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Il panorama dell’innovazione italiana si arricchisce con il lancio dell’Italian Founders Fund (IFF), il primo fondo di venture capital del Bel Paese sostenuto da oltre 100 imprenditori digitali, family office e professionisti del settore.

Con un capitale iniziale di oltre 50 milioni di euro, destinato a raggiungere i 60 milioni, l’IFF si propone di investire nelle startup italiane e internazionali, puntando a sviluppare l’ecosistema digitale e dell’innovazione in Italia.

Come funziona IFF

Il Venture Capital italiano segna un trend positivo da tre anni: questo tipo di finanziamento, fornito da investitori privati a imprese emergenti con un alto potenziale di crescita, permette alle giovani aziende di superare le sfide iniziali, accelerando il loro sviluppo.

Dalla consapevolezza che rappresenta un elemento cruciale per il sostegno e la crescita delle startup è nato il fondo IFF che non offre solo risorse finanziarie ma anche competenze, esperienze e reti di contatti essenziali per il successo delle startup.

L’IFF si distingue per il suo approccio partecipativo e collaborativo. I fondatori, un gruppo eterogeneo di imprenditori con diverse generazioni, esperienze e competenze, sono uniti dalla volontà di investire nel talento delle nuove generazioni. Tra gli investitori figurano nomi di rilievo come Fabio Cannavale di lastminute.com, Davide Dattoli di Talent Garden e Marco Trombetti di Translated. Questi imprenditori non si limitano a fornire capitali, ma partecipano attivamente nel processo di selezione e supporto delle startup, offrendo una prospettiva approfondita e un network di contatti prezioso.

Obiettivi e strategia di investimento dell’IFF

L’IFF si concentra su investimenti in fase pre-seed e seed, rivolgendosi a startup innovative fondate da imprenditori italiani, sia in Italia che all’estero, e a startup straniere interessate al mercato italiano. Con l’obiettivo di finalizzare 25 operazioni durante la sua durata, il fondo prevede investimenti per singola società compresi tra 500.000 e 1,5 milioni di euro, con possibilità di ulteriori 2,5 milioni in round successivi.

I primi due investimenti del fondo sono stati realizzati in JetHR e Glaut-tech. JetHR, una startup che semplifica la gestione del personale eliminando la burocrazia, ha già raggiunto 1 milione di euro di ricavi ricorrenti. Glaut-tech, invece, è attiva nel settore delle ricerche di mercato attraverso l’intelligenza artificiale e ha attirato l’attenzione di vari fondi e angel internazionali.

L’IFF, inoltre, si pone anche come un punto d’accesso privilegiato per i fondi internazionali che desiderano investire in Italia. Attraverso il co-investimento e il coinvolgimento diretto, il fondo facilita l’ingresso di capitali esteri nel mercato italiano, promuovendo ulteriormente l’ecosistema dell’innovazione del Paese.

La guida del fondo IFF

A capo dell’IFF c’è Lorenzo Franzi, ex partner di Global Founders Capital e con una solida esperienza nell’investment banking e come fondatore di una startup digitale. Franzi ha commentato con entusiasmo il lancio dell’IFF, sottolineando l’importanza di avere una base di investitori composta da imprenditori di successo che possono contribuire a sviluppare un comparto strategico per l’Italia.

“Inizia un nuovo capitolo per il Venture Capital italiano. Avere 100 investitori tra founder e personalità chiave del mondo imprenditoriale e dell’innovazione italiani – un unicum per il segmento – e la presenza, nel comitato di investimento, di esponenti della community di founder e investitori di lungo corso – ci permetterà di sviluppare un’operazione di sistema, per promuovere e sostenere un comparto strategico promettente per il quale finalmente possiamo fare molto di più, chiamando a raccolta tutte le forze del Paese per disegnare l’economia del futuro.

Con l’esperienza e il network dei nostri founders – che hanno creato realtà che complessivamente danno lavoro a 55 mila dipendenti e fatturano circa €5,2 miliardi – vogliamo permettere ai talenti e a validi progetti che andremo a intercettare di nascere e crescere per trasformare la potenzialità in aziende capaci di generare valore, cambiamento e posti di lavoro. Credo che sia un segnale di maturità importante dell’ecosistema digitale italiano esattamente come avvenuto in altri Paesi dove la presenza di fondi di VC alimentati dai capitali privati e dall’esperienza di founders di successo è decisamente espressione di un ecosistema che matura e cresce”.

Un modello internazionale

Marco Morgese, CEO di Koinos Capital SGR, ha evidenziato come l’IFF rappresenti una naturale evoluzione per Koinos, da sempre focalizzata su attività di private equity.

“Questa tipologia di fondi gestiti da founder è già presente in mercati dove l’innovazione è fortemente al centro delle politiche industriali. Li vediamo negli USA con Founders Fund, che ha quasi 20 anni di vita, ma anche in Europa dove in Germania opera 10x founders, in Francia con Galion.exe, in Scandinavia con ByFounders e Dutch Founders Fund in Olanda.

In quest’ottica dell’importanza dell’innovazione per lo sviluppo industriale del Paese, il progetto IFF rappresenta la naturale evoluzione di Koinos da società di gestione focalizzata su attività di private equity per piccole e medie imprese italiane a piattaforma multi-asset, sfruttando il forte spirito imprenditoriale che ci contraddistingue. Stiamo creando una piattaforma unica in Italia a disposizione di imprenditori, family office e investitori istituzionali per investire nel futuro del Paese; con il lancio di IFF, da oggi uniamo ai nostri leader industriali i leader tecnologici perché queste due community saranno sempre più connesse e fondamentali per costruire imprese di successo.”

Chi altro c’è in IFF

Tra gli oltre 100 founder coinvolti in IFF figurano i fondatori di alcuni dei più importanti player nel mondo digitale e imprenditoriale italiano. Unicorni ma anche aziende oggi quotate o exit di successo, e imprenditori dai 24 ai 65 anni provenienti da tutto il territorio, che hanno deciso di aderire al progetto come: Giuseppe Amitrano (Dils), Gabriele Antonelli (SpazioDati), Marcello Ascani (Flatmates Agency), Alessandro Ballerio (Elmec Informatica), Michele Barbera (SpazioDati), Paolo Barletta (Arsenale Group), Luca Barsotti (Spazio Dati), Paolo Basilico (Kairos Group), Francesco Beraldi (Alkemy), Ludovico Callerio (Testbusters), Fabio Cannavale (lastminute.com), Michele Casucci (Certilogo), Pietro Cavalchini (RealStep), Michela Colli (TWT), Andrea Colombo (Tulou), Davide Dattoli (Talent Garden), Matteo de Brabant (JAKALA), Paolo De Nadai (WeRoad), Marco De Rossi (WeSchool), Luca De Vito (Link HR), Riccardo Donadon (H-Farm), Luca Ferrari (Bending Spoons), Luca Foresti (Santagostino), Alessandro Fracassi (Moltiply), Marco Franciosa (Next 14), Francesco Fumagalli (Koinos Capital), Andrea Giannangelo (iubenda), Enrico Giacomelli (Namirial), Carlo Gualandri (Soldo), Danilo Iervolino (Multiversity), Matteo Lai (Empatica), Elena Lanati (Indicon), Marco Magnocavallo (Tannico), Simone Mancini (Scalapay), Roberto Marazzini (Boolean Careers) , Luca Mascaro (Sketchin) , Giuliano Messina (SosTariffe) , Andrea Mignanelli (Cerved Group) , Giacomo Moiso(Fluentify) , Roberto Nicastro (Banca Aidexa) , Diego Palano (Spiagge.it) , Daniele Perito (Faire) , Jacopo Pertile (AzzurroDigitale) , Marco Pescarmona (Moltiply) , Stefano Portu (ShopFully) , Ivan Ranza (Epicode) , Daniele Ratti (Fatture in Cloud) , Donato Romano (La Piadineria) , Luca Rossettini (D-Orbit) , Enrico Saraval (Comdata) , Federico Sargenti (Everli) , Stefano Sirolli (RealStep), Davide Tavaniello(Hippocrates Holding), Paolo Tramonti(Bios Line), Fabio Troiani(BIP), Marco Trombetti (Translated), Marco Vittorelli (Openjobmetis), Francesco Zaccariello (Atida eFarma), Riccardo Zacconi (King.com), Giada Zhang (Mulan Group)

 

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