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Matteo Tarroni

Workinvoice, piattaforma di invoice financing fondata a fine 2013 da Matteo Tarroni, Ettore Decio e Fabio Bolognini, e attiva dal 2015, la prima che è diventata operativa nel settore in Italia, è finita nelle braccia di Generalfinance spa, la società specializzata in factoring alle imprese in special situation, fondata da Massimo Gianolli e quotata a Piazza Affari sull’Euronext STAR Milan (si veda qui il comunicato stampa).

Generalfinance ha infatti annunciato ieri l’acquisto del 96% del capitale di Workinvoice, che a oggi fa capo per la maggioranza ai fondatori e vede tra i soci anche CRIF, il gruppo bolognese che è primo nell’Europa continentale nel settore delle credit information bancarie e uno dei principali operatori a livello globale per i servizi integrati di business & commercial information e di credit & marketing management. CRIF possiede oggi il 10,42%, acquisito nel 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).

Workinvoice ha chiuso il 2023 con 1,9 milioni di euro di valore della produzione, 1,7 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di circa 500 mila euro, un utile netto di poco meno di 180 mila euro e liquidità netta per 445 mila euro (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Sulla piattaforma sono stati scambiati più di 700 milioni di euro di crediti dall’avvio dell’operatività, di cui 107 milioni nel 2023. In occasione della diffusione dei dati 2022, la piattaforma aveva comunicato anche che su Workinvoice si erano moltiplicati gli investitori attivi: tra i quali RiverRock, Ver Capital sgr Fasanara Capital.

L’acquisizione da parte di Generalfinance, subordinata all’ottenimento dell’autorizzazione della Banca d’Italia, prevede un corrispettivo iniziale pari a 6,4 milioni di euro, di cui 1,8 milioni da corrispondere in denaro e 4,6 milioni da regolare in azioni Generalfinance di nuova emissione, valorizzate queste ultime a un prezzo unitario di 10,96 euro. Tali azioni saranno emesse nel contesto di un aumento di capitale riservato ad alcuni dei soci di Workinvoice, tra cui i founder Matteo Tarroni, Ettore Decio e il partner industriale CRIF, da liberarsi mediante il conferimento delle quote di Workinvoice da loro detenute.

E’ prevista inoltre la partecipazione all’operazione anche di Banco di Desio e della Brianza, che sottoscriverà un aumento di capitale in Workinvoice con successivo concambio della quota acquisita in azioni Generalfinance. Per Banco Desio l’operazione persegue l’obiettivo di ampliare l’offerta di servizi e prodotti alla clientela del segmento Small Business in linea con i driver strategici del Piano Industriale “Beyond 26”.

Nell’ambito dell’operazione, in funzione degli obiettivi (ebitda) congiuntamente definiti nell’ambito del Piano Industriale 2024-2026 di Workinvoice, sono previste due componenti aggiuntive di prezzo (earn out): un primo earn out, che verrà regolato in azioni di Generalfinance, per un ammontare di 1,2 milioni euro, sulla base di una soglia predefinita di ebitda target; e un secondo earn out, che potrà essere regolato a discrezione di Generalfinance, in azioni o denaro, sino a un massimo di 3 milioni di euro, parametrato a una soglia più elevata di ebitda target.  L’aumento di capitale al servizio dell’Operazione avrà, pertanto, un controvalore massimo di circa 8,7 milioni.

Successivamente all’acquisizione, Workinvoice verrà fusa per incorporazione in Generalfinance e, a valle della fusione, verrà costituita una nuova Direzione Fintech & Digital Lending di Generalfinance, che sarà guidata da Matteo Tarroni.

Generalfinance è stata assistita da KPMG Corporate Finance e da Ceresio Investors in qualità di advisor finanziari e da Legance Avvocati Associati e BonelliErede in qualità di consulenti legali. Workinvoice è stata assistita da Portolano Cavallo in qualità di consulente legale. PriceWaterhouseCoopers Business Services  redigerà la perizia ex art. 2343-ter c.c. da predisporsi ai fini dell’aumento di capitale di Generalfinance.

L’acquisizione di Workinvoice ha una forte valenza strategica per Generalfinance in quanto consente di sviluppare l’attività di invoice discounting e di finanziamento del capitale circolante delle pmi, offrendo prodotti e servizi innovativi di digital lending.

Massimo Gianolli, amministratore delegato di Generalfinance, ha commentato: “L’accordo con Workinvoice rappresenta una tappa importante nel percorso di crescita di Generalfinance, in coerenza con l’ambizioso progetto di espansione e digitalizzazione previsto dalle nostre direttrici strategiche di crescita. Si tratta della prima acquisizione nella storia della società e questo accordo ha l’obiettivo di incrementare il valore dei nostri servizi, sia con riferimento alla clientela corporate distressed sia alle pmi, andando incontro alle crescenti esigenze di specializzazione, flessibilità e digitalizzazione dei prodotti offerti. Grazie all’esperienza e competenza del management di Workinvoice, potremo consolidare ulteriormente la nostra presenza nel mercato e migliorare la soddisfazione dei nostri clienti attraverso un’offerta tailor-made ed efficiente”.

Matteo Tarroni, ceo e founder di Workinvoice, ha aggiunto: “Siamo estremamente soddisfatti di questa operazione con Generalfinance. Come azienda fintech, la nostra missione è sempre stata innovare e portare avanti soluzioni tecnologiche avanzate. Questo accordo rafforza i servizi della piattaforma Workinvoice, grazie alle risorse di Generalfinance, permettendoci di sviluppare soluzioni di supply chain finance innovative. strumenti efficaci e f lessibili per la gestione del capitale circolante, che rispondono alle esigenze delle aziende con efficienza e rapidità. Crediamo che queste strategie di lending abilitate dalla tecnologia giocheranno un ruolo cruciale nel supportare le pmi, con un impatto favorevole sull’economia reale e questo accordo ci posiziona come un player rilevante e avanzato nel panorama del digital lending.”

Generalfinance potrà quindi operare nel marketplace Workinvoice attraverso un veicolo di cartolarizzazione di nuova costituzione e acquistare fatture dalle imprese clienti di Workinvoice nell’ambito di un plafond di investimento fino a 50 milioni di euro e sulla base di credit policy definite, supportando l’accelerazione dei volumi intermediati dalla piattaforma e i risultati economici nel prossimo triennio.

Soprattutto, con l’operazione, Generalfinance intende specializzare ulteriormente la propria struttura di factoring sulla clientela corporate distressed impegnata in percorsi di turnaround, cui erogare servizi sempre più specializzati di finanziamento e gestione del capitale circolante, migliorando al contempo il presidio commerciale e il controllo del rischio. Non solo. La clientela retail verrà progressivamente attratta sulla piattaforma Workinvoice, mediante il rilascio di prodotti digitali standard di finanziamento del working capital, con l’obiettivo di migliorare il time-to-serve, il livello di efficienza complessiva e il risk management, sfruttando anche le potenzialità dell’open banking, dell’intelligenza artificiale e del machine learning.

 

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