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FibreConnect S.p.A., operatore indipendente che offre, in modalità wholesale only, servizi di connettività ad alte prestazioni per le imprese nelle Aree Industriali e Artigianali (AIA) italiane, ha siglato un accordo di finanziamento pari a 50 milioni di euro con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI).

La nuova linea di credito è finalizzata a sostenere lo sviluppo di una rete in fibra ottica (FTTH) in Italia che colleghi le aree industriali e artigianali per consentire alle imprese di avere accesso alla linea a banda larga ad altissima capacità. La realizzazione dell’infrastruttura è iniziata nel 2023 e il progetto ne prevede la conclusione entro il 2027.

Dall’inizio del 2023 a oggi, FibreConnect ha reso disponibile la fibra ottica a oltre 40.000 imprese dislocate in 85 diverse Aree Industriali e Artigianali (AIA) distribuite sull’intero territorio nazionale e ha attivato la dorsale di rete di lunga distanza che consiste in circa 4.000 km di fibra ottica che collega 20 PoP e i principali Internet Exchange nazionali, equipaggiata con sistemi di trasmissione ad altissima capacità.

Il supporto della BEI è un riconoscimento al modello di business di FibreConnect che avvia partnership con fornitori di servizi di connessione internet (ISP) basati sul territorio per sviluppare la rete, garantendo una partecipazione ai ricavi. I partner vengono individuati a partire dalle necessità del mercato e, quindi, dalla domanda di servizi da parte delle imprese. In un contesto in cui il tradizionale modello di finanziamento delle infrastrutture – che fa leva sugli incentivi pubblici e su schemi normativi finalizzati a rendimenti garantiti – esprime profonde criticità, FibreConnect adotta un approccio innovativo che assicura che i fondi raccolti vengano investiti nella rete e che l’azienda si concentri sulle aree in cui esiste la domanda del mercato.

“Il supporto della BEI testimonia la rilevanza del nostro progetto per lo sviluppo e la transizione digitale dell’Italia. L’accordo siglato è estremamente rilevante anche dal profilo finanziario: il nostro modello di business, infatti, si basa sull’attivazione della leva finanziaria con nuovo debito solo per sostenere la realizzazione di investimenti in attività immobilizzate. Un approccio, quindi, unico per il settore delle infrastrutture in Italia e in Europa”, ha commentato Giovanni Cialdino, CFO e Co-Founder di FibreConnect.

La nuova infrastruttura tecnologica è un elemento chiave per favorire la transizione digitale del Paese andando a coprire le imprese, specialmente quelle di piccole e medie dimensioni, che sono localizzate nelle Aree Industriali Artigianali (AIA) non ancora raggiunte dalla connessione: in Italia esistono oltre 14.000 agglomerati industriali, artigianali e commerciali, caratterizzati da una densità decisamente inferiore rispetto ai centri abitati. Le imprese situate nelle AIA potranno usufruire di servizi ad alta velocità – come, per esempio, accesso al cloud o soluzioni avanzate di cybersecurity – con banda simmetrica e soprattutto garantita, ovvero non condivisa con gli altri utilizzatori della rete. Questo finanziamento va ad integrare il capitale raccolto da FibreConnect attraverso investitori infrastrutturali istituzionali a due anni dall’avvio della sua operatività. L’azienda, infatti, aveva già siglato, a giugno 2023, un accordo con un pool di banche composto da Natixis CIB – banca leader con una piattaforma globale e forte presenza sul mercato italiano – e Banco BPM – uno dei principali istituti di credito italiani – per un finanziamento pari a 150 milioni di euro.

La Banca Europea per gli Investimenti
Dal 1959, la BEI ha finanziato circa 2.700 progetti in Italia per oltre 271 miliardi di euro, a favore di infrastrutture cruciali per lo sviluppo del Paese quali treni ad alta velocità, reti per le energie rinnovabili e per la transizione digitale, progetti per sanità, istruzione e riqualificazione urbana. Recentemente la BEI ha siglato un accordo con Terna per il finanziamento del collegamento sottomarino Tyrrhenian Link fra Sicilia, Sardegna e la Penisola italiana per la sicurezza energetica. A inizio 2024, la BEI ha inoltre siglato un accordo con Autostrade per l’Italia per un piano di ammodernamento dei circa 3.000 km della rete dell’infrastruttura di trasporto per aumentarne la sicurezza e la resilienza agli eventi climatici estremi. Tra i progetti più rilevanti, infine, risulta la realizzazione di un’infrastruttura cloud – consistente in quattro Data Center interconnessi – per la Pubblica Amministrazione italiana nell’ambito di un partenariato pubblico privato.

La transizione digitale in Italia
Nonostante il PNRR abbia previsto importanti investimenti (circa 7 miliardi di euro) per la banda ultra-larga e la copertura della rete in fibra ottica (FTTH) per i clienti residenziali abbia raggiunto il 54%, secondo un’analisi di FibreConnect realizzata su dati del Registro Imprese, nelle aree industriali e artigianali è inferiore al 20%. L’Italia si colloca al diciottesimo posto nella classifica dei Paesi UE secondo il Digital Economy and Society Index 2022 (DESI) che riassume indicatori rilevanti sulla performance digitale dell’Europa e traccia l’evoluzione degli Stati membri dell’UE nella competitività digitale. Sebbene tra il 2017 e il 2022, il punteggio dell’Italia sia passato da 28,2 a 49,3, registrando il progresso più significativo in UE, rimane ancora inferiore alla media europea (52,3) e a Spagna (60,8), Francia (53,3) e Germania (52,9).

 

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