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Una giornata del Ecofuturo Festival 2024 è stata dedicata in gran parte all’agricoltura sostenibile. Ecco il report di Riccardo Pallotta.

Uno dei settori più inquinanti e che contribuisce in maniera importante alle emissioni di gas serra e quindi al riscaldamento globale, è l’agricoltura. In tutto il mondo la gestione dei terreni agricoli, l’uso dei fertilizzanti e le varie coltivazioni rilasciano sia CO2 sia protossido di azoto (N2O), un potente gas serra. La seconda giornata dell’Ecofuturo Festival di quest’anno, giovedì 9 maggio, ha avuto come focus le pratiche di agricoltura a impatto carbonico negativo, in particolare sulle metodologie proposte dal CIB – Consorzio Italiano Biogas.

Tra queste interessanti e innovative tecniche vi sono la semina su sodo per il sequestro di CO2 nel suolo, l’uso del digestato come fertilizzante e la produzione di biogas e biometano. Metodologie che dimostrano come l’agricoltura possa davvero diventare un settore chiave e trainante nella transizione ecologica, promuovendo l’adozione di energie rinnovabili e la cattura del carbonio.

All’incontro: “L’agricoltura può contribuire alla lotta al Cambiamento Climatico?” coordinato da Carlo Alberto Morosetti, giornalista Rai, il Presidente del CIB Piero Gattoni ha spiegato come il biogas sia fondamentale per l’agricoltura. Questo gas viene prodotto dalla digestione anaerobica di prodotti organici di partenza, inseriti in un contenitore (digestore) senza ossigeno (condizione anaerobica) e scaldato. L’Italia è il secondo produttore di biogas d’Europa, ma non supera la copertura del 25-30%. «L’obiettivo – ha sottolineato Gattoni – è di arrivare entro il 2030 a triplicare tale dato. Questa tecnologia risulta molto importante, non soltanto per l’aspetto energetico, ma anche perché attraverso questo processo andiamo a creare il fertilizzante organico con cui andare a sostituire i concimi chimici».

Degno di nota è stato il contributo di Antonella Marone di ENEA, Dipartimento Tecnologie Energetiche e fonti Rinnovabili (TERIN-DEC-H2V) che ha presentato le ricerche condotte in campo agricolo da ENEA e in particolar modo il modello della bioraffineria della digestione anaerobica.

Andrea Ricci, director Downstream L/CNG di Greenture ha illustrato l’importanza della mobilità green e come la società di infrastrutture energetiche Snam SpA abbia la rete più importante d’Europa. Ha dichiarato che l’obiettivo imminente è decarbonizzare la mobilità pesante, aggiungendo che la soluzione è già disponibile. In Italia ci sono 1.500 stazioni che possono fornire gas compresso e 150 di gas-biometano liquido, un ottimo inizio per trasferire tutto il trasporto pesante al settore dei gas rinnovabili. «Il biometano non è un biogas qualsiasi, è il top perché più efficiente energeticamente”, conclude Ricci.

Diana Lenzi, presidente della Fondazione Farming for Future, ha parlato del progetto che vuole associare la produzione di energia pulita al ciclo produttivo agricolo completo, in tutti i suoi processi, rendendoli più sostenibili. La Lenzi si è detta soddisfatta dell’ascolto sulle tematiche agricole green della politica italiana ed europea.

Lucia Cuffaro del Movimento per la Decrescita Felice e Comunità a Supporto dell’Agricoltura ha presentato un importante progetto di comunità diffuso su tutto il territorio italiano, ovvero comunità a supporto dell’agricoltura (CSA). «Si tratta di terreni agricoli presi in gestione da gruppi di volontari prefinanziati dai nuclei familiari con circa 580 euro l’anno in modo da condividere rischi e raccolti».

«L’agricoltura è uno dei settori che maggiormente impattano sul clima e sul sociale, ma allo stesso tempo aiuta a combattere e mitigare il clima» ha evidenziato Ilaria Falconi del Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia (CREA).

In una sala attigua si è tenuta la sessione “Cogenerazione e sistemi On Grid e Off Grid a supporto della transizione Energetica e delle Comunità Energetiche Rinnovabili” coordinato dal cofondatore di Ecofuturo, Fabio Roggiolani che ha fatto una breve presentazione della cogenerazione, nota anche come CHP (Combined Heat and Power), esponendo l’efficienza di questa tecnologia che permette la produzione simultanea di elettricità e calore partendo da un’unica fonte di energia iniziale.

Il primo intervento è stato di Marco Pezzaglia, Presidente CogenEurope e consulente mercati energia CIB, che ha esposto lo stato d’evoluzione della cogenerazione come tecnologia per la transizione energetica. Ha tenuto a sottolineare che la produzione di più energie combinate (la cogenerazione appunto) è sempre maggiore delle due o più energie impiegate nel processo, quindi offre maggiore efficienza. Altro punto saliente è stata l’enunciazione dei nove punti essenziali della cogenerazione: permettere una maggiore efficienza energetica, abbattere le emissioni di gas serra, ridurre i costi energetici, sostenere le energie rinnovabili, dare più potere alle imprese e ai cittadini, rendere maggiormente resiliente il sistema energetico, ridurre i costi di trasmissione e distribuzione, ridurre la dipendenza dalle importazioni e creare più posti di lavoro in Europa.

L’intervento successivo è stato quello di Andrea Mariani di AS Counsulting che è voluto partire dal titolo dell’incontro per specificare che la cogenerazione è una decentralizzazione della produzione delle energie, come anche le CER. Mariani ha sottolineato quanto sia importante per l’Italia trovare un modo per continuare a utilizzare ancora l’attuale sistema di diffusione di gas, dato che è il più grande d’Europa. «Nessuno sa quale sarà il vettore energetico del futuro» ha continuato Andrea Mariani «noi possiamo fare solo ipotesi». La cosa certa secondo Mariani è che nel futuro prossimo sarà fondamentale integrare differenti sistemi energetici, quindi anche le Comunità Energetiche Rinnovabili sono limitanti e il decreto legislativo attuale è da aggiornare, «perché quasi la totalità delle CER si basa, come sistema produttivo, solo sul fotovoltaico. Puntare su un’unica fonte energetica non permette di risolvere tutti i suoi limiti».

Roberto Roasio, Alternative Fuel Specialist di Econmotive Solutions, ha evidenziato come a livello legislativo italiano ci sia uno sbilanciamento verso il fotovoltaico. Secondo Roasio per creare dei microsistemi di produzione energetica che consentano costante energia, le attuali CER si dovrebbero integrare con altre fonti che permettano di avere energia anche quando il Sole tramonta o si affievolisce.

Nel pomeriggio è proseguito l’incontro “Nuove tecnologie per l’Aratura dei terreni e le piante salva mondo”, coordinato e condotto dal cofondatore di Ecofuturo, Michele Dotti… CONTINUA A LEGGERE GRATIS L’ARTICOLO SU L’ECOFUTURO MAGAZINE – CLICCA QUI

 

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