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Silicon Box, azienda di Singapore specializzata in semiconduttori, sembra abbia scelto il Piemonte, ed esattamente la provincia di Novara, come luogo dove creare chip, o meglio chiplet (semplificando: packaging che abbinano più componenti, collegandoli tra loro per costruire un sistema più complesso, realizzando chip con un singolo processo di produzione).

Lo riferisce Reuters spiegando che questa startup è stata creata da Byung Moon Han, ex dirigente di Jcet (colosso cinese specializzato nel testing e packaging di semiconduttori) e da Sehat Sutardja e Weili Dai, marito e moglie, miliardari fondatori di Marvell Technology (produttore statunitense di prodotti per l’archiviazione, comunicazione e semiconduttori), e che l’investimento sarà di 3,2 miliardi di euro, grazie a un accordo sostenuto dal nostro governo.

Della startup in questione ne avevamo parlato a marzo; nata tre anni fa, ha racimolato 410 milioni di dollari da dedicare ai chiplet. Si prevede che l’investimento in Italia dovrebbe generare 1.600 posti di lavoro, oltre a quelli indiretti per la costruzione della fabbrica, i contratti per le forniture e il sistema di logistica.

Silicon Box valuta Novara per fabbrica di chip da 3,2 miliardi
Foto dal sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Recenti round di finanziamento hanno permesso a Silicon Box di diventare “unicorno” (valutazione superiore a un miliardo), grazie a interventi di venture capital di United Microelectronics (produttore taiwanese di semiconduttori) e di TDK (azienda giapponese tra i maggiori produttori di supporti magnetici e di componenti elettronici).

Secondo l’azienda, le sue tecnologie proprietarie permettono di ottimizzare il consumo di energia e abbattere i costi di produzione anche del 90%. Non è chiaro quali sono i prodotti destinatari dei chiplet, ma in precedenza è stato genericamente riferito che i chiplet in questione sono usati nel campo dell’intelligenza artificiale.

Secondo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’attività di Silicon Box contribuirà a soddisfare la domanda di assemblaggio di semiconduttori – principalmente nel mercato europeo – per abilitare nuove tecnologie come applicazioni di nuova generazione nel campo dell’intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni e componenti per veicoli elettrici.

In base a quanto riferiscono le fonti di Reuters, Silicon Box avrebbe già scelto Novara come sede del nuovo avanzato stabilimento di chip, ma in lizza ci sono anche una città della Lombardia e una del Veneto. La scelta definitiva e i dettagli del piano di investimento saranno svelati alla fine di giugno.

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