Alle vincitrici è stato assegnato un premio del valore di 20.000 euro per portare avanti i loro progetti di ricerca
Dallo studio dei meccanismi che caratterizzano alcune patologie neurologiche e neuroinfiammatorie a quello delle proprietà ottiche dei materiali bidimensionali. I progetti di ricerca delle sei vincitrici della XXII edizione italiana del Premio Young Talents Italia – L’Oréal Italia Unesco per le Donne e la Scienza coprono un’ampia gamma di discipline, dalla neurobiologia alla fisica. Per finanziarli il programma «L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza» ha assegnato loro un premio del valore di 20.000 euro. La giuria che le ha selezionate è composta da un panel di docenti universitari ed esperti scientifici italiani ed è presieduta dalla professoressa Lucia Votano, dirigente di ricerca affiliata presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Alla premiazione, che si è svolta al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano lunedì 17 giugno, sono intervenute anche la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella con un messaggio video. Presenti anche Alessia Cappello, assessora allo sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano e la rettrice del Politecnico di Milano Donatella Sciuto.
Le vincitrici
Bernadette Basilico è una neurobiologa con un dottorato in neuroscienze con il suo progetto studierà meccanismi paziente-specifici nella patologia correlata alla mutazione SYNGAP1 per sviluppare strategie terapeutiche mirate.
Giada Peron è un’astrofisica specializzata nelle alte energie e la sua ricerca studierà il contributo degli ammassi stellari ai raggi cosmici Galattici.
Veronica Nava, invece, è un’ecologa specializzata nello studio e nella gestione degli ambienti di acqua dolce. Il suo progetto vuole approfondite l’impatto dell’inquinamento da plastica sul metabolismo e funzionamento degli ecosistemi lacustri.
Federica Fabbri è una fisica, specializzata nello studio dei fenomeni sub-nucleari. La sua ricerca punta a trovare una nuova direzione per rispondere alle domande lasciate aperte dal modello standard delle particelle elementari, come l’essenza della materia oscura o la ragione per cui la materia ha prevalso sull’antimateria.
Anna Corti, ingegnere biomedico, è specializzata nello sviluppo di modelli predittivi di rischio cardiovascolare. L’obiettivo della sua ricerca è sviluppare un modello predittivo delle placche carotidee vulnerabili.
Chiara Trovatello è una fisica sperimentale specializzata nello studio delle proprietà ottiche di materiali bidimensionali, simili al grafene. La sua ricerca riguarda l’ambito della fotonica, e in particolare dei laser, e utilizza tecniche di spettroscopia ultraveloce e di ottica nonlineare per esplorare questi nuovi materiali.
«For Women in Science»
Il programma L’Oréal-Unesco «For Women in Science» è nato a livello internazionale nel 1998, in 26 anni ha sostenuto oltre 4.100 ricercatrici di oltre 110 paesi. Sette di queste scienziate sono state insignite del premio Nobel: tra loro Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, vincitrici del Nobel per la Chimica nel 2020 e Anne L’Huiller e Katalin Karikò vincitrici del
Nobel per la Fisica e la Medicina nel 2023. In Italia, il programma «L’Oréal Italia Per le Donne e la Scienza» è giunto alla sua ventiduesima edizione e fino al 2023 ha premiato 112 ricercatrici italiane.
L’ad di L’Oréal Italia: «Da anni sosteniamo le donne»
«Da anni grazie alla Fondazione L’Oréal sosteniamo le donne e ne favoriamo l’empowerment affinché possano dare forma al proprio futuro e fare la differenza all’interno della società – ha dichiarato Ninell Sobiecka, presidente e ad di L’Oréal Italia – Sono molto felice oggi di premiare queste 6 giovani e brillanti ricercatrici italiane che potranno non solo portare avanti i loro ambiziosi progetti ma essere anche di esempio per altrettante future scienziate spronandole ad intraprendere carriere in ambito Stem perché mai come adesso crediamo che il mondo ha bisogno della scienza e la scienza ha bisogno delle donne».
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