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Dal 1° gennaio 2024 entrerà in vigore la Zona Economica Speciale Unica del Sud, nota come ZES Unica SUD. Questa nuova entità unificherà le regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna in una singola zona economica, sostituendo le otto ZES precedentemente esistenti. Con l’introduzione della ZES Unica SUD, sia le imprese già esistenti sia quelle di nuova costituzione all’interno di questo ampliato perimetro avranno diritto a varie agevolazioni, inclusi contributi sotto forma di credito d’imposta, in conformità con le disposizioni della Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. Ma come funziona questa ZES Unica? Quali agevolazioni prevede e come fare domanda per ottenerle? Continua a leggere questa guida per scoprire tutti i dettagli di questa nuova opportunità per le imprese del Mezzogiorno.

Decreto Sud: cos’è e come funziona la Zes Unica

Decreto Sud: dal 1 gennaio arriva la Zes Unica

La legge di conversione del decreto Sud, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, introduce dal 1° gennaio 2024 una nuova Zona Economica Speciale (ZES) nel Sud Italia. Questa nuova ZES unifica le regioni del Mezzogiorno e sostituisce le zone economiche speciali già esistenti. Questa legge semplifica le procedure amministrative per le imprese che vogliono avviare o espandere le loro attività in queste regioni. Inoltre, la legge introduce un credito d’imposta per le aziende che investono in nuovi beni strumentali nelle regioni del Mezzogiorno, inclusi i settori del magazzinaggio e del supporto ai trasporti. Queste agevolazioni mirano a promuovere lo sviluppo economico in queste zone economiche speciali.

Ma cos’è una zona economica speciale? Perché sono state istituite queste aree? Vediamolo nel dettaglio.

Cos’è una ZES? Significato e caratteristiche

Una Zona Economica Speciale (ZES) è una zona delimitata del territorio dello Stato in cui le imprese, sia quelle già operanti che quelle che si insedieranno, possono godere di condizioni speciali per quanto riguarda gli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono state create per stimolare lo sviluppo economico e attrarre investimenti in aree specifiche, generalmente quelle che sono meno sviluppate o che hanno bisogno di un rilancio economico. Queste zone offrono vari incentivi alle imprese, come agevolazioni fiscali, sgravi contributivi e semplificazioni burocratiche, per incoraggiare le attività imprenditoriali e industriali. L’obiettivo è quello di creare posti di lavoro, promuovere l’innovazione, migliorare le infrastrutture e aumentare la competitività delle regioni interessate, riducendo così le disparità economiche e stimolando la crescita economica generale.

Incentivi per le aziende delle ZES: alcuni esempi

  • Incentivi fiscali e regolamentari: Le ZES offrono spesso agli investitori una serie di incentivi fiscali e regolamentari per rendere più attraente l’ambiente imprenditoriale all’interno dell’area. Questi incentivi possono includere sgravi fiscali (ossia crediti d’imposta), riduzioni delle tariffe doganali, semplificazioni burocratiche e normative più flessibili.
  • Promozione delle esportazioni: Molte ZES sono progettate per promuovere le esportazioni, incoraggiando le imprese a produrre beni e servizi destinati ai mercati internazionali. Ciò può contribuire a migliorare il bilancio commerciale del paese.
  • Attrazione degli investimenti: Le ZES cercano di attirare investimenti nazionali e stranieri nelle aree designate. Questi investimenti possono essere diretti a una vasta gamma di settori, tra cui manifatturiero, tecnologia, logistica, turismo e servizi finanziari.
  • Creazione di posti di lavoro: Uno degli obiettivi principali delle ZES è la creazione di posti di lavoro nelle aree economicamente svantaggiate. L’attrazione di imprese e investimenti in queste aree può portare a un aumento dell’occupazione locale.
  • Sviluppo delle infrastrutture: Le ZES spesso vengono accompagnate da investimenti in infrastrutture, come porti, strade, aeroporti e telecomunicazioni, per sostenere la crescita economica e facilitare il trasporto di merci e persone.
  • Sostenibilità e ambiente: In alcuni casi, le ZES possono concentrarsi sulla promozione di pratiche commerciali sostenibili e sull’adozione di tecnologie pulite per ridurre l’impatto ambientale delle attività industriali.
  • Flessibilità amministrativa: Le ZES possono avere normative amministrative più flessibili rispetto al resto del Paese, il che semplifica i processi decisionali e le procedure per le imprese.

Le ZES possono essere create in diverse parti del mondo, con obiettivi e modelli di sviluppo specifici per ciascuna regione o paese. Queste zone sono spesso viste come strumenti per accelerare la crescita economica, ridurre le disuguaglianze regionali e attrarre investimenti in settori chiave per lo sviluppo economico. Tuttavia, il successo di una ZES dipende dalla sua progettazione, dall’attuazione efficace delle politiche e dalla capacità di attrarre investimenti e imprese.

FAQ Zes: tutte le risposte alle tue domande sulle zone economiche speciali

Cosa si intende per ZES?

Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono aree geografiche in cui vengono applicate norme e condizioni economiche speciali per incentivare investimenti e sviluppo industriale e commerciale. Offrono vantaggi come agevolazioni fiscali, regolamentazioni semplificate e infrastrutture migliorate.

Quali sono i vantaggi delle ZES?

I vantaggi delle ZES includono riduzioni fiscali, procedure burocratiche semplificate, accesso a infrastrutture avanzate e posizioni strategiche per il commercio internazionale.

Quali sono le ZES 2023?

Le ZES attive nel 2023 in Europa sono circa 91. In genere, sono situate in punti strategici come porti e confini, e la loro lista può essere trovata sui siti governativi o di enti economici nazionali.

Quante ZES in Italia?

Al momento le ZES istituite in Italia sono quelle della Campania, della Calabria, della Puglia-Basilicata (Ionica Interregionale) e della Puglia-Molise (Adriatica Interregionale).

Come cambiano le ZES in Italia nel 2024?

A partire dal 1° gennaio 2024, la Zona economica speciale per il Mezzogiorno – “ZES unica” che comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, andrà a sostituire le attuali 8 ZES presenti sul territorio.

ZES unica: significato

Il Decreto Legge 124, comunemente conosciuto come Decreto Sud, è stato promulgato il 19 settembre 2023 ed è entrato in vigore il giorno seguente, il 20 settembre. Questo provvedimento legislativo ha l’obiettivo di supportare la coesione sociale ed economica e di accelerare la ripresa economica nelle regioni meridionali d’Italia. Inoltre, affronta anche tematiche riguardanti l’immigrazione. Un elemento fondamentale di questo decreto è l’introduzione della Zona Economica Speciale (ZES) Unica per il Mezzogiorno.

La ZES Unica, che sarà operativa a partire dal 1° gennaio 2024, rappresenta l’unificazione delle otto ZES già esistenti nelle regioni del Sud Italia. Questa zona comprende le regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. La ZES Unica mira a fornire un approccio integrato e coerente per sostenere lo sviluppo economico e la crescita in queste aree. Si focalizza sul fornire alle imprese un contesto normativo e fiscale favorevole, incentivando così gli investimenti e l’espansione delle attività commerciali nelle regioni meridionali.

Decreto Sud: Chi beneficia della ZES Unica?

Le aziende di qualsiasi dimensione, incluse quelle che operano nei settori della produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca, dell’acquacoltura, e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura, sono idonee a usufruire dei vantaggi offerti dalla ZES Unica. Tuttavia, è importante notare che alcuni settori specifici, come quello siderurgico, carbonifero, dei trasporti e del settore finanziario, sono esclusi da queste agevolazioni.

Per essere eleggibili a questi benefici, le imprese devono impegnarsi a mantenere le loro operazioni nelle zone dove sono stati realizzati gli investimenti agevolati per un periodo minimo di cinque anni, a partire dal completamento degli investimenti. In cambio di questo impegno, le imprese avranno diritto a un sostegno sotto forma di credito d’imposta. L’ammontare di questo credito verrà calcolato basandosi sul costo totale dei beni acquisiti o realizzati nell’ambito del loro progetto di investimento.

Quali sono le agevolazioni della ZES Unica Sud?

La ZES Unica Sud offre alle aziende condizioni favorevoli per avviare e pianificare investimenti, mirando allo sviluppo e all’espansione delle attività d’impresa. Tra i principali incentivi, spiccano le agevolazioni finanziarie che sono di grande rilievo per gli investitori. Queste includono la possibilità di accedere a un credito d’imposta fino al 45% sugli investimenti produttivi. Questo bonus fiscale è disponibile per i nuovi investimenti che iniziano da una soglia minima di 200.000 euro nella nuova ZES Unica.

Gli investimenti ammissibili a beneficiare di queste agevolazioni comprendono:

  1. Acquisto o leasing di attrezzature: Gli investimenti possono essere destinati all’acquisto o al leasing di nuovi macchinari, impianti e attrezzature. Questi devono essere orientati alle strutture produttive già esistenti o da impiantare all’interno del territorio della ZES.
  2. Investimenti immobiliari: È possibile investire in terreni e nell’acquisto, realizzazione o ampliamento di immobili che sono strumentali agli investimenti. È importante notare che il valore di terreni e immobili è ammissibile fino al 50% dell’investimento agevolato.

Per quanto riguarda specificamente gli investimenti immobiliari effettuati dal 1° gennaio al 15 novembre 2024, è previsto un limite massimo di concessione che raggiunge i 100 milioni di euro. In aggiunta alle agevolazioni finanziarie, si prevedono anche semplificazioni amministrative significative. Tra queste, si annovera l’accesso ad un’autorizzazione unica per l’avvio delle attività. Questo significa che le imprese possono beneficiare di un processo più snello e meno burocratico per iniziare le loro operazioni nella ZES, contribuendo a un ambiente di business più efficiente e accogliente.

Credito d’imposta ZES Unica: cosa prevede secondo il Decreto Sud?

L’agevolazione più interessante riguarda sicuramente il credito d’imposta ZES Unica, destinato alle aziende che acquistano o prendono in leasing beni strumentali per le attività produttive in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Molise, Abruzzo, Sicilia e Sardegna. Tuttavia, è fondamentale notare che non tutte le imprese possono beneficiare di queste agevolazioni. Sono infatti esclusi dai benefici i soggetti operanti nei seguenti settori:

  • Industria siderurgica, carbonifera e della lignite;
  • Trasporti e relative infrastrutture;
  • Produzione, stoccaggio, trasmissione e distribuzione di energia;
  • Infrastrutture energetiche;
  • Banda larga;
  • Settori creditizio, finanziario e assicurativo.

Inoltre, è importante sapere che alcune imprese non sono idonee a ricevere queste agevolazioni. Non possono beneficiarne le aziende che sono in fase di liquidazione o di scioglimento. Inoltre, sono escluse anche le aziende definite come “imprese in difficoltà”, secondo la definizione fornita dall’articolo 2, punto 18, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, datato 17 giugno 2014. Questo è specificato nell’articolo 16, comma 3, del Decreto Sud.

Per quanto riguarda il credito d’imposta nell’ambito della ZES Unica, questo sarà calcolato in base alla parte del costo totale dei beni che sono stati acquistati o realizzati nel periodo che va dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024. C’è un limite massimo di 100 milioni di euro per ogni progetto di investimento. Questo significa che il credito d’imposta che un’impresa può ricevere è basato su una percentuale dei suoi investimenti totali in questo periodo, con il tetto massimo fissato a 100 milioni di euro per progetto.

Ecco gli investimenti che rientrano nel credito d’imposta ZES Unica

Gli investimenti che possono beneficiare del credito d’imposta della Zes Unica Sud comprendono l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture produttive esistenti o di nuova istituzione nel territorio, nonché l’acquisto di terreni e l’acquisto, realizzazione o ampliamento di immobili funzionali agli investimenti. È importante sottolineare che il valore dei terreni e degli immobili non può eccedere il 50% del valore totale dell’investimento agevolato.

Per quanto riguarda il credito d’imposta, viene calcolato in questo modo:

  • Si basa sul costo dei beni acquisiti.
  • Nel caso di investimenti immobiliari, si considera il costo dei beni realizzati tra il 1° gennaio 2024 e il 15 novembre 2024.

Il limite massimo di spesa per ogni progetto di investimento è fissato a 100 milioni di euro. Nel caso di investimenti effettuati tramite leasing finanziario, si considera il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni, escludendo le spese di manutenzione.

È da notare che non sono ammissibili progetti di investimento per un importo inferiore a 200.000 euro. Inoltre, i beni per cui si richiede il credito d’imposta devono essere messi in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo alla loro acquisizione o ultimazione. Se ciò non avviene, il credito d’imposta sarà rideterminato escludendo i costi dei beni non utilizzati.

Se i beni vengono dismessi, ceduti a terzi, utilizzati per scopi diversi dall’esercizio dell’impresa, o destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno diritto all’agevolazione entro il quinto periodo d’imposta dopo la loro messa in funzione, il credito d’imposta verrà rideterminato, escludendo i costi dei beni in questione.

Infine, entro il 30 dicembre 2023 verrà stabilito un limite di spesa complessivo per il credito d’imposta per l’anno 2024. Questo definirà:

  • Le modalità di accesso all’agevolazione.
  • I criteri per applicare e fruire del credito d’imposta.
  • Le procedure di controllo per assicurare il rispetto del limite di spesa.

Come ottenere gli incentivi della ZES Unica?

La ZES Unica è sicuramente un’opportunità da sfruttare per le piccole e medie imprese del Mezzogiorno d’Italia. Ma cosa deve fare una PMI per ottenere gli incentivi come il credito d’imposta della Zes Unica? Il Decreto Sud ha predisposto anche l’istituzione di un portale web dedicato alla ZES Unica, oltre alla creazione di uno Sportello Unico Digitale ZES SUD. Quest’ultimo sarà responsabile del rilascio di autorizzazioni e concessioni e sarà un punto di riferimento fondamentale per accedere agli incentivi previsti, permettendo agli utenti di inoltrare le loro domande attraverso di esso. Lo Sportello Unico Digitale ZES SUD integrerà gli sportelli unici digitali già esistenti, assorbendone le funzioni per diventare l’unico punto di contatto per le attività produttive (SUAP).

Tuttavia, fino a quando lo Sportello Unico Digitale ZES SUD non sarà completamente operativo, le domande per accedere alle agevolazioni dovranno essere presentate presso il SUAP competente per territorio. Inoltre, per fare domanda e ottenere le varie agevolazioni che saranno stanziate oltre al credito d’imposta, sarà richiesta molta documentazione e gli iter potrebbero risultare complessi. Per questi motivi, anche per accedere agli incentivi della nuova ZES Unica, è sempre consigliato affidarsi a una realtà specializzata in finanza agevolata, come Finera. Il nostro team di esperti supporta quotidianamente le aziende per l’accesso a tutte le agevolazioni attualmente disponibili. Se vuoi maggiori informazioni sulle agevolazioni della ZES Unica e scoprire come Finera può affiancarti nell’accesso agli incentivi più adatti alla tua impresa, contattaci per una prima consulenza gratuita e non vincolante.

 

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