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Il “Bonus Verde” consiste in una detrazione del 36% delle spese documentate e sostenute negli anni 2021, 2022, 2023 e 2024 per interventi relativi, tra l’altro, a sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni. Ammesse anche le spese di progettazione.

C’è un’agevolazione edilizia di cui si parla poco ma che può avere molto ‘senso’ in questo periodo dell’anno: il Bonus Verde, che scade il 31 dicembre 2024 dopo l’ultima proroga disposta dall’art.1 comma 38 della Legge di Bilancio 2022.

Ce lo ricorda anche il recente vademecum del Notariato su tutti i bonus edilizi aggiornato al mese di giugno 2024.

 

Bonus Verde: di cosa si tratta e per quali spese si prende

Il “Bonus Verde” prevede una detrazione del 36% delle spese documentate e sostenute negli anni 2021, 2022, 2023 e 2024 per interventi relativi a:

  • a) sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni;
  • b) realizzazione di impianti di irrigazione;
  • c) realizzazione di pozzi;
  • d) creazione di coperture a verde e giardini pensili.

Le spese ammesse includono anche quelle di progettazione e manutenzione connesse a tali interventi.

 

Chi prende il Bonus Verde: il perimetro soggettivo

Possono beneficiare del Bonus Verde i contribuenti che possiedono o detengono l’immobile oggetto degli interventi.

Non è necessario essere proprietari dell’immobile; è sufficiente avere un titolo idoneo per la detenzione.

Pertanto, possono beneficiare del Bonus Verde:

  • i proprietari dell’immobile (compresi i comproprietari);
  • i nudi proprietari;
  • i titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, abitazione);
  • i comodatari;
  • i locatari;
  • i soci di cooperativa a proprietà divisa e, con il consenso scritto della cooperativa, i soci di cooperativa a proprietà indivisa;
  • imprenditori individuali per immobili non considerati beni strumentali o merce;
  • i soggetti indicati nell’art. 5 del T.U.I.R. (D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917), che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti equiparati), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Hanno diritto alla detrazione anche:

  • i familiari conviventi del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, unito civilmente, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado);
  • il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • il convivente;
  • il promissario acquirente, purché sia stato immesso nel possesso del bene e sostenga le spese, e il preliminare sia stato registrato.

 

Bonus Casa, tutte le scadenze: Superbonus, Ecobonus, Sismabonus, Ristrutturazioni, Bonus Barriere

Ecobonus, Sismabonus, Bonus Mobili e Bonus Verde scadono al 31 dicembre 2024, mentre il Bonus Barriere Architettoniche arriva sino al 31 dicembre 2025 ma ci sono molte limitazioni sia per il tipo dei lavori agevolabili (no agli infissi), sia in merito alla possibilità di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito (possibile, ormai, solo per gli edifici delle zone terremotate con un plafond di 400 milioni). Superbonus condomini col decalage anche nel 2025 (al 65%).

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Il tetto massimo agevolabile per le case unifamiliari e i condomini

La detrazione del 36% è riconosciuta per spese documentate fino a un massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo.

La detrazione è disponibile anche per interventi sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo di 5.000 euro per ciascuna unità abitativa del condominio. In questo caso, la detrazione spetta al singolo condomino nella misura della quota a lui imputabile, purché sia stata versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.

 

Come prendere la detrazione: serve un pagamento tracciabile

La detrazione è concessa a condizione che i pagamenti siano effettuati con strumenti tracciabili e deve essere ripartita in 10 quote annuali costanti a partire dall’anno in cui sono sostenute le spese.

È sufficiente utilizzare qualsiasi modalità di pagamento tracciabile (assegni, bonifici ordinari, carte di credito).

Non è richiesto il bonifico “parlante” previsto per altri interventi di ristrutturazione o riqualificazione energetica (Bonus Ristrutturazioni o Ecobonus).

 

Trasferimento della detrazione

In caso di vendita dell’immobile su cui sono stati effettuati gli interventi agevolati, la detrazione non utilizzata viene trasferita, salvo diverso accordo tra le parti, all’acquirente persona fisica.

In caso di decesso del beneficiario, il diritto alla detrazione si trasferisce, per intero, esclusivamente all’erede che mantiene la detenzione materiale e diretta del bene.

 

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