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Tra le spese che si possono portare in detrazione durante la dichiarazione dei redditi, quelle sostenute per la casa sono, sicuramente, tra le più importanti.

Difatti, nel modello 730, si possono inserire, ad esempio, i costi sostenuti dal contribuente per l’acquisto e il successivo mutuo della propria abitazione, o anche le spese relative ai vari interventi edili fatti sulla proprietà afferenti ai diversi “bonus casa” previsti dal nostro ordinamento.

La lista delle detrazioni è lunga e può incidere tanto in termini di risparmio per il contribuente; quindi, meglio vedere quali spese sostenute possono essere inserite in dichiarazione.

Acquisto e mutuo sulla casa

Nel caso di acquisto di una casa adibita a prima abitazione si ha diritto a numerose detrazioni relativamente alle spese sostenute.

In primis, è prevista una detrazione pari al 19% dall’imposta lorda degli interessi passivi e relativi oneri accessori su mutuo per un massimale di 4mila euro (2mila se in comproprietà); inoltre, relativamente all’atto di acquisto è possibile detrarre le spese per l’intermediazione immobiliare per un massimale di 190 euro.

È necessario, però, che il dichiarante sia intestatario del mutuo e proprietario dell’unità immobiliare considerando.

Relativamente ai mutui contratti per interventi di ristrutturazione edilizia per la prima abitazione, possono essere portati in detrazione sempre al 19% calcolata su un importo massimo di euro 2.582,28 euro. Lo stesso importo vale per i mutui contratti per la ristrutturazione degli edifici.

Si entra, pertanto, nell’ambito delle detrazioni dei vari bonus sulla casa a cui è possibile accedere.

Il superbonus 110 è un discorso a parte, quindi iniziamo con la detrazione al 50% (la misura è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024) delle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione, con un massimale di 96mila euro per singola abitazione così come gli interventi prevista dal sisma bonus.

Per quanto riguarda l’ecobonus, la detrazione arriva al 65% sino a massimali variabili a seconda della tipologia di intervento. Anche questa misura è valida sino al 31 dicembre 2024. Più basse, invece, le detrazioni per il “verde” che arrivano al 36% con un massimale di 1800 euro per singola abitazione.

Infine, una detrazione già prorogata sino al 31 dicembre 2025 è quella relativa alle spese sostenute per interventi sulle barriere architettoniche; le detrazioni arrivano al 75% entro un massimale di spesa di 96mila euro.

Seconda abitazione e affitti

Per quanto riguarda l’abitazione non principale è possibile ottenere una detrazione del 19% è con un massimale di 2.065,83 euro per ciascun intestatario del mutuo senza fasce reddituali.

Per quanto riguarda gli affitti, una prima detrazione spetta agli inquilini a basso reddito che hanno diritto:

  • a 300 euro se il reddito non è superiore ai 15.493,71 euro;
  • a 150 euro se il reddito è compreso tra i 15.493,71 euro e i 30.987,41 euro.

Per quanto riguarda i canoni concordati, le fasce di reddito sono le medesime, ma per la prima la detrazione è pari a 495,80 euro che scende a 247,90 euro per la seconda fascia.

Per i giovani under 31 che vivono in affitto, inoltre, è prevista una detrazione fissa di 991,60 euro nel caso in cui il reddito complessivo non sia superiore a 15.493,71 euro.

Lo stesso importo e la stessa fascia sono valevoli anche per i lavoratori che devono trasferirsi per motivi di lavoro; nel caso di reddito compreso tra 15.493,71 euro e i 30.987,41 euro la detrazione arriva a 495,80 euro.

 

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