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Il costo dei mutui si è mostrato ancora in calo ad aprile. Secondo la serie «Banche e moneta» di Bankitalia i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, Taeg) sono scesi al 4,09% (4,21 in marzo). Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,59% (10,61 nel mese precedente). Se il costo dei finanziamenti per le famiglie è sceso, i prestiti per le imprese sono invece lievemente saliti: i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 5,30% (5,26 nel mese precedente). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono rimasti fermi all’1,04%.

I dati di oggi di Bankitalia confermano la discesa dei tassi dopo due anni di aumenti costanti seguiti alle decisioni di politica monetaria della Banca centrale europea. La boccata di ossigeno riguarda soprattutto quelle famiglie che hanno un mutuo a tasso variabile in essere e che negli ultimi anni hanno visto salire la rata anche di 5mila euro l’anno.

In ogni caso i dati Bankitalia di oggi non considerano il recente taglio dei tassi effettuato dalla Bce che la scorsa settimana ha ridotto di 25 punti base il costo del denaro portandolo al 3,75%.

Cosa succederà ai mutui

Il prezzo dei mutui a tasso variabile non è ancora aggiornato al taglio Bce e dunque deve ancora scendere. «Le banche si basano sui dati del mese scorso. Quindi la variazione si vedranno il mese prossimo – spiega Guido Bertolino, responsabile business development di MutuiSupermarket -. Invece l’Irs, l’indice di riferimento dei tassi fissi, in questi ultimi giorni è salito, passando dal 2,71 pre-Bce al 2,86 di ieri». Vuol dire che il prezzo dei mutui a tasso fisso di nuova stipula potrebbe aumentare.

A questi movimenti si aggiunge il quadro relativo alle promozioni commerciali delle banche che impattano sul tasso finale. «Questa fase dell’anno è poco favorevole. Le banche di solito offrono promozioni in aprile, maggio e nei primi giorni di giugno – spiega l’esperto -. In questi giorni sono terminate alcune promozioni con lo sconto e il livello medio del costo dei finanziamenti è leggermente salito».

Oggi per un finanziamento da 140mila euro su 25 anni e 220mila euro il tasso fisso migliore è proposto da Bnl con un Taeg del 3,12%. La settimana scorsa la proposta migliore era al 2,99% di Bper. Il variabile migliore è di Ing al 4,75%.

Le prospettive future

Come saranno i tassi in futuro? Per Bertolino, i tassi dei mutui variabili sono destinati a scendere dal mese prossimo in scia alla Bce. Sui mutui a tasso fisso occorrerà invece capire che decisioni prenderanno le banche. «Se l’Irs dovesse consolidare il livello attuale le banche dovranno aumentare il loro tasso – dice Bertolino -. A meno che non siano particolarmente indietro nei propri obiettivi di budget e quindi decidano di assorbire l’aumento dell’Irs per spingere sulla domanda».

In ogni caso, l’andamento dell’Irs in salita segue la rotta indicata dalle parole di Christine Lagarde, numero uno Bce, che durante la conferenza stampa seguita alla riduzione dei tassi è apparsa ai mercati più prudente sui prossimi tagli. Vuol dire che il movimento dei tassi potrebbe essere più lento di quanto i mercati si aspettavano. E l’Irs ha subito scontato questo scenario.

 

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