Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Abruzzo
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
Alghero aste
Cagliari aste
Chieti
Emilia Romagna aste
Firenze aste
Italia aste
L'Aquila
Lazio aste
Lombardia aste
News aste
Olbia aste
Post dalla rete
Roma aste
Sardegna aste
Sassari aste
Toscana aste
Zes agevolazioni
   


diLuigi Ferrarella

L’ex senatore e consigliere di Salvini era indagato dal 2019. Senza rilievo penale anche il fido dalla banca di San Marino a condizioni di favore. Il Parlamento non ha mai autorizzato a usare le chat

Come personale riforma fiscale, non è male quella di farsi anticipare da provvidenziali samaritani – in prestito senza interessi, senza garanzie, senza scadenze di rimborso – i soldi per saldare 200 mila euro di propri debiti con l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia la Procura di Milano ha chiesto all’Ufficio Gip del Tribunale (che deciderà dopo l’estate) l’archiviazione dell’accusa di «finanziamento illecito» alla Lega ipotizzata (anche per altre due differenti erogazioni sempre nel 2018 di 750.000 euro e di 600.000 euro) a carico dell’allora senatore leghista Armando Siri, attuale responsabile della Scuola di formazione politica del partito di Matteo Salvini e dal 2023 consulente del vicepremier con l’incarico di «consigliere per le politiche economiche, del credito e dello sviluppo sostenibile », fatto dimettere nel maggio 2019 da sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel governo Conte dopo il coinvolgimento in un’altra inchiesta (tuttora al vaglio del Tribunale di Roma) per ipotesi di corruzione nei rapporti con l’imprenditore del settore eolico Paolo Arata.

I debiti con l’Agenzia delle Entrate

«Il senatore Siri – ha ricostruito ai pm il teste commercialista D. S., che era stato scelto dall’avvocato Marco Cardia per risolvere il problema fiscale di Siri – voleva estinguere debiti tributari che ammontavano a circa 200 mila euro, ma non aveva le risorse finanziarie per farvi fronte, la sua posizione istituzionale rendeva necessario regolarizzare la situazione ma il senatore non poteva accedere al credito per via di un fallimento dove era rimasto coinvolto» e aveva patteggiato 1 anno e 8 mesi nel 2014. Allora «l’avvocato Cardia», figlio dell’ex presidente della Consob e delle Ferrovie (Lamberto), ed ora pure proposto ad archiviazione, «non so attraverso quale canale individuò una società lussemburghese, “Npl Opportunities Sa”, e mi chiese di sottoscrivere con questa società lussemburghese un contratto di finanziamento al fine di reperire la provvista necessaria per estinguere le pendenze fiscali del senatore: il mio compenso – aggiunge il commercialista – sarebbe stato 10 mila euro, e mi venne assicurato dall’avvocato Cardia che nel giro di pochi mesi il senatore Siri mi avrebbe restituito la somma, che poi, quale debitore della società lussemburghese, avrei dovuto rigirare al mio creditore».

Il mutuo dalla banca di San Marino

Questo finanziamento dal Lussemburgo non va confuso con quello da San Marino per il quale si sapeva già da luglio 2019 che Siri fosse indagato dai pm di Milano (e difeso dall’avvocato Fabio Pinelli sino alla sua elezione nel gennaio 2023 a vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura): il mutuo chirografario da 750 mila euro concesso a Siri il 16 ottobre 2018 dalla «Bac-Banca Agricola Commerciale» di San Marino in violazione delle regole interne dell’istituto e a condizioni di favore (appena 2,12% di tasso, nessuna garanzia), soldi poi utilizzati da Siri a fine gennaio 2019 per l’acquisto (intestato alla figlia Giulia) di una palazzina con 7 appartamenti a Bresso (Milano). Sempre nel fascicolo milanese è infine stato vagliato un terzo finanziamento, 600 mila euro ancora dalla banca di San Marino il 18 aprile 2019 non a Siri ma, su intercessione di Siri, alla società «TF holding Srl», acquirente di un bar a Rogoredo venduto da una società di cui Siri 10 anni prima era stato amministratore.

«Nessuna contropartita politica»

Ma «i tre finanziamenti» appaiono al pm Nicola Rossato «del tutto scollegati all’attività politica», e cioè «concessi» a Siri e «sfruttati» da Siri «per scopi esclusivamente personali». Per il pm, che nel pool coordinato da Fabio De Pasquale aveva ereditato nel luglio 2021 il fascicolo dai colleghi Gaetano Ruta e Donata Costa, è «plausibile» che a quelle condizioni di favore i prestiti a Siri siano stati erogati dai suoi finanziatori come «investimento» in prospettiva sulla relazione con Siri, «auspicando un tornaconto futuro in termini di occasioni di lavoro o anche solo di presentazione di altri personaggi pubblici o privati»: ma comunque «manca la prova di qualsivoglia contropartita politica di Siri per la ricezione dei finanziamenti agevolati, né vi sono elementi per sostenere una messa a disposizione della funzione da parte di Siri a chi gli ha erogato i finanziamenti».

Il Parlamento non risponde ai magistrati

In più «non si possono celare le difficoltà probatorie» create – adduce il pm – prima dalla «mancata concessione nel 2019 da parte del gip di intercettazioni nel momento più saliente per le indagini», e poi dalla «mancata autorizzazione della Giunta parlamentare del Senato ad eseguire perquisizioni e sequestri nei confronti del senatore Siri come pure a verificare le chat e mail intercorse tra lui e il suo braccio destro»: rimaste infatti intonse nei mai aperti cellulari e computer del suo capo segreteria Luca Marco Perini, al centro di sequestri impugnati dal difensore Alberto Berardi e due volte annullati dalla Cassazione, anche con incidentale esclusione dell’iniziale ipotesi di autoriciclaggio. Solo ora, peraltro, si è riusciti ad apprendere notizia della richiesta di archiviare Siri e altri 6 coindagati, benché risulti formulata 5 mesi fa: segno palese della volontà dei vertici della Procura di Milano di «blindarla», diversamente da altre vicende nei quali provvedimenti riguardanti amministratori pubblici (dalle inchieste su Daniela Santanchè all’archiviazione del caso Savoini-Metropol, sino ai dipendenti comunali indagati nell’Urbanistica milanese) sono stati oggetto di comunicati ufficiali, e al medesimo modo invece di altre richieste di archiviazione non comunicate o (come di recente nel caso Onorato-Grillo-Carbone) comunicate in parte sì e in parte no.

Gli altri sei prosciolti

Oltre che per Siri, per Perini e per Cardia (difeso dall’avvocato Ciro Pellegrino), la Procura ha chiesto l’archiviazione per l’allora direttore della banca di San Marino, Marco Perotti, e per gli intermediari Ramona Graziano e Daniela Ferragù (difesi dai legali Alessandro Mastrodomenico, Gabriele Maria Vitiello e Roberto Bussinello), nonché per Massimo Mina, il quale nel frattempo con l’avvocato Giuseppe Interrante era curiosamente passato sull’altro lato della barricata giudiziaria: sporgendo cioè una denuncia alla Procura di Milano per essere stato nel frattempo indicato da un quotidiano online come coinvolto anche nell’inchiesta «Mensa dei Poveri» su Nino Caianiello, in relazione a un supposto piano corruttivo accarezzato dall’ex assessore regionale Massimo Buscemi per fare entrare la società «Omniatel» (di cui Buscemi era consulente e Mina era legale rappresentante) nell’attività di riscossione di crediti degli enti locali a Monza, Sesto, Busto Arsizio, Gallarate. Mina aveva rimarcato che «Omniatel» non era abilitata alla riscossione di crediti per la Pubblica Amministrazione, che mai aveva parlato di questo con Buscemi, e che la propria difesa aveva peraltro acquisito la risposta ufficiale dei pm sul fatto che Mina non fosse mai stato indagato per quella ipotesi: da qui la sua denuncia per diffamazione nel 2019, di cui la Procura ha chiesto l’archiviazione nel maggio 2023.    

20 giugno 2024

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui