Il problema dei fondi non stanziati va avanti da anni. Una volta finì in Procura, ma non c’era nessun colpevole. Chi sarà responsabile del fatto che un giorno a qualcuno venga addebitata una pensione inferiore a quella che effettivamente merita?
Alla fine del 2022, sul conto di pagamento del Fondo di assicurazione pensionistica per invalidità – un conto per il pagamento e la distribuzione dei contributi per l’assicurazione pensionistica e per l’invalidità, che il Fondo non può utilizzare per la pagamento delle pensioni e gli assicurati non hanno la possibilità di esercitare i propri diritti dall’assicurazione pensionistica e di invalidità! Questa è una delle tante osservazioni sul funzionamento del Fondo PIO contenute nella Relazione della Corte dei conti.
“I fondi non assegnati derivano da importi incoerenti (non assegnati e non identificati) dei contributi versati, che non vengono distribuiti automaticamente a causa di alcune discrepanze: i pagamenti non assegnati di solito avvengono durante il pagamento di un contributo per il lavoro a tempo parziale e le persone assunte a tempo determinato, per le quali il Il Fondo non ha ricevuto richieste/cancellazioni adeguate per l’assunzione e la registrazione di un creditore; “I pagamenti non identificati si verificano a causa di calcoli salariali mensili presentati con dati errati o con numeri personali o fiscali modificati, o quando i fondi vengono pagati parzialmente o erroneamente (più o meno) dai debitori”, si legge nel rapporto.
Secondo i revisori, le questioni si risolvono in Si stanno cercando soluzioni per alcuni soldi non distribuiti, ma nel frattempo altri se ne stanno accumulando.
“Per risolvere parte dei pagamenti non identificati, il Fondo propone continuamente soluzioni per la restituzione dei fondi per gli importi erroneamente pagati, predisposte dal Dipartimento Riscossione Contributi sulla base di una richiesta presentata, ma la riscossione ha scarsi effetti. D’altra parte, nel sistema informativo viene regolarmente generato un rapporto sui pagamenti incoerenti, che dovrebbe essere risolto individualmente e distribuito agli assicurati dai dipendenti delle unità regionali del Fondo”, si legge nel rapporto di audit sulle operazioni della Cassa pensione e invalidità.
Ma la domanda è se in un dato momento, quando qualcuno andrà in pensione, verrà effettivamente calcolato per lui. La parte dei contributi pensionistici che viene trasferita al secondo pilastro è particolarmente discutibile, perché nelle casse pensioni private obbligatorie gli iscritti hanno conti propri e il loro denaro viene fecondato, realizza rendimenti, e quindi è una sorta di investimento per i giorni di pensionamento. Secondo i revisori, dal 2006 il Fondo, agendo in conformità con la legge sull’assicurazione pensionistica obbligatoria con capitalizzazione di capitale, ha istituito un’unità organizzativa responsabile per le questioni relative al secondo pilastro pensionistico, dove sono state intraprese attività per la distribuzione degli assicurati non assegnati nel secondo pilastro, nonché per la risoluzione di pagamenti incoerenti.
Ma se guardiamo indietro, di fondi non distribuiti si è parlato anche durante il ministero di Mila Tsaroska, la quale ha annunciato che, su richiesta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, un consulente della Banca Mondiale ha effettuato un’analisi e ha dimostrato che dal 2007 al 2018 sono 12.000 gli assicurati che rientrano nel sistema di assicurazione pensionistica obbligatoria e non sono iscritti come membri di istituti di previdenza privati. Per loro, cioè, la quota del 6% dei contributi non viene trasferita ad un istituto di previdenza privato, ma resta non assegnata sul conto del Fondo statale PIO. Per questo motivo, l’allora ministro Tsaroska ha presentato una denuncia penale alla Procura di base per il reato di abuso d’ufficio e di poteri. La Procura della Repubblica ha deciso che non c’era posto per il pubblico ministero perché “la ridistribuzione di una parte degli assicurati nel XNUMX° pilastro non è stata effettuata in tempo a causa di un problema con il software”.
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