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Zes agevolazioni
   


A partire dal primo gennaio 2024 entra in vigore la ZES Unica. Ciò significa che le imprese che operano o intendono insediarsi nelle regioni del Mezzogiorno avranno accesso a una straordinaria opportunità economica: la Zona Economica Speciale unica, abbreviata con ZES Unica. Questa nuova iniziativa, introdotta dal Decreto Sud pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 19 settembre 2023, mira a promuovere lo sviluppo economico e la coesione sociale nelle aree del Sud del nostro paese. Ma cosa prevede esattamente? E come funziona il credito d’imposta ZES Unica? Continua a leggere questo articolo per avere maggiori dettagli su questa nuova opportunità per le imprese del Sud Italia.

Zes Unica: cos’è e come funziona il credito d’imposta

Cos’è una ZES?

Una Zona Economica Speciale (ZES) è una zona delimitata del territorio dello Stato in cui le imprese, sia quelle già operanti che quelle che si insedieranno, possono godere di condizioni speciali per quanto riguarda gli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Queste condizioni speciali possono includere incentivi fiscali e agevolazioni finanziarie che rendono più attraente l’ambiente imprenditoriale in queste zone.

Esempi di incentivi e agevolazioni per le aziende nelle ZES

  • Incentivi fiscali e regolamentari: Le ZES offrono spesso agli investitori una serie di incentivi fiscali e regolamentari per rendere più attraente l’ambiente imprenditoriale all’interno dell’area. Questi incentivi possono includere sgravi fiscali (ossia crediti d’imposta), riduzioni delle tariffe doganali, semplificazioni burocratiche e normative più flessibili.
  • Promozione delle esportazioni: Molte ZES sono progettate per promuovere le esportazioni, incoraggiando le imprese a produrre beni e servizi destinati ai mercati internazionali. Ciò può contribuire a migliorare il bilancio commerciale del paese.
  • Attrazione degli investimenti: Le ZES cercano di attirare investimenti nazionali e stranieri nelle aree designate. Questi investimenti possono essere diretti a una vasta gamma di settori, tra cui manifatturiero, tecnologia, logistica, turismo e servizi finanziari.
  • Creazione di posti di lavoro: Uno degli obiettivi principali delle ZES è la creazione di posti di lavoro nelle aree economicamente svantaggiate. L’attrazione di imprese e investimenti in queste aree può portare a un aumento dell’occupazione locale.
  • Sviluppo delle infrastrutture: Le ZES spesso vengono accompagnate da investimenti in infrastrutture, come porti, strade, aeroporti e telecomunicazioni, per sostenere la crescita economica e facilitare il trasporto di merci e persone.
  • Sostenibilità e ambiente: In alcuni casi, le ZES possono concentrarsi sulla promozione di pratiche commerciali sostenibili e sull’adozione di tecnologie pulite per ridurre l’impatto ambientale delle attività industriali.
  • Flessibilità amministrativa: Le ZES possono avere normative amministrative più flessibili rispetto al resto del Paese, il che semplifica i processi decisionali e le procedure per le imprese.

Le ZES possono essere create in diverse parti del mondo, con obiettivi e modelli di sviluppo specifici per ciascuna regione o paese. Queste zone sono spesso viste come strumenti per accelerare la crescita economica, ridurre le disuguaglianze regionali e attrarre investimenti in settori chiave per lo sviluppo economico. Tuttavia, il successo di una ZES dipende dalla sua progettazione, dall’attuazione efficace delle politiche e dalla capacità di attrarre investimenti e imprese.

Cosa significa ZES unica?

Il Decreto Legge 124, noto anche come Decreto Sud, emanato il 19 settembre 2023 e entrato in vigore il 20 settembre, è un provvedimento che mira a promuovere politiche di coesione e a stimolare la ripresa economica nelle regioni del Mezzogiorno del Paese, oltre a trattare questioni legate all’immigrazione. Uno degli aspetti chiave di questo decreto è l’istituzione della ZES Unica per il Mezzogiorno.

La ZES Unica, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2024, rappresenta una versione unificata delle otto ZES precedentemente esistenti nelle regioni meridionali d’Italia. Copre i territori delle regioni dell’Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, offrendo un approccio unificato per promuovere lo sviluppo economico e la crescita in queste regioni, fornendo un quadro regolatorio e fiscale favorevole alle imprese e agli investimenti.

Chi può beneficiare della ZES Unica 2024?

Tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, comprese quelle attive nei settori della produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura, possono accedere ai benefici offerti dalla ZES Unica. Tuttavia, alcuni settori, come l’industria siderurgica, carbonifera, dei trasporti e finanziario, sono esclusi da questa iniziativa.

Le imprese che soddisfano i requisiti dovranno mantenere le loro attività nelle aree in cui è stato effettuato l’investimento oggetto di agevolazione per almeno 5 anni dopo il completamento dello stesso. In cambio, riceveranno un contributo sotto forma di credito d’imposta, calcolato in base al costo complessivo dei beni acquistati o realizzati nell’ambito del progetto di investimento.

Credito d’imposta ZES Unica: cosa prevede?

Il credito d’imposta ZES Unica, quindi, è destinato alle imprese che acquisiscono specifici beni strumentali destinati a strutture produttive situate nelle seguenti regioni:

  • Campania,
  • Puglia,
  • Basilicata,
  • Calabria,
  • Sicilia,
  • Sardegna,
  • Molise e
  • Abruzzo.

Tuttavia, è fondamentale notare che non tutte le imprese possono beneficiare di queste agevolazioni. In particolare, sono esclusi dai benefici i soggetti operanti nei seguenti settori:

  • Industria siderurgica, carbonifera e della lignite;
  • Trasporti e relative infrastrutture;
  • Produzione, stoccaggio, trasmissione e distribuzione di energia;
  • Infrastrutture energetiche;
  • Banda larga;
  • Settori creditizio, finanziario e assicurativo.

Inoltre, non possono accedere a queste agevolazioni le imprese che si trovano in stato di liquidazione o di scioglimento, né quelle che rientrano nella definizione di “imprese in difficoltà” secondo quanto stabilito dall’articolo 2, punto 18, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione datato 17 giugno 2014 (articolo 16, comma 3, Decreto Sud).

Il credito d’imposta ZES Unica sarà commisurato alla quota del costo totale dei beni acquistati o realizzati tra il 1° gennaio 2024 e il 15 novembre 2024, con un limite massimo di 100 milioni di euro per ciascun progetto di investimento.

Quali investimenti rientrano nel credito d’imposta ZES Unica 2024?

Gli investimenti agevolabili includono l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono istituite nel territorio, nonché l’acquisto di terreni e l’acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Tuttavia, il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore totale dell’investimento agevolato.

L’importo del credito d’imposta è determinato:

  • in base al costo dei beni acquistati;
  • nel caso di investimenti immobiliari, dei beni realizzati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 15 novembre 2024.

Il limite massimo per ciascun progetto di investimento è di 100 milioni di euro. Nel caso di investimenti effettuati tramite contratti di locazione finanziaria, si considera il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni, escludendo le spese di manutenzione.

Va notato che non sono ammissibili progetti di investimento di importo inferiore a 200.000 euro. Inoltre, i beni oggetto del credito d’imposta devono essere messi in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo all’acquisizione o alla loro ultimazione; in caso contrario, il credito d’imposta viene rideterminato escludendo i costi dei beni non utilizzati.

Se, entro il quinto periodo d’imposta successivo all’entrata in funzione dei beni, questi vengono dismessi, ceduti a terzi, destinati a scopi diversi dall’esercizio dell’impresa o a strutture produttive diverse da quelle che hanno diritto all’agevolazione, il credito d’imposta viene rideterminato, escludendo i costi dei beni in questione.

Infine, il limite di spesa complessivo per il credito d’imposta per l’anno 2024 sarà stabilito entro il 30 dicembre 2023 e definirà:

  • le modalità di accesso all’agevolazione;
  • i criteri di applicazione e fruizione del credito d’imposta;
  • le procedure di controllo per garantire il rispetto del limite di spesa stabilito.

Come accedere all’opportunità della ZES Unica?

La ZES Unica rappresenta un’opportunità senza precedenti per le piccole e medie imprese del Mezzogiorno d’Italia. Tuttavia, è fondamentale che le imprese comprendano i dettagli della normativa e siano consapevoli dei requisiti per accedere ai benefici offerti dalla ZES Unica. L’implementazione di questa iniziativa sarà soggetta a controlli rigorosi, il che significa che è essenziale per le imprese rispettare le condizioni stabilite e restare aggiornate sui cambiamenti. Ma come fare?

Affidandosi a una realtà specializzata in finanza aziendale e finanza agevolata, come Finera. Il nostro team di esperti supporta quotidianamente le aziende per l’accesso alle agevolazioni, tra cui anche il credito d’imposta, indicando all’azienda come ottenerlo e come cumularlo con altri incentivi. Se vuoi maggiori informazioni sul credito d’imposta ZES Unica e scoprire come Finera può affiancarti nell’accesso a questa e ad altre agevolazioni, contattaci per una prima consulenza gratuita e non vincolante.

 

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