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Zes agevolazioni
   


Una nuova istanza Zes è pervenuta lo scorso 6 dicembre all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio: a presentarla la società Spec‐Rem S.A., in qualità di capofila di una costituenda “newco”, che ha richiesto di poter avviare, previa utilizzo dei benefici concessi dalla legislazione vigente per le ZES, un insediamento in cui svolgere attività di trasporto e magazzinaggio, ed attività di supporto ai trasporti, su diverse unità territoriali ricadenti all’interno del più ampio compendio denominato “Eco Industrial Park”, rientrante nella Zes Unica, già Zes Interregionale Puglia ‐ Basilicata, nonché della Zona Franca Doganale del porto di Taranto, intestata al Demanio Pubblico dello Stato Ramo Marina Mercantile, nella disponibilità dell’Autorità Portuale, dopo la consegna avvenuta il 4 novembre 2022 con il verbale sottoscritto tra la Capitaneria di Porto di Taranto, l’Agenzia del Demanio e l’ADSP Mar Ionio.

In particolare, per la realizzazione dell’insediamento produttivo occorrerà la variazione degli strumenti urbanistici e di pianificazione territoriale esistenti. Scopo dell’iniziativa è quello di realizzare un insediamento produttivo in cui svolgere attività di magazzinaggio e stoccaggio di prodotti a rapido consumo all’interno di magazzini a temperatura controllata, servizi a valore aggiunto (SVA), distribuzione locale, preparazione e carico di containers, carico e scarico containers, stoccaggio di merci a temperatura controllata e refrigerata ed all’aperto, carico e scarico merci dai vagoni ferroviari, servizi intermodali da e per i magazzini, stoccaggio di coils d’acciaio per l’industria automobilistica e della piccola elettronica. Il progetto ha quindi una importante valenza in termini di compatibilità ambientale e di innovazione e ricerca, e comporterebbe un incremento dei traffici portuali in import ed export. La società ha richiesto o il rilascio di una concessione demaniale marittima per almeno 40 anni, impegnandosi comunque a mantenere le attività in area Zes per la durata di almeno 10 anni dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, avvalendosi del regime di Zona Franca Doganale. 

(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2021/06/25/distripark-autorita-portuale-soggetto-attuatore/)

L’area oggetto dell’istanza è ricompresa nel più ampio compendio denominato “Eco Industrial Park” – facente parte del demanio pubblico dello Stato, Ramo Marina Mercantile, per cui sono in corso le procedure per l’ampliamento della circoscrizione territoriale dell’ADSP Mar Ionio e per la intestazione al demanio marittimo di competenza dell’Autorità ‐ rientra nella Zona Economica Speciale Unica, già Zona Economica Speciale Interregionale Jonica nonché nell’ambito della perimetrazione della Zona Franca Doganale del porto di Taranto e garantisce la possibilità di beneficiare dei relativi vantaggi e delle agevolazioni previste per nuovi insediamenti produttivi. Detta area, in cui sarà insediato lo stabilimento produttivo, oggetto dell’istanza Zes, secondo il vigente PRG, è inquadrata con varie destinazioni urbanistiche. In considerazione di ciò in sede di Conferenza di Servizi, il soggetto la cui istanza sarà prescelta dall’Ente in sede di eventuale comparazione, dovrà produrre, con costi a proprio carico, e ad integrazione della documentazione già prodotta e della ulteriore documentazione prevista dal Regolamento Zes, gli elaborati grafici, di relazione e di norma tecnica di variante al PRG. In detta sede, sarà oggetto di valutazione la compatibilità con le prescrizioni relative alla tutela ed alla distanza da osservare rispetto alla masseria preesistente nell’area di progetto, attualmente oggetto di una procedura di sgombero per occupazione abusiva, nonché con ogni elemento sottoposto a tutela (in conformità al codice dell’ambiente, al codice dei beni culturali etc.). L’area è inoltre compresa nel Sito di Interesse Nazionale ai fini della bonifica ambientale.

(leggi tutti gli articoli sulla ZES Ionica https://www.corriereditaranto.it/?s=ZES&submit=Go)

Ricordiamo che un finanziamento di 50 milioni di euro è previsto all’interno del PNRR per il progetto “Eco Industrial Park”, che prevede la realizzazione di una struttura volta ad attrarre una pluralità di imprese di trasporto, di servizi di trasformazione e assemblaggio di componenti industriali, in forte connessione ai flussi di traffico del porto di Taranto. Si tratta della riedizione del famoso progetto del Distripark che attende di essere realizzato da oltre 20 anni. Nelle intenzioni “consentirà di facilitare l’evoluzione del porto di Taranto da porto di transhipment ad hub nel quale vengono innestate le strutture logistiche e di trasformazione delle merci, rendendo cosi possibile la creazione di filiere produttive ad alto valore aggiunto, in rafforzamento della spinta creata dall’attività di trasporto marittimo. La presenza di un’area a servizio della distribuzione e della logistica, oltre che essere di supportoall’acquisizione di nuovi traffici marittimi, potrà così agevolare l’insediamento di imprese di produzione, trasporto, logistica e trasformazione che potranno conferire valore aggiunto alla merce in entrata/uscita dal e per il porto di Taranto”. Le aree si estendono per 750.000 m² in zona retroportuale dove si prevede di realizzare superfici coperte modulari per 170.000 m². Nella transizione verso un nuovo concept della progettualità, a forte connotazione green, l’Eco Industrial Park si inserisce in un contesto principalmente legato al concetto della sostenibilità. Si tratta di un progetto che non solo è in linea con un’evoluzione della comunità portuale ma è anche in linea con alcune misure strategiche promosse a livello UE nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati al 2030. Il nuovo concept si basa su 5 pilastri di sviluppo: le comunità energetiche rinnovabili, il parco industriale sostenibile, il parco logistico, la green mobility, la connettività.

(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2022/10/20/dal-pnrr-178-milioni-per-il-porto/)

Si tratta di cinque principi ispiratori che definiscono il quadro di riferimento e di novità rispetto al “vecchio” progetto Distripark e che tendono a garantirne uno sviluppo in chiave green delle iniziative imprenditoriali e della crescita economica, imprenditoriale ed occupazionale dell’area jonica. L’intento è, infatti, quello di creare le condizioni per fare dell’Eco industrial park di Taranto la prima comunità energetica capace di produrre, gestire e consumare in maniera razionale il fabbisogno energetico delle aziende che all’interno dell’area andranno a insediarsi nello smart green port di Taranto. 

(leggi tutti gli articoli sul progetto ex Distripark https://www.corriereditaranto.it/?s=eco+industrial+park&submit=Go)

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