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Bonus agricoltura di 500 euro per chi facilita l’insediamento di api con specie vegetali che attirano gli insetti impollinatori. Non ci sono limiti all’estensione dei terreni e gli aiuti sono cumulabili, ecco tutti i vantaggi di questa particolare coltura.

C’è un bonus agricoltura facile da ottenere per chi ha terreni agricoli disponibili, non occorre siano terreni fertili, proprio per questo è particolarmente gradito agli agricoltori.

Le api sono importanti impollinatori in grado di preservare la biodiversità, proprio per questo sono oggetto di speciali misure di protezione. Purtroppo negli ultimi anni l’uso di pesticidi e i cambiamenti climatici hanno portato al drastico calo delle api e la PAC ( Politica Agricola Comune) pone rimedio attraverso una serie di iniziative, tra queste vi è un contributo di 500 euro l’anno per coloro che destinano una quota di terreni seminativi a specie mellifere e pollinifere.

Ecco come ottenere il bonus agricoltura di 500 euro sui terreni seminativi.

Preservare la biodiversità grazie alle api e con un bonus agricoltura di 500 euro ogni anno

All’interno della PAC questa misura è inserita nell’eco-schema 5 dal titolo “Misure specifiche per gli impollinatori”. Si legge

l’Ecoschema contribuisce alla salvaguardia della biodiversità attraverso la diffusione di colture di interesse apistico e a un uso sostenibile e ridotto degli agrofarmaci. L’inerbimento degli arboreti con piante di interesse apistico e il mantenimento di piante di interesse apistico su superfici utilizzabili per i seminativi garantiscono la presenza di risorse nutritive per gli insetti impollinatori, essenziali per la biodiversità rispetto all’esclusiva coltivazione di specie di interesse agricolo.

La misura inoltre favorisce una migliore gestione delle risorse idriche e del suolo in quanto le specie arboree favoriscono le infiltrazioni di acqua nel suolo evitando il deflusso idrico superficiale, aumentano la rugosità superficiale del terreno e lo stabilizzano con le reti di radici e contrastando, di conseguenza, gli effetti generalmente prodotti da abbondanti piogge ultimamente molto frequenti.

Affinché si possa ottenere il contributo è necessario che siano presenti le seguenti specie di piante mellifere, cioè in grado di attrarre le api:

  • Ambretta
  • Asfodelo
  • Busnaga
  • Calcatreppolo
  • Chiorchiolino
  • Erba Strega
  • Facelia
  • Falsa Ortica
  • Ferrocavallo
  • Ferula
  • Fiordalisio
  • Liniola
  • Mascarenna
  • Mentuccia
  • Radichella
  • Repetella
  • Rughetta selvatica
  • Scarlina
  • Siderite
  • Sparviere
  • Spina Janca
  • Trifoglino
  • Viperina azzurra

Le essenze devono comunque essere un miscuglio.

Importi del bonus agricoltura maggiorati

Gli agricoltori che destinano una quota dei loro terreni seminativi a tali specie vegetali, oltre a ricevere i contributi diretti previsti per il Titolo base PAC, ricevono un bonus agricoltura ulteriore di 500 euro l’anno per i seminativi e 250 euro l’anno per le colture arboree. Tali importi vengono incrementati del 20% nel caso in cui le aziende si trovino in aree Natura 2000 o Zvn, Zone Vulnerabili ai Nitrati di origine agricola.

Il contributo può essere particolarmente importante per le aree poco produttive in cui gli agricoltori fanno fatica a ricavare un reddito, in questo modo con poco impegno si ha un’entrata certa.

Ricordiamo che il bonus in oggetto può essere richiesto anche in abbinamento ad altre colture, ad esempio uliveto, e di conseguenza è possibile affiancare più bonus per imprese agricole.

Quali sono gli obblighi da rispettare per ottenere il bonus da 500 euro per piante mellifere?

Dal punto di vista economico l’impegno non è notevole. Si tratta di specie abbastanza rustiche che riescono senza particolari cura a produrre fiori. Gli obblighi principali sono:

  • fino al completamento della fioritura non è possibile utilizzare sui terreni pesticidi e diserbanti, questi, infatti, sono i principali responsabili della riduzione delle api;
  • per il trattamento delle erbe infestanti non di interesse apistico è possibile effettuare il controllo meccanico. Al termine della fioritura è possibile rimettere a coltura il terreno dopo avere terminato la coltura mellifera con asportazione, sfalcio, trinciatura o sfibratura.
  • per ottenere il contributo deve essere assicurata la copertura vegetale su almeno il 70% della superficie oggetto di impegno.

Dal punto di vista economico non possiamo delineare l’importo massimo che si può ricevere in un anno, infatti non vi è un limite massimo di terreno da dedicare a tale coltura. Vi sono però dei limiti minimi, cioè almeno 0,25 ettari contigui, con larghezza minima di 20 metri e una distanza da 3 a 5 metri da colture limitrofe dove si possono usare gli agrofarmaci.

Ulteriori contributi per il settore apistico

Quello appena delineato è il quadro dei contributi diretti della PAC, ma occorre sottolineare che a livello locale a queste misure possono aggiungersene delle ulteriori e naturalmente le iniziative sono cumulabili.

I programmi nazionali devono essere sviluppati in collaborazione con le organizzazioni rappresentative del settore apicolo. Il contributo dell’Ue al finanziamento dei programmi per l’apicoltura è pari al 50% delle spese sostenute dagli Stati membri per tali programmi.

Tra le misure previste vi sono corsi per gli apicoltori, misure di sostegno al ripopolamento, assistenza tecnica agli apicoltori e alle associazioni di categoria, valorizzazione del mercato.

Tra le misure di sostegno vi sono anche quelle per l’acquisto degli sciami e della strumentazione necessaria per l’allevamento e la conduzione dell’impresa. Questo implica che ci possono essere, oltre agli ulteriori aiuti, anche delle entrate derivanti dalla produzione se si associa alla coltura delle specie botaniche viste anche la presenza di arnie.

Come ottenere il Bonus agricoltura di 500 euro senza limiti?

Per ottenere il bonus agricoltura di 500 euro per la coltivazione di specie di interesse apistico è necessario presentare ogni anno domanda entro il 15 maggio. I contributi della PAC sono gestiti direttamente da Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura).

Di conseguenza, nelle Regioni che hanno attivato uffici Agea, le domande possono essere presentate direttamente presso tali uffici, oppure si può procedere attraverso gli uffici territoriali Agea, infine, con l’aiuto dei CAA (Centri di Assistenza Agricola).

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