(Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo economico della Regione Veneto)
Oltre alle imprese storiche, anche le nuove attività contribuiscono all’occupazione e allo sviluppo dei territori e di recente la Regione Veneto ha presentato un disegno di legge per attrarre nuovi investimenti
“Il Progetto di Legge in materia di attrazione degli investimenti, approvato dalla Giunta regionale e ora all’esame delle Commissioni consiliari competenti, persegue il fine di favorire l’insediamento nel territorio regionale di nuovi insediamenti produttivi, di imprese o di aggregazioni di imprese e l’espansione di insediamenti esistenti, anche mediante la realizzazione di programmi di riconversione produttiva o il riutilizzo di impianti inutilizzati o dismessi”, dice Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo economico della Regione Veneto.
“Il progetto di Legge – continua – prevede accordi di insediamento e sviluppo e interventi di semplificazione,a cui sono destinate risorse per i 1.500.00 euro”.
Assessore Marcato, qual è la strategia della regione Veneto per favorire l’imprenditoria giovanile?
“La Regione del Veneto interviene a favore dell’imprenditoria giovanile con la concessione di contributi a fondo perduto e agevolando l’accesso al credito da parte dei giovani. Proprio nel 2024 è stato aperto un bando con uno stanziamento iniziale di 2 milioni di euro”.
Dopo il controllo totale della regione di Veneto Sviluppo pensa che per le imprese sia più semplice accedere ai bandi e ottenere risorse?
“Grazie alla legge regionale 4 luglio 2023, n. 14, con la quale si è provveduto a riorganizzare le società regionali “Veneto Sviluppo S.p.A.” e “Veneto Innovazione S.p.A.”, in un unico gruppo in cui “Veneto Sviluppo S.p.A.” svolge le funzioni di società Holding, “Veneto Innovazione S.p.A.” è diventata il braccio operativo della Regione per garantire la progettazione, la realizzazione e la gestione degli strumenti finanziari regionali, non solo di quelli derivanti da fondi europei ma anche di quelli sostenuti con risorse regionali e nazionali.
Basti pensare che il PR Veneto FESR 2021-2027 destina euro 240.750.000,00 a strumenti finanziari volti a sostenere gli investimenti delle imprese per la ricerca e l’innovazione, la transizione 4.0 e la sostenibilità, l’efficientamento energetico, l’accesso al credito e l’attrazione degli investimenti anche nella ZLS Porto di Venezia Rodigino.
Sempre per il tramite di Veneto Innovazione S.p.A., opera a sostegno degli investimenti delle imprese anche mediante iniziative finanziate interamente con risorse regionali.
Gli strumenti attivati, quali il Fondo di rotazione “Anticrisi Attività Produttive” e l’Intervento straordinario per la liquidità alle PMI (c.d. Microcredito)”, hanno messo a disposizione delle imprese rispettivamente euro 137.376.000,00 ed euro 80.000.000,00, per un totale superiore a 217 milioni di euro.
Questi due Fondi sono confluiti nel 2021 nel Fondo unico di cui alla L.R. n. 17/2016 che complessivamente ha una dotazione finanziaria di oltre 250 milioni di euro. Oltre al Fondo regionale di riassicurazione, la cui dotazione finanziaria ammonta ad oltre 31 milioni di euro, che ha consentito di sviluppare nel tempo 44,5 mila operazioni per un controvalore di 1.150 milioni di euro ed un effetto leva del 36,7”.
A proposito di Zls, come valuta il Decreto del Governo?
“La Zona Logistica Semplificata Porto di Venezia-Rodigino rappresenta un progetto sul quale la Regione ha creduto e che ha portato avanti con l’obiettivo di dare al Veneto uno strumento in grado di fungere da volano di sviluppo per tutta l’economia regionale.
Si tratta di un’iniziativa potenzialmente in grado di determinare, nell’arco di un decennio aumenti di occupazione, aumenti export, degli investimenti e del traffico di container.
Mediante il Piano di sviluppo strategico è stato delineato ciò che la ZLS può dare al territorio prevedendo, in particolare, per le imprese già operative e quelle che si insedieranno nella ZLS, specifiche semplificazioni amministrative, nonché agevolazioni economiche.
La Zona Logistica Semplificata (ZLS) rappresenta uno strumento innovativo in grado di incentivare i rapporti commerciali con l’estero, in quanto pensata e strutturata per favorire l’attrazione di investimenti diretti da parte di imprese straniere, stimolando di conseguenza il commercio internazionale delle imprese locali”.
Lo sviluppo passa anche dalla sostenibilità. Con quali metodi intendete sviluppare le comunità energetiche?
“Già con la legge regionale n.16/2022 ha intrapreso un percorso per sostenere il modello delle CER con un provvedimento approvato all’unanimità, segno tangibile dell’interesse sul tema.
Per sostenere la diffusione delle Comunità Energetiche, in attuazione dell’Azione 2.2.1 “Comunità Energetiche” del PR Veneto FESR 2021-2027, con DGR n. 1568 del 12 dicembre 2023, la Regione del Veneto ha approvato il Bando per la creazione delle nuove Comunità di Energia Rinnovabile.
Il bando ha previsto uno stanziamento iniziale di 1 milione di euro, successivamente incrementato a 2 milioni di euro per far fronte alle numerose richieste presentate, a dimostrazione del notevole interesse del territorio verso l’iniziativa, andando a raddoppiare la dotazione finanziaria iniziale a disposizione a riprova di quanto la Regione creda e investa in tale tipologia di strumenti.
La Regione intende accompagnare e supportare la formazione e sviluppo delle Comunità di Energia Rinnovabile, attraverso un percorso, ora maggiormente delineato da un punto di vista normativo, ma ancora in divenire.
Occorre ricordare che l’Azione 2.2.1. “Comunità Energetiche” del PR Veneto FESR 2021- 2027 ha una dotazione totale di 10 milioni di euro, di cui 2 milioni già stanziati e con le rimanenti risorse è previsto il sostegno, oltre alle spese di fattibilità e costituzione, anche quelle per la realizzazione degli impianti di produzione di energia rinnovabile solare e sistemi di gestione energetica, in complementarietà con le missioni del PNRR”.
Redazione Cuoreeconomico
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