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Bonus, crediti d’imposta, agevolazioni fiscali, incentivi per l’occupazione di giovani e donne. Benvenuti al Sud dove ci sono almeno 10 ottime ed esclusive ragioni per…

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Bonus, crediti d’imposta, agevolazioni fiscali, incentivi per l’occupazione di giovani e donne. Benvenuti al Sud dove ci sono almeno 10 ottime ed esclusive ragioni per aprire nuove imprese. O per ampliare quelle che già esistono. Lungo e concreto l’elenco delle opportunità che rendono conveniente investire nel Mezzogiorno per imprenditori giovani (startup innovative e dintorni) e senior. Senza considerare le misure a carattere nazionale, come i contratti istituzionali di sviluppo o la legge Sabatini, che hanno un impatto tradizionalmente molto forte in quest’area. Lo Stato ci mette la maggior parte delle risorse, a fondo perduto e non, le Regioni non stanno a guardare ed ecco perché nonostante carenze infrastrutturali ancora evidenti e profondi limiti organizzativi e di competenze della Pubblica amministrazione il saldo attivo delle imprese nate al Sud nel 2023 è più alto della media nazionale (+0,78% contro +0,70%, dati di Movimprese e Istituto Tagliacarne). Secondo una buona approssimazione, l’intervento pubblico copre il 60-70% dell’investimento totale di una nuova impresa: praticamente gratis o ecco dove e come è possibile accedervi. 

Resto al Sud 2.0

È la versione aggiornata della misura di autoimprenditorialità introdotta nel 2016 (ministro del Sud Claudio De Vincenti) per incoraggiare i giovani a fare impresa nel Mezzogiorno e prorogata quest’anno, alla vigilia della scadenza, dal governo Meloni (fa parte del Decreto Coesione con alcune modifiche). Più di 14mila nuove imprese nate finora grazie al mix di due agevolazioni, per una metà contributi a fondo perduto e per l’altra metà finanziamenti bancari. Prevede voucher fino a 40.000 euro per l’acquisto di beni per l’avvio di attività (che diventano 50.000 se si tratta di beni digitali o per risparmio energetico) e contributi a fondo perduto che coprono fino al 75% della spesa se si investono fino 120.000 euro e fino al 70% se fino a 200.000 euro. È riservata ai giovani under 35 e l’accesso alle risorse (500 milioni tra 2024 e 2025) verrà definito dai decreti attuativi del ministero del Lavoro attesi dai 30 ai 90 giorni dopo la conversione in legge della riforma della Coesione, prevista per i primi di luglio, com’è emerso in questi giorni in Commissione Bilancio alla Camera.

Credito d’imposta Zes Unica

Ci sono 1.800 milioni di euro su questo che si annuncia come il vero banco di prova dell’attrattività del Sud. In concreto, per il triennio 2024-2026, le imprese del Sud che acquisiscono beni strumentali possono beneficiare di un contributo sotto forma di “credito d’imposta ZES unica” finanziato dalla Legge di Bilancio 2024. Vale per gli acquisti destinati a strutture produttive nelle regioni meridionali sia per nuovi insediamenti sia per il potenziamento di quelli già esistenti. Il credito è commisurato all’ammontare degli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024 nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. Non sono agevolabili i progetti di investimento il cui costo complessivo sia di importo inferiore a 200.000 euro.

Bonus assunzioni Zes Unica

Fa parte delle misure del Decreto Coesione e prevede un esonero dal versamento dei contributi del 100% per due anni in favore dei datori di lavoro che operano nelle regioni meridionali e che assumono lavoratori di età superiore a 35 anni che sono disoccupati da almeno 24 mesi, anche se nella vita hanno avuto già un contratto a tempo indeterminato. Si tratta di uno dei tre esoneri contributivi previsti dal Decreto, insieme al Bonus donne di qualsiasi età ed al Bonus giovani under 35.

Bonus assunzioni Under 35 Sud 

Le assunzioni di giovani under 35, effettuate da settembre 2024 a dicembre 2025 in una sede che si trova nella ZES sono incentivate con un sgravio contributivo del 100% fino a un tetto di 650 euro mensili, nel rispetto di tutti gli altri requisiti previsti.

Bonus donne Sud

L’incentivo è un esonero contributivo al 100%, fino a un tetto di 650 euro mensili e si applica alle assunzioni di donne svantaggiate. Sono così definite le lavoratrici di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno. Oppure prive di impiego regolarmente retribuito da 24 mesi, indipendentemente da dove risiedono. L’assunzione deve determinare un aumento occupazionale dell’impresa.

Decontribuzione Sud

La misura, che vale 3,3 miliardi e ha sostenuto l’occupazione delle imprese al Sud (anche con la stabilizzazione dei contratti a termine) scade il 30 giugno e non sarà prorogabile nella versione attuale, come ha spiegato più volte il ministro Fitto: non ci sono più, infatti, le condizioni straordinarie previste dall’Ue per derogare al blocco degli aiuti di Stato (Covid e guerra in Ucraina). Il governo lavora comunque ad un’ulteriore proroga e comunque a mantenere la misura in vita, rendendola strutturale, sia pure con un nuovo percorso di cui al momento si sa ancora poco.

Credito d’imposta impianti di compostaggio Sud

Quest’anno è possibile anche presentare le istanze per ottenere il credito di imposta per le spese documentate relative all’installazione e messa in funzione di impianti di compostaggio presso i centri agroalimentari presenti al Sud. Il limite massimo previsto per il 2024 è di un milione di euro. Le domande sono aperte dallo scorso aprile.

Ricerca & Sviluppo Sud 

Dal 10 luglio prossimo sarà possibile presentare domanda per Specializzazione intelligente, la misura del Fondo per la crescita sostenibile (FCS) per le imprese del Sud. La misura è destinata al sostegno dei progetti di imprese ammesse ai finanziamenti agevolati del FRI (Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca), accompagnati da contributi diretti alla spesa a sostegno delle attività, con percentuali fino al 40%. L’intervento sostiene la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di rilevanza strategica. I progetti ammissibili devono essere coerenti con le aree tematiche della Strategia nazionale di specializzazione intelligente (SNSI), ovvero finalizzati a individuare traiettorie tecnologiche e applicative evolutive della stessa. Per le risorse necessarie, c’è il concorso di Cassa depositi e prestiti e delle banche finanziatrici convenzionate.

Macchine agricole Sud 

La sottomisura 2.3 del Pnrr prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto extra per l’ammodernamento dei macchinari agricoli in Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata. Questo finanziamento è destinato sia alle imprese agricole sia alle imprese agro-meccaniche, con l’obiettivo di modernizzare il parco macchine nel rispetto delle migliori tecnologie disponibili e con un’attenzione particolare alla riduzione dell’impatto ambientale del settore agricolo. Inoltre, l’investimento tiene conto dei cambiamenti climatici in corso, che aumentano la frequenza delle emergenze legate alla siccità, coinvolgendo direttamente il settore agricolo, le cui produzioni di qualità dipendono dalla possibilità di irrigare le colture. I beneficiari includono le imprese agro-meccaniche, le micro, piccole e medie imprese agricole, nonché le relative cooperative e associazioni.

Bonus Regioni Sud 

La tappa numero 10 di questo viaggio tra incentivi e sgravi in chiave Sud. In tutte le regioni meridionali sono previsti bonus legati al territorio: si va ad esempio da quello per il settore vinicolo della Sicilia al bonus fiere esistente in Puglia, dal bando turismo di Cosenza al bonus videosorveglianza di Salerno, dai voucher per le aziende di Lecce a quelle per le pmi della Campania. Della serie: c’era una volta il tabù di fare impresa al Sud. 

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