ANCONA Non farà in tempo neanche a soffiare sulla seconda candelina. Il direttore generale dell’Atim Marco Bruschini si prepara a lasciare le Marche dal 15 luglio. Destinazione: Roma, all’indirizzo del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste guidato da Francesco Lollobrigida. Il dg dell’Agenzia regionale per il turismo e l’internazionalizzazione ha vinto l’interpello, pubblicato dal dicastero lo scorso 23 maggio, per la posizione vacante dell’incarico dirigenziale non generale di direttore dell’Ufficio Agebil III (acronimo che sta per affari generali e del bilancio) per la promozione, comunicazione e valorizzazione.
L’incarico
Uno dei 24 uffici dirigenziali di livello non generale che fanno capo al Dipartimento della sovranità alimentare e dell’ippica. Nella sua nuova veste, dovrebbe occuparsi anche dell’Ocm Vino, regolamentazione unica dell’Unione europea che detta alcune norme riguardanti il settore vitivinicolo, sia per quanto riguarda le norme di produzione che i contributi a fondo perduto assegnati alle aziende. I termini per la presentazione delle candidature scadevano il 2 giugno e il 7 giugno è stato pubblicato l’esito dell’interpello con il nome del vincitore: Marco Bruschini. Una promozione ad un campionato più importante e un ritorno a casa per il romano direttore uscente dell’Atim, che ormai da tempo sentiva traballare la sua poltrona marchigiana. E così, anche se il suo contratto sarebbe dovuto scadere nel 2025, se ne andrà con un anno di anticipo.
Storia complicata
Un rapporto complesso quello tra Bruschini e la nostra regione, iniziato l’11 luglio 2022 con la delibera con cui la giunta Acquaroli lo nominava al vertice dell’Atim. Il profilo aveva uno standing di tutto rispetto: fino al maggio 2016 era stato dirigente alla Promozione e supporto alla commercializzazione dell’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, e dal 2020 dirigente dell’Automobile Club d’Italia. Aveva anche beneficiato della sponsorizzazione del deputato Gianluca Caramanna, allora consulente del governatore Francesco Acquaroli in materia di turismo, nonché responsabile del dipartimento turismo di Fratelli d’Italia. Un pedigree che sfiorava la perfezione.
Il compito speciale
E non a caso gli veniva affidata la creatura del presidente: quell’Atim fortemente voluta da Acquaroli per rilanciare il brand Marche. Ma la partenza è stata tutta in salita, anche a causa della rottura e degli attriti con chi fino a quel momento aveva gestito il capitolo turismo (leggi: Raimondo Orsetti). Poi il rodaggio al ralenti dell’Atim, i risultati pratici sotto le aspettative e l’impressione che si stesse rapidamente trasformando in una cattedrale nel deserto – al punto che il consigliere regionale del Pd Fabrizio Cesetti ha chiesto l’abrogazione della legge che l’ha costituita – ha fatto finire in fretta Bruschini fuori dalle grazie del gotha di Palazzo Raffaello. Ma il vero punto di rottura è arrivato con l’affaire Aeroitalia e la firma del contratto di marketing con la compagnia aerea (che fino allo scorso 31 marza operava i voli di continuità territoriale) finito nelle aule dei tribunali. Un’onta imperdonabile per Acquaroli, che fa della trasparenza e della legalità la conditio sine qua non per lavorare nella sua amministrazione.
È cambiato tutto
Da quel momento, i rapporti tra Bruschini e la Regione non sono più stati gli stessi. All’esterno si è cercato di dare quanto più possibile l’impressione di un’unità almeno di facciata. Ma, appunto, era solo una facciata: dietro le quinte, intanto, crescevano i malumori. L’addio di Bruschini all’Atim era ormai questione di tempo. Anche se forse la rapidità della promozione al nuovo incarico ha colto la Regione in contropiede. Adesso va trovato il successore. E probabilmente ci sarà un interregno ad interim che potrebbe essere affidato alla dg del Dipartimento Sviluppo economico Stefania Bussoletti o alla dirigente del settore Turismo Paola Marchegiani. La legge istitutiva dell’Atim del 2021 prevede che il direttore sia nominato dalla giunta tra i dirigenti dell’amministrazione regionale o soggetti esterni passando attraverso un interpello. Volendo, la Regione potrebbe ancora utilizzare la graduatoria uscita dalla call del 2022 che vide trionfare Bruschini. Ma difficilmente Acquaroli affiderà ad una seconda scelta la sua Atim.
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