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Lavori mai eseguiti o non conclusi in almeno 500 cantieri. Per un corrispettivo che supera i 67 milioni di euro, in totale, che secondo quanto emerso dalle indagini sarebbero stati illecitamente incassati (o in procinto di esserlo) in un maxi raggiro col “Superbonus 110”. Made in Salento. 

I provvedimenti e gli indagati

I militari della guardia di finanza della tenenza di Maglie hanno eseguito la misura interdittiva del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare le attività professionali e imprenditoriali per un anno nei confronti di un imprenditore, Fabio Cursano, di Poggiardo, ritenuto “il principale artefice del meccanismo fraudolento”. Oltre al sequestro preventivo dei crediti di imposta ceduti da una società, la House Solution Solar (di cui Cursano è il legale rappresentante), per 25milioni euro, e al sequestro di 42 milioni di euro mediante il “blocco” sul portale di Agenzia delle Entrate o presso i cessionari finali. I provvedimenti sono stati disposti dal gip Silvia Saracino su richiesta del pm Consolata Moschettini. 

I nomi

In tutto sono 12 le persone indagate, esclusa la società che risponde di illecito amministrativo. Oltre a Cursano, sono coinvolti nell’inchiesta diversi professionisti, da indagati in stato di libertà. Si tratta di Giuseppe Emanuele Boffola, di Lecce; Gianluca Forte, di Tricase; Pietro Vincenzo Mastrolonardo, di Bari; Francesco Murrone, di Caprarica; Pasquale Paccione, di Mola di Bari; Mattia Scolozzi, di Lecce; Vito Acquafredda, di Monopoli; Giacomo Rocco Carluccio, di Poggiardo; Giuseppe Sabatelli, di Monopoli; Giuseppe Settani, di Triggiano; Francesco Spagnolo, di Carmiano. 

A vario titolo è ipotizzata l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche in danno dello Stato, falsità ideologica commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità, emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti. 
«Strumentalizzando le disposizioni normative previste durante la fase emergenziale Covid 19 – sostiene l’accusa – e istitutive del Superbonus, conseguivano il riconoscimento di falsi crediti di imposta che poi cedevano a terzi». 

Controlli in 500 cantieri 

L’indebita percezione di contributi per i bonus edilizi sarebbe riferibile, stando alle contestazioni, a lavori non eseguiti o eseguiti solo in parte, di ristrutturazione immobiliare in oltre 500 cantieri ricadenti nella provincia di Lecce, per i quali i professionisti abilitati avrebbero attestato lo stato finale delle opere, rilasciandone il prescritto visto di conformità.
Per tali interventi edilizi, per lo più di efficientamento energetico, sono risultate emesse e contabilizzate oltre 1.200 fatture per operazioni inesistenti, inserite nel sistema dell’Agenzia delle Entrate, al fine di generare i crediti d’imposta e di procedere alla loro monetizzazione.
L’inchiesta è partita dalla querela di alcuni proprietari di immobili. Cursano, imprenditore noto anche per un’altra azienda, che commercializza bibite, è assistito dall’avvocato Francesco Vergine. Ha già depositato una lunga memoria difensiva, in fase di indagini, al sostituto procuratore che indaga. 



 

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