Tutto è organizzato perché ognuna delle 27 sezioni operative abbia un determinato numero di sentieri da monitorare e curare, ma la ricchezza dei percorsi che vanta il Friuli Venezia Giulia giustifica l’esortazione che il coordinatore della Commissione Carnica Sentieri del Cai Fvg, Giovanni Cozzarini, dirama all’inizio della stagione estiva: «Chiediamo la collaborazione di tutti gli escursionisti: se ci segnalate qualsiasi problema significativo che trovate su un sentiero Cai, noi possiamo intervenire più rapidamente e, soprattutto, aggiornare rapidamente il sito su cui ogni nostro sentiero è descritto nei dettagli».
Sono ben 650 i sentieri Cai che in regione che si contraddistinguono per i noti segnavia rossi e bianco, una sicurezza per chi gli escursionisti che li intraprendono e un lavoro costante per i volontari che presidiano i 4.200 chilometri complessivi di camminamenti che si diramano ovunque, dalle zone carsiche di Trieste e Gorizia a tutta la montagna regionale, dall’area pordenonese fino a Tarvisio. «A Trieste e Gorizia – racconta Cozzarini – si lavora tutto l’anno per monitoraggio e interventi necessari, mentre in montagna le operazioni sui sentieri si fanno soprattutto tra marzo e ottobre». I volontari delle ventisette sezioni Cai sono hanno comunque occhi lungo tutto l’anno perché, quando il clima non consente gli interventi di manutenzione, «si procede con i sopralluoghi e le ricognizioni, al fine di stilare i lavori più evidenti e impegnativi che sono da programmare», continua il coordinatore.
SITUAZIONI COMPLICATE
Tra le caratteristiche peculiari di molti sentieri, quella di essere «selvaggi», racconta Cozzarini, «perché s’inerpicano per versanti aspri, belli e affascinanti ma anche faticosi, tanto per gli escursionisti tanto per coloro che devono provvedere alla loro manutenzione». La compagine dei volontari Cai dediti a questo compito sono per lo più pensionati che mettono a disposizione il loro tempo per intervenire con materiali e attrezzature acquistati con fondi regionali. «La Regione eroga circa 170mila euro l’anno per supportare gli acquisti necessari ai lavori di manutenzione effettuati dai volontari», aggiorna Cozzarini. A questa cifra si aggiungono i centomila euro per i rifugi Cai. L’abbinamento delle aree di intervento con le sezioni Cai di riferimento è storico, anche se ora è in atto una rivisitazione delle suddivisioni, soprattutto per poter mantenere l’equilibrio tra le incombenze e le forze in campo. Anche tra i volontari Cai, infatti, l’età avanza e non è sempre scontato trovare il ricambio, soprattutto per simili incombenze. Il “carico”, infatti, è diversificato a seconda delle zone. Se, per esempio, la sezione pordenonese monitora 25 sentieri, quella che fa capo a Forni di Sopra ne ha 50 da manutenere. Magari più corti rispetto a quelli della pedemontana, ma generalmente di sicuro più impegnativi. Ad esclusione dei percorsi che attraversano il Parco delle Dolomiti Friulane e il Parco delle Prealpi Giulie, dove l’ente si occupa della pulizia della vegetazione e il Cai della segnaletica, tutti i sentieri afferenti al Club alpino italiano sono curati in ogni aspetto dalla rete delle 27 sezioni Cai regionali.
GLI INTERVENTI
Operativamente ogni sezione «ha un elenco dei sentieri numerati su cui si annota l’ultimo intervento e la sua tipologia, in modo da poter programmare lavori ciclici. Per le situazioni non prevedibili, però, il contributo che possono dare gli escursionisti è importante», ribadisce Cozzarini, invitando a fare le segnalazioni (giuliocarnicasentieri@cai-fvg.it) con foto corredate dal numero di sentiero e da qualche informazione per poter individuare rapidamente il punto in cui si trova la criticità. «Ricevuta l’informativa, attivo la sezione locale per un sopralluogo – ricostruisce Cozzarini – e per l’intervento di sistemazione. A meno che il problema non si rilevi da subito molto importante, nel qual caso attiviamo un’azienda boschiva». Se necessario, in parallelo si aggiornano le informazioni relative a quel sentiero riportate sul sito del Cai. Dove, nei programmi, dovrebbero essere inserite le tracce Gps di tutti i sentieri Cai Fvg. «Sono già state tutte ricostruite e sono presenti su Infomont, il sito nazionale Cai, ma contiamo di renderle disponibili anche su quello regionale», conclude il coordinatore della commissione Giulia Carnica Sentieri.
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