarisce il grande disappunto del Presidente COMITEC dott. Cicalese, noto per i suoi interventi istituzionali drastici ed eclatanti ai massimi livelli istituzionali con esposti alla Corte Dei Conti e denunce in sede penale, per omissione d’atti ufficio che, in un recente passato, hanno adeguatamente ricordato a chi preposto, il suo ruolo di servizio alla pubblica utilità e non ad interessi personali o di parte.

Queste premesse, sono assolutamente fondamentali – prosegue il Presidente COMITE dott. Cicalese – perché non è affatto vero che non ci sono le risorse, né che l’Europa non vuole aiutare l’Italia imponendo rigore e restrizioni: il problema reale è completamente diverso ed attiene esclusivamente l’incapacità dei nostri preposti pubblici al corretto e pieno utilizzo dei fondi europei a favore effettivo del nostro Paese e dei nostri cittadini.

Ma secondo voi – prosegue il Presidente dott. Cicalese – l’Europa se ci ha destinato ben 126 miliardi di euro nel 2014 da spendere utilmente entro il 2020 per nuovi progetti infrastrutturali ed imprenditoriali e, ad oggi, nel 2024, ne abbiamo spesi solo 46, con il rischio di perdere i restanti 80, non per mancanza di progetti di impresa e relative richieste ma per pura “incapacità o mancanza di interesse personale dei preposti italiani a tal fine deputati”, possiamo continuare ad avere credibilità e credito in Europa con una simile rappresentanza?

In sintesi, il problema non sono gli italiani o le imprese – chiarisce il dottor Cicalese – il problema vero è l’incapacità politica ed amministrativa di chi c’è stato fino ad oggi ed i cui numeri disastrosi ed oggettivi, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti. Non è una valutazione di parte politica: purtroppo è un fatto oggettivo di cui tutti indistintamente hanno oggettivamente responsabilità.

Ed ora?

Ed ora – prosegue il dott. Cicalese – sembra che ci sia un po’ di cambiamento: almeno hanno capito che se i fondi non li spendono li perdiamo tutti e non solo loro e, per tal motivo, iniziamo a vedere degli stanziamenti giusti, realmente indirizzati ad imprese e cittadini italiani.

In particolare – come anticipato in premessa – proprio il decreto del 1° maggio ha destinato oltre 1,5 miliardi da investimenti che non si sarebbero più realizzati a progetti promossi da imprese giovanili e femminili che, invece, si faranno dando la possibilità, a molti giovani, donne e progetti, di essere finanziati.

Quindi cosa ci dobbiamo aspettare e/o fare a breve?

A tal proposito, il dottor Cicalese è molto chiaro: oggi, prima della pausa estiva, è il momento ideale per chiedere un finanziamento agevolato, con possibilità di copertura altissima e certa.

Il ragionamento è semplice e matematico, infatti, – precisa il dottor Cicalese – oltre allo stanziamento di 1,5 miliardi in atterraggio e disponibilità da questo mese, dal 2024 al 2026, ci sarà in Italia la massima concentrazione di fondi europei da spendere entro tale periodo; appare pacifico che il massimo della possibile copertura ci sarà proprio nel e dal 2024, poiché, da tale anno, si inizieranno ad investire i fondi europei da spendere entro appunto il 2026.

Quindi – in definitiva – nei mesi di giugno/luglio 2024 avremo il massimo di possibilità e probabilità finanziaria per nuovi progetti, da cogliere immediatamente – spiega il dott. Cicalese – sia perché avremo il massimo del montante dei fondi ma anche perché – precisa il Presidente – tutti i fondi europei sono prenotati ed assegnati in ordine rigorosamente cronologico, per cui, oggi è meglio di domani ed è meglio di dopodomani.

Quindi, in sintesi, il consiglio dell’esperto che ha già finanziato oltre 8000 imprese ed è unanimamente considerato per competenza, serietà e professionalità uno dei migliori in Italia è di verificare insieme e subito le concrete possibilità di accesso al finanziamento e, ove ricorrenti, procedere immediatamente all’attivazione della richiesta finanziaria entro e non oltre i mesi di giugno/luglio 2024.

E dopo l’estate cosa succederà?

Sostanzialmente nulla di irreparabile – precisa il dott. Cicalese – anche se, oggettivamente, i progetti presentati post estate, avranno matematicamente minori coperture e tempi più lunghi di gestione ed evasione. Per la massima possibilità e probabilità di copertura finanziaria, è necessario verificare tutto e partire con i progetti prima e non dopo l’estate, guadagnando anche tempo prezioso per il possibile esito dell’istruttoria.

Appare chiaro – conferma il dottor Cicalese – che in questo modo, guadagnamo e non sottraiamo tempo prezioso, sfruttando il periodo estivo a nostro favore. Seguendo queste importanti linee guide, a settembre potremmo, difatti, già godere del possibile risultato di una delibera di finanziamento che ci consentiebbe di partire subito e senza perdite di tempo.

Ed infine la domanda di rito: ma quale è il progetto di impresa certamente finanziabile?

La certezza non è di questo mondo e neanche io – conclude il dott. Cicalese – con 8000 imprese finanziate ed oltre 1,5 miliardi di delibere prodotte posso garantire con certezza matematica alcun finanziamento certo.

Ed allora?

Quello che posso garantire è l’assoluta competenza e serietà nel valutare insieme la fattibilità di ogni singola operazione e che, solo quelle con reali possibilità di finanziamento saranno accolte ed istruite dal mio team Eurofinance.

Quindi è l’unica certezza assoluta – conclude il Presidente dott. Cicalese – se c’è una sola possibilità di ottere un finanziamento agevolato, il gruppo Eurofinance ed il sottoscritto sono statisticamente quelli che vi offrono le maggiori e migliori possibilità di ottenerlo… dal 1960 ad oggi: provare per credere!

 

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